Recensendo Missitalia di Claudia Durastanti, non possiamo che sottolineare la grande attesa che ha circondato questo romanzo nel panorama letterario italiano del 2024 e possiamo subito affermare che il libro ha pienamente soddisfatto tali aspettative. La scrittura coinvolgente e la profondità dei temi trattati confermano ancora una volta il talento dell’autrice, riconosciuta come una delle migliori scrittrici italiane contemporanee.
Dopo La straniera, Claudia Durastanti torna con un libro percorso dalle figure magiche e sfuggenti di tre donne, unite da una rete di corrispondenze invisibili, tra epoche antiche e future, dentro a un Meridione che diventa Terra: quella d’appartenenza ancestrale e il pianeta che osserviamo da lontano, guardando tutto quello che potremmo essere.
Il romanzo si rivela ricco di significati e stratificazioni a partire già dal titolo. La protagonista non è una reginetta di bellezza, bensì l’incarnazione del concetto di "mancanza". La polisemia di "miss" – da intendersi come il verbo in inglese - viene sfruttata con efficacia dall'autrice, che coglie l'essenza della parola sia come indicazione di giovinezza e mancanza di esperienza, sia come nostalgia o mancata realizzazione di un obiettivo.
Siamo di fronte a un romanzo corale, articolato in tre racconti ambientati in periodi storici distinti, ciascuno con una propria dignità e persino considerabile come un micro-romanzo a sé stante. Si parte dall'epoca del brigantaggio nel 1860-1870 nella Val d’Agri, si passa per il dopoguerra a Roma negli anni '50 e si giunge fino a un futuro ipotetico nel 2050. Il filo rosso che lega queste tre parti emerge chiaramente nell’ambientazione lucana e nella scelta di dare voce a personaggi femminili.
Il legame con la regione, una tra le più ignorate della penisola anche nell’immaginario letterario, unisce le diverse storie e le protagoniste che le abitano, attraversando le epoche e raccogliendo in sé le esperienze e le influenze delle donne che le hanno precedute.
Il punto di forza di “Missitalia” risiede infatti nella caratterizzazione delle protagoniste femminili, tre donne forti e complesse che prendono decisioni coraggiose e aspirano a un ruolo di rilievo nella propria vita, offrendo un ritratto autentico e diverso dalle convenzioni della narrativa contemporanea, dove troppo di frequente la donna appare solo come vittima inerte.
Il tema del brigantaggio, fulcro della prima storia, potenzialmente vulnerabile agli stereotipi politici o al rischio di cadere in cliché stantii, è trattato dall'autrice con grande sensibilità. Durastanti integra infatti con precisione gli aspetti letterari e storici, superando tale sfida senza sforzo, e dando vita in Amalia Spada a un personaggio di “briganta” di profonda complessità ed è forse, tra le tre protagoniste, quello a cui il lettore potrà affezionarsi maggiormente.
Nella seconda parte, la protagonista è Ada, una giovane ragazza che, dopo le scuole superiori, sceglie di non iscriversi all'università per iniziare a lavorare immediatamente in una rivista di Antropologia a Roma. Questa decisione la porta più volte in Lucania, terra natia dei genitori, sia per scrivere articoli che per condurre ricerche.
Questo periodo segna l'inizio delle speculazioni sull'estrazione petrolifera in Lucania. La regione si trova così sospesa tra passato e futuro: tra tradizioni, mistero e magia, e un'imminente proiezione verso il progresso. Si fa riferimento, già nella prima parte del romanzo, al confronto tra l'opposizione iniziale all'impresa e il graduale interesse che suscita. Lo scontro tra passato e futuro emerge come un altro filo conduttore del romanzo.
La terza storia è interamente ambientata nel futuro, dove la Lucania diventa un luogo in cui sorgono basi spaziali per le missioni lunari. L'epoca del petrolio è ormai passata: il nuovo obiettivo è la conquista della Luna.
La variazione stilistica tra le diverse parti del romanzo è un altro aspetto degno di nota: dalla scrittura ricca e densa della prima parte, alla linearità e al ritmo più serrato della seconda, fino alla sobrietà essenziale della terza parte, l’autrice dimostra grande padronanza nel modulare la voce narrativa in accordo con il contenuto e lo spirito di ciascuna parte.
In conclusione, Missitalia si conferma un'opera letteraria di grande rilevanza, potenzialmente in grado di conquistare, oltre ai lettori italiani, anche un pubblico internazionale. Claudia Durastanti ha quindi compiuto un lavoro straordinario, ribadendo il suo ruolo di voce autorevole nella narrativa contemporanea italiana.
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