Le conoscete le gelaterie di Lomonaco, no? Il Re del gelato. No? Nemmeno una? Lasciatemi rimediare allora. State rincorrendo le ombre calde degli alberi ai lati delle strade di Catania, quando trovate la perfetta medicina per quel sole irruente. Letteralmente, perché quando uscite da questo bar in stile anni Ottanta e la freschezza del vostro gelato vi sta dissetando la gola ecco che…delle pillole?
Seguiremo le indagini attraverso le intuizioni di questa donna che beve dosi eccessive di caffeina, dorme pochissimo e ha una passione per il cinema: il vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, detta Vanina, che viene scomodata suo malgrado per risolvere questo caso, nonostante si occupi di Reati contro la persona.
Arrivata da poco a Catania, Vanina sta facendo conoscenza con la città quando le piomba addosso un caso delicato, di quelli che richiederebbero anche un po’ di tatto. Non proprio la sua dote principale. Prima qualche pillola dentro vaschette di gelato, poi un omicidio.
Agostino Lomonaco, il Re del gelato, se ne stava seduto dietro il bancone della sua gelateria piú antica. Pochi capelli grigi, viso squadrato, sopracciglia alla Enrico Maria Salerno
Detto fatto, il proprietario delle gelaterie viene ucciso e la curiosità della dottoressa incrementata. È stato un’incidente? Una rapina finita male? O magari la temuta mafia, che le ha strappato via il padre in un passato da cui cerca di scappare.
Vanina, adottata da Catania, ma palermitana di nascita, ci dona leggerezza in un momento drammatico quale la morte di una persona. Lo fa lasciandosi contaminare dalla cultura catanese e condividendo la sua passione per il buon cibo, che non ha però nessuna intenzione di imparare a cucinare. E noi, quindi, la seguiamo a La Trattoria da Nino per dei pasti che ci fanno venire l’acquolina in bocca.
"Ma che facciamo, saltiamo il pranzo?” “La coscienza direbbe di sí, dottoressa.” “Non disturbiamo la coscienza, Spanò, che quella ci serve per altre cose
Cristina Cassar Scalia, medico oftalmologo (oculista per intenderci) di giorno e scrittrice di notte, ci fa da guida turistica in una Sicilia viva che ci viene subito voglia di visitare. Sarà forse per il suo occhio clinico che, abituato a prendere coscienza del tutto, Giovanna Guarrasi è in grado di saper dare il giusto peso a ogni indizio?
Personaggi e sospettati vengono snocciolati con estrema naturalezza rendendo la lettura scorrevole e simpatica. Specialmente nei dialoghi, in cui Cristina Cassar Scalia si lascia andare a un siciliano che ci fa sorridere.
“Ha mangiato, ispettore?”
“Sí, dottoressa. Salvatore e io ci accattammo quattro arancini qua vicino."
“Buone erano? Le arancine. Il nome corretto quello è.”
“Ah… certo.” Spanò non si sarebbe mai sognato di contraddire una dirigente palermitana su una questione spinosa come quella dell’arancino/arancina. Tanto, per lui, come lo chiamava chiamava, contava solo che fosse buono.
Il re del gelato (Einaudi), prequel del romanzo Sabbia nera, ci regala un’indagine per niente scontata che vi spingerà a prendere cappotto e lente d’ingrandimento per cercare indizi di ogni genere insieme alla squadra Mobile di Vanina. E alla fine del caso, anche se il gelato si è ormai sciolto, ci sentiremo un po’ dei detective anche noi, pronti a risolvere il prossimo delitto.
“Picciotti, siete stati bravi anche stavolta”
“Grazie, dottoressa” rispose Spanò a nome di tutti.
”C’è bisogno di un po’ di rodaggio, dobbiamo conoscerci meglio, ma la squadra promette bene. Ho fiducia in voi."
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