È un piccolo gruppo di poliziotti. Ufficialmente inserito nella squadra mobile, ma che di fatto opera in proprio, fuori dalle gerarchie. E fuori dalle regole
Bari, zona San Giorgio, un omicidio in un complesso residenziale. È Carmelo Tancredi, l’ispettore superiore della sezione fantasma, a doversene occupare.
Se il nome del protagonista di Cacciatori nelle tenebre, la graphic novel di Francesco e Gianrico Carofiglio, vi risulta familiare è perché è una figura secondaria, ma carismatica e magnetica, dei romanzi della serie di Guido Guerrieri.
Lotàr, Nora e Nicola sono la squadra scelta da Tancredi e devono occuparsi di questo nuovo caso che sin da subito presenta delle circostanze poco chiare. Un imprenditore è morto nella sua abitazione. A un primo sguardo nella sua vita sembra non esserci nulla di losco o di illecito, ma l’occhio esperto del sovrintendente capo ha già scovato un dettaglio segreto, che mescola le carte in tavola.
Un ricco imprenditore è stato assassinato. Era un tipo ambiguo, in pochi sembrano piangere la sua morte. Ma Carmelo Tancredi – personaggio che abbiamo imparato ad amare nei romanzi di Guido Guerrieri – capisce subito che è un'indagine per la «sezione fantasma», la sua squadra di reietti della polizia: uomini e donne dal passato torbido e dalle capacità formidabili.
In Cacciatori nelle tenebre il disegno e le parole, che potrebbero sembrare elementi separati, funzionano benissimo insieme: sono un tutt’uno che crea delle ambientazioni e delle atmosfere noir sorprendenti. Anche quando il genere è rappresentato nelle sue caratteristiche più classiche: le sigarette fumanti, le tinte fosche e oscure e i personaggi dai passati travagliati, grazie all’unione di tratto e scrittura, riescono a lasciare il fiato sospeso e a immergere nel racconto.
Come dichiarato nell’intervista finale, i due autori hanno sviluppato la storia di pari passo, discutendo sui gesti e sui dettagli più caratteristici di ogni personaggio e sull’ambientazione più adatta. La rappresentazione di Bari è un perfetto esempio dell’ottimo lavoro di squadra. I tratti imprecisi, le architetture abbozzate, le tinte scure e i giochi di luce e ombra la rendono una vera protagonista: buia, dura, spietata e trasfigurata come ogni grande metropoli di un romanzo o di una pellicola noir.
Ma la cosa più importante è che, aiutato dal disegno, mi sono divertito moltissimo a raccontare una città in bilico tra narrazione realistica e descrizione surreale di un posto immaginario e universale. Soprattutto per quanto riguarda i sotterranei, sia fisici che morali. In tal senso il gioco per me è stato particolarmente interessante. Questa città è inequivocabilmente Bari, e al tempo stesso è tutte le città medie e grandi del mondo che custodiscono segreti innominabili
In questa nuova edizione di Einaudi Stile Libero, la graphic novel conserva l’intervista di Vincenzo Mollica ai due fratelli Carofiglio, che non solo spiega la nascita e il processo creativo di Cacciatori nelle tenebre, ma anche i riferimenti e le fonti di ispirazione.
Un omicidio, segreti infiniti e un passato che non si può lasciare alle spalle. Riuscirà la sezione fantasma a valicare il confine sfumato tra bene e male?
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