Nel rap la figura del produttore musicale è fondamentale. Gli album firmati da questi artisti, a volte, vengono considerati di meno rispetto a quelli dei rapper, magari declassati a compilation, e non solo dagli appassionati di altri generi musicali. Creare un tappeto sonoro, scegliere la o le voci a cui affidarlo e viceversa - ossia concepire una base apposita per valorizzare lo stile di una persona specifica - non è invece un lavoro banale né immediato, anzi.
Night Skinny, nome d'arte di Luca Pace (1983), oltre che per la ricerca minuziosa di sonorità originali, nella sua carriera si è distinto per la capacità di saper fotografare con i suoi album un particolare momento storico e il suo ultimo lavoro, BOTOX (qui il VINILE e qui il CD), non è da meno, anche solo per il fatto di ospitare sulle sue produzioni una quarantina di voci.
Più di 40 artisti, un solo produttore. Il nuovo attesissimo album di Night Skinny, l’ultimo capitolo della trilogia iniziata nel 2017 con “Pezzi” e proseguita nel 2019 con “Mattoni”.
Da qualche anno - a partire dall’affermazione di Fabri Fibra a metà degli anni Duemila e dal boom della trap nel 2016 - le classifiche italiane riportano infatti come il rap e i suoi derivati abbiano conquistato una volta per tutte le ultime generazioni.
Sempre più ragazzi/e non solo ascoltano rap ma provano proprio a farlo, sia per passione sia perché - grazie alla praticità che li/e distingue - vi intravedono uno sbocco lavorativo concreto e redditizio (anche se poi, chiaramente, solo una minima parte ottiene una vera svolta economica e riesce a mantenersi per anni ai livelli più alti del mercato).
Questo disco, dunque, potrebbe sembrare “affollato” ma, di fatto, racconta bene il presente musicale che stiamo vivendo: la grande e variegata proposta di rap.
L’elenco delle voci che Night Skinny ha coinvolto nei 21 brani di BOTOX fa impressione: Guè, Madame, Baby Gang, Mahmood, Luchè, Coez, Ernia, Paky, anice, Ketama126, Gazzelle, Vettosi, Rkomi, Ariete, J Lord, Jake La Furia, Pyrex, VillaBanks, Noyz Narcos, Fabri Fibra, Drast, Ghali, 2Rari, Tedua, Tony Effe, Lazza, Gaia, Franco126, Shiva, BNKR44, Geolier, Salmo, Elisa, Carl Brave, MamboLosco, Coco, Bresh e thasup.
Rapper ma anche cantanti, esponenti di varie epoche, di ogni parte d’Italia e con stili diversi che convivono nello stesso album – e spesso nello stesso brano - sotto la regia di un produttore musicale. Oltre a quello che rappresenta questa convivenza, il disco racconta un altro tratto tipico di questi tempi anche attraverso la musica che, in vari casi, ha più di un piede nel pop proprio come vuole il rap mainstream, più che mai quello prodotto in questi ultimi sei anni.
A dirla tutta, come conseguenza del successo del rap di questi anni, spesso è anche il pop ad avvicinarsi al suo linguaggio artistico; magari non alla tradizione dei suoi testi più espliciti e provocatori (che anche in questo prodotto, giustamente, non mancano) ma sì a ritmi, suoni e metriche. La presenza nel disco di Gazzelle, Ariete, Elisa e Gaia, quindi, non deve stupire.
BOTOX, come annunciato, è l’ultimo capitolo di una trilogia iniziata da Night Skinny nel 2017 con Pezzi e proseguita nel 2019 con Mattoni (a loro volta figli dei dischi indipendenti che li hanno preceduti: Zero Kills del 2014 e Metropolis Stepson del 2010).
Chiusa questa trilogia, si aprirà un nuovo capitolo musicale per il producer: sarebbe interessante ascoltare un suo album interamente strumentale, a questo punto, ma probabilmente il passo in avanti sarà un altro perché il rapporto che Night Skinny ha costruito negli anni con rapper e cantanti è un tratto fondante della sua musica.
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