Proprio quando credi di aver visto il peggio che un essere umano possa offrirti, scopri di esserti sbagliato.
Non esiste un limite al male
Eccola di nuovo Holly Gibney, finalmente protagonista assoluta di un romanzo tutto suo. Nota ai lettori di Stephen King come co-protagonista della trilogia di Billy Hodges (Mr Mercedes, Chi perde paga, Fine turno) è presente anche nel successivo romanzo The Outsider e nel racconto Se scorre il sangue, che dà il nome all’omonima raccolta uscita nel 2021, dove segue il suo primo caso in solitaria.
Quando Penny Dahl chiama l'agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney non riesce a dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese ma nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie.
Niente male per un personaggio che doveva essere solo una comparsa e si è preso tutta la scena, facendo innamorare di sé in primis l’autore e, cosa ancora più importante, i suoi lettori.
Nella postfazione a Holly (Sperling & Kupfer) è lo stesso King a scrivere:
“Ho voluto bene ad Holly sin dall’inizio, e desideravo con tutto me stesso tornare a stare in sua compagnia.”
È con analogo entusiasmo che affrontiamo le oltre cinquecento pagine del romanzo, pronti a vivere un nuovo capitolo della vita della protagonista e degli altri personaggi che orbitano intorno a lei e all’agenzia investigativa Finders Keepers: Pete Huntley, Isabelle (Izzie) Jaynes e i fratelli James e Barbara Robinson. Ma, attenzione, qui una premessa è doverosa: il libro è godibilissimo anche per chi non ha letto i precedenti romanzi. Certo, come spesso accade nell’ “universo kinghiano” i richiami ci sono, anche parecchi in questo caso, ma nulla che renda meno fruibile la storia. Tutt’al più scatta il desiderio di mettersi in pari e recuperare al più presto quanto si è lasciato indietro.
Leggendo Holly, una delle prime cose che mi è venuta in mente è il notissimo telefilm Colombo, vero classico del genere. Nel format del telefilm all’inizio della puntata lo spettatore assiste ad un omicidio nei minimi dettagli e quindi è da subito ben consapevole di chi sia il colpevole del crimine. Poi arriva lui, il tenente Colombo, impermeabile spiegazzato e immancabile sigaro in bocca che, dopo attente indagini e ingegnose intuizioni in netto contrasto con il suo aspetto trasandato, smaschera puntualmente l’assassino. Il suo lento progredire nelle indagini è sempre molto intrigante e non si vede l’ora di scoprire come riesca a risolvere il mistero.
Ecco, in Holly avviene qualcosa di simile, pur con tutte le differenze del caso. Nel capitolo iniziale siamo infatti catapultati in medias res, con un salto indietro di alcuni anni rispetto all’estate del 2021 in cui si situa il presente della vicenda, e assistiamo alla prima delle diverse sparizioni che avvengono nel romanzo.
Quindi già dalle primissime pagine ci vengono mostrati i colpevoli all'opera. Ma come farà Holly a smascherarli e fino a a che punto avranno spinto la loro lucida follia prima che ciò avvenga? Non sarà un'impresa facile. Dopotutto, chi crederà mai che due anziani professori in pensione, rispettabili e attivi membri della comunità, siano in realtà due spietati serial killer? Perché mai dovrebbero comportarsi in questo modo?
Dietro quella facciata elegante e piacevolmente autorevole, Emily era una psicopatica in piena regola. (…) Mrs Hyde che si nascondeva dietro la professoressa Jekyll
Siamo di fronte ad un thriller in piena regola, pertanto, che in un serrato alternarsi di piani temporali diversi svela dettagli sempre più raccapriccianti e cruenti a mano a mano che la complessa indagine portata avanti da Holly si snoda tra drammi personali, emergenza Covid, indizi e intuizioni.
Il puzzle di nefandezze perpetrate dai due più che detestabili villain infine si completa e, va detto, senza mai ricorrere ad elementi soprannaturali tanto cari a King e al suo pubblico, qui totalmente assenti.
Infatti, la malvagità che si indaga in Holly è puramente umana, profondamente egoistica, e indossa la sua veste più subdola. Quella che si cela dietro una facciata insospettabile, irreprensibile, calcolatrice, capace di trarre in inganno tutti (o quasi), e di sfruttare a proprio favore la benevola fiducia del prossimo. Così il normale, anche vagamente prosaico, si trasforma qui in qualcosa di altamente disturbante, un orrore impensabile.
Siete dunque pronti a seguire il "RE" in un altro luogo oscuro? Come sempre, ne varrà la pena.
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