Addio a Maria Venturi, la voce del romance italiano

Nata a Firenze nel 1933, vissuta a Brescia con la sola parentesi degli studi alla Statale di Milano, la “Signora dei sentimenti” è stata nella sua lunga vita tante cose insieme, ma a noi piace ricordarla come una grande precorritrice, capace di scompaginare le carte in anni in cui le donne contavano ancora poco o nulla nel campo del giornalismo italiano.

Sua la guida di settimanali lettissimi come Novella 2000 e Anna. Sua l’invenzione della “posta del cuore” che, dal pulpito della carta stampata, le consentì di stabilire un filo diretto con le tante appassionate e fedeli lettrici – donne di tutte le età ed estrazioni sociali - di diventarne la confidente, di intercettarne i bisogni.  

Ma andiamo con ordine: fresca di studi Venturi pubblica i primi racconti sul settimanale Novella, diretto allora dal grande Scerbanenco e a 25 anni inizia la stesura di un romanzo. Ne invia la trama e le prime otto cartelle a Italo Calvino, presso la Einaudi. Tre mesi dopo arriva la risposta con l’invito a portare a termine il libro. Ma questo romanzo resterà incompiuto perché nel frattempo Venturi è stata assunta da Novella.

Siamo in pieni anni ’80 quando Oreste Del Buono, capo della divisione libri della Rizzoli, la riporta sulla scrittura di un romanzo. Nasce così Storia d'amore e il regista Duccio Tessari ne acquista i diritti, trasformandolo in una miniserie televisiva interpretata da Margherita Buy.

È la svolta. Il romanzo apre a Venturi le porte della fiction e altri tre romanzi diventeranno presto serie di successo: La storia spezzata (1992), La moglie nella cornice (1992), Il cielo non cade mai (1993), Mia per sempre (1996), toccando anche punte di 12 milioni di spettatori.

Ma è nel 1998, con Incantesimo, la vera consacrazione: Maria Venturi è l'ideatrice della soap, oltre che scrittrice del soggetto della serie dalla prima stagione fino alla settima. Ideata senza particolari ambizioni, come prodotto di copertura per il pubblico non interessato ai mondiali di calcio '98, la serie irrompe nelle case di tutti gli italiani proponendo un non comune esempio di serialità lunga, con un successo travolgente quanto inaspettato.

Milioni di spettatoti incollati ogni giorno alla tv, risucchiati dalle  vicende sentimentali e mediche di medici, infermieri e avvocati della "Clinica Life" di Roma (resi ancora più amabili dai volti di attori che poi spiccheranno il volo come Alessio Boni, Walter Nudo, Eleonora Brigliadori, Vanessa Gravina, Micaela Ramazzotti), ma anche da  argomenti complessi quali la tossicodipendenza, la violenza sulle donne, l'omosessualità e il rapporto stato-mafia.

Orgoglio (2004) è un'altra lunga serialità a cui Venturi lavora come autrice. Butta la luna (2006) e Paura di amare (2010) le sue ultime fiction.

Le relazioni familiari, la coppia, il rapporto con i figli e anche le battaglie per l'emancipazione delle donne sono state il campo di esplorazione di Maria Venturi che lascia il marito Andrea Mariani, le due figlie e la nipote Caterina.

I suoi ultimi libri sono Tanto cielo per niente, pubblicato nel 2018 da Harper Collins e Cuore matto uscito nel 2019 per Solferino… un distillato di buon senso con un sottotitolo che ci piace ricordare come un’epigrafe: “I mantra per una relazione felice”.