Boulder di Eva Baltasar

Boulder racconta la storia d’amore fra Boulder, ruvida ed ermetica, anima vagabonda, che vive alla giornata preparando i pasti nell’angusta cucina di una nave, e Samsa, la persona di cui si innamorerà e il cui sentimento metterà tutto in discussione.

Ambientato in parte in mare, in parte in una fra le isole più suggestive di sempre, l’Islanda, questo romanzo è denso di temi estremamente attuali: la potenza dell’eros saffico, la fecondazione assistita, l’omogenitorialità e i cambiamenti connessi alla decisione di fare un figlio, con le inevitabili ripercussioni sul rapporto di coppia.

Narrato in prima persona, questo breve, ma intenso, romanzo condensa riflessioni sulla vita, sui sentimenti e sul senso di profonda solitudine che l’essere umano può provare anche quando vive una relazione. Boulder commenta la sua storia con disincanto e amarezza, distacco e cinismo spietato: «Ho cercato di pensare ai buoni sentimenti che uniscono le persone, come la generosità, la gratitudine, l’amore. Forse il rispetto e il perdono. Il cervello permette di farlo, di scegliere le parole che ci salvano, di costruire sentenze. È lo strumento di cui disponiamo per ingannarci mentre il cuore strilla.»

Con uno stile profondamente intimista e lirico – l’autrice è innanzitutto una poetessa –, Baltasar racconta il ciclo di una storia d’amore in tutte le sue fasi: dall’innamoramento spensierato dei primi tempi, caratterizzato da una passione naturale e totalizzante: «L’amore potente che cresce come un rovo e soffoca i mobili e lega le pareti. L’amore spinoso che veglia su di me quando mi addormento, gli occhi rossi sempre attenti, gli artigli affilati conficcati nella notte»; fino ad arrivare alla quotidianità, e alla monotonia: quel momento in cui si diventa invisibili per l’altra persona, tutto diventa abitudine, l’altro si dà per scontato, non ci si cerca più, irrimediabilmente il rapporto si spegne: «Mi dà un bacio incerto, né breve né lungo, un bacio in cui lei già non c’è più, e chiude la porta di scatto, potente come non mai. […] Mi sorprende questa mancanza di consapevolezza in cui confluiscono l’amore, che sempre spinge verso l’esterno, e la solitudine, che tira verso l’interno.»

Questa rara perla della letteratura spagnola contemporanea riesce in un’impresa tutt’altro che scontata: penetrare e scalfire l’anima del lettore, portandolo a empatizzare con i turbamenti della protagonista e a seguire i moti e le fragilità del suo cuore.