Sei sicura che nessuno sappia che ci siamo incontrati, vero?
Gli avversari sono Rusty e Kirk Malloy, soci dello studio legale Malloy & Malloy. Due fratelli legati dalla competizione, prima fra loro, poi con gli altri avvocati di St. Luis.
È un avversario anche Mack Stafford, ex avvocato che ha dichiarato bancarotta, abbandonando la sua famiglia per scappare in Costa Rica.
Ed è un avversario Cody Wallace, che ha ventinove anni ed è in carcere da quattordici nel braccio della morte.
Quelle con cui John Grisham tiene il lettore incollato alla pagina sono tre storie accumunate da tribunali e carceri, avvocati e processi, soldi e colpe.
Un ex avvocato in fuga, un condannato a morte a un passo dalla fine e due fratelli rivali eredi di un famoso studio legale sono i protagonisti di tre storie tra le migliori che John Grisham abbia mai raccontato, riunite in questa che è la sua prima raccolta di novelle in cui si alternano con efficacia suspense, emozione e divertimento.
Nella prima novella, Mack Stafford chiede aiuto al suo ex amico e collega Jack Brigance per tornare a Clanton dopo tre anni, dopo essersene andato in Costa Rica con i soldi dei suoi clienti. Non è un latitante e su di lui non cala nessun capo d’accusa, nessuno lo cerca. Ma in un paesino di provincia le voci corrono veloci, invisibili, si spostano di bocca in bocca, nell’ombra, e presto Mack, nonostante l’ombra la conosca bene, si ritrova su tutti i giornali, con l’FBI alle calcagna e una condanna per bancarotta fraudolenta.
Cody Wallace, protagonista di Luna di Fragola ha scontato quattordici anni in carcere e adesso solo tre ore lo separano dall’incontro con il boia. È stato condannato a morte quando era ancora minorenne, per degli omicidi che non ha commesso ma di cui è stato complice. Adesso, accanto al suo unico avere, una biblioteca di più di mille titoli donati da una sua amica di penna, racconta la sua storia, la sua infanzia di povertà e la sua adolescenza da rapinatore, il suo disperato desiderio d’amore.
Le lascio tutti i miei beni: la mia biblioteca, le lettere, i biglietti e i documenti legali. La mia eredità è sua, Miss Iris, tutta […] Sul mio conto ho diciassette dollari che mi ha mandato lei per i fogli, i francobolli eccetera. Li prenda, e se magari ci aggiunge qualcosa riesce a spedirli tutti nel Nebraska
Rusty e Kirk Malloy, gli avversari, sono due fratelli che si detestano e che non sono capaci di parlarsi se non per agire contro l’unico avversario comune: il padre, un ex avvocato radiato dall’albo che, nonostante si trovi in carcere per l’omicidio della moglie, non smette di tessere fila costringendo i figli a rendergli conto di tutto ciò che accade in studio, di tutte le entrate e le uscite.
Quella sera però era al bar da solo, a buttare giù il terzo scotch e a maledire l’ennesima giuria
In Gli avversari, John Grisham mette in scena tre storie di colpe. Colpe trascurabili, a tratti rimediabili, quattro personaggi che hanno una possibilità di vincere su sé stessi, di cambiare il corso della propria pena, ma chi scappando, chi restando e chi invece agendo nell’ombra, tutti quanti restano incastrati negli errori commessi, nel buio di un’etica infranta e in attesa di una giustizia di cui sono stati violatori, prima ancora di esserne garanti. E tutto per dei soldi.
Perché alla fine gli unici responsabili delle nostre disgrazie, siamo noi. Perché alla fine un Dio a cui attribuire le colpe non c’è, e se c’è non lo si può costringere a presentarsi al banco degli imputati.
Tre storie dal sapore amaro, quello dello scotch, quattro protagonisti che altro non sono che gli avversari di sé stessi.
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