[...] avevamo architettato il crimine perfetto. L’unico granello di sabbia in quel meccanismo siete stati voi due, Perry e Marcus. Devo riconoscere che formate una squadra formidabile.
Fin dalla quarta di copertina, Il caso Alaska Sanders ci viene presentato come un sequel de La verità sul caso Harry Quebert, che già nel 2012 scalò le classifiche aggiudicandosi un posto privilegiato nel cuore (e nelle librerie) di tutti gli amanti dei thrilleroni da cui è impossibile staccare gli occhi.
E se, in effetti, possiamo parlare di sequel (mentre Il libro dei Baltimore, con alcuni dei personaggi che ritroviamo qui, per quanto uscito nel 2016 si colloca temporalmente in una fase successiva ad Alaska Sanders, e compone assieme agli altri due libri un'ideale trilogia), anche chi non avesse mai avuto il piacere di incontrare Marcus Goldman, protagonista e alter ego dello stesso Dicker, potrà godere di una lettura avvincente, magnetica, le cui circa 600 pagine possono tranquillamente venire divorate nell'arco di un fine settimana.
Per chiunque, invece, fosse una vecchia conoscenza di Goldman, si tenga pronto a rispolverare alcuni dettagli cruciali del caso che l'ha reso famoso, perché il fantasma di Harry Quebert non ha ancora finito di dire la sua.
Aprile 1999, Mount Pleasant, New Hampshire. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago. L'inchiesta viene rapidamente chiusa, la polizia ottiene le confessioni del colpevole, che si uccide subito dopo, e del suo complice. Undici anni più tardi, però, il caso si ripresenta. Il sergente Perry Gahalowood, che all'epoca si era occupato delle indagini, riceve una inquietante lettera anonima. E se avesse seguito una falsa pista?
Ha più rivisto Harry Quebert? Da quando era uscito il libro, non avevano smesso di chiedermelo. E ogni volta mi sforzavo di rispondere come se quella domanda non mi turbasse. Come se non ci pensassi tutti i giorni. Dov’era Harry? E cosa ne era stato di lui?
Siamo al crepuscolo del secondo millennio, nell'aprile del 1999; Mount Pleasant, una tranquilla cittadina del New Hampshire, viene devastata da un omicidio. Il corpo di Alaska Sanders, arrivata di recente in città, viene ritrovato in riva a un lago: inutile dire che le circostanze sono quantomeno misteriose.
Tuttavia, l'inchiesta viene rapidamente chiusa: il colpevole confessa e le sue motivazioni sembrano più che convincenti. Come fosse una ulteriore riprova della sua colpevolezza, poco dopo aver confessato, si toglie la vita, e questo basterà a convincere la cittadina ancora scossa e gli organi di polizia che il caso possa venire definitivamente archiviato.
Undici anni dopo, il caso si ripresenta. All'inizio del 2010, il sergente Perry Gahalowood, della polizia di stato del New Hampshire, fino a quel momento convinto di aver chiarito il crimine, riceve una lettera anonima che lo turba e lo riempie di dubbi.
E se avesse seguito una falsa pista?
Per lui diventerà allora cruciale l'aiuto di un suo vecchio amico, lo scrittore Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con La verità sull'affare Harry Quebert, il romanzo ispirato dalla loro comune esperienza.
Non solo un sequel, quindi, o quantomeno non una mera continuazione: Dicker ci ha abituati a non aspettarci dei romanzi "a puntate", ma delle introspezioni psicologiche ricche di colpi di scena in cui, alla fine, tutto torna, con una naturalezza per nulla macchinosa che riesce a rimettere in ordine ogni pezzo del puzzle. Gli interrogativi lasciati aperti sono abbastanza da farci venire voglia di leggerne di più e i flashback, espediente in cui l'autore svizzero è un fuoriclasse, danno risposta e coerenza narrativa a ogni dubbio rimasto sospeso senza forzature. In fin dei conti, se Harry Quebert era mancato a milioni di lettori, un motivo ci sarà: Il caso Alaska Sanders non delude, e la sua trama "a matrioska" è esattamente quello che ci serviva per farci perdere la cognizione del tempo durante la lettura.
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