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Il primo Game Boy: storia e successo della console portatile Nintendo

© Matthieu Tuffet - stock.adobe.com

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Vi sentite nostalgici? Come quando trovate una vecchia foto a colori ormai smorzati di un genitore in vespa, o di voi da piccoli con le guance paffute e gli occhioni sgranati? Con la mente provate a fare il calcolo del tempo passato e… “Ma si dai, la maturità/la laurea/il matrimonio ormai sono cose successe 5-6 anni fa”. Forse allora non vi conviene controllare il calendario!

E la patente? Mi trovo a rinnovarla or ora, refrattaria ad accettare il fatto che sono già dieci anni che guido. Un ringraziamento speciale va poi a Facebook che ci ricorda che sette anni fa eravamo a un concerto e abbiamo chiesto l’amicizia a X. Parlando, scorrendo sui social, riscoprendo le vecchie foto (per fortuna, come si suol dire, “l’analogico è tornato di moda!”) le occasioni per ripensare al tempo che fu e a quello che passa non mancano. E in questo processo anche gli oggetti ci mettono lo zampino.

Se si è nostalgici di natura infatti basta poco, come riscoprire un oggetto in disuso e pensare che 10-15-20 anni fa era parte della nostra quotidianità, per far scendere una lacrimuccia. Attenzione, questo non vuol essere il classico articolo “Dieci cose degli anni Ottanta di cui non ricordavi l’esistenza”, non ci interessa se la Coccoina, le scarpe con le ruote o il Gioca Juer non vanno più di moda (per altro sono abbastanza sicura che questa canzone resiste imperturbata e imperturbabile in certi villaggi vacanza o simili).

È giusto però celebrare alcuni compagni di viaggio più di altri, e se nella vostra vita non avete mai giocato a un Game Boy fate parte di quella minuscola percentuale di popolazione mondiale che non conosce il brivido di inserire una cartuccia e premere Start. Era il 21 aprile 1989 quando la Nintendo lanciò la sua prima console portatile a cartuccia intercambiabile in Giappone; a luglio giunse in America e a settembre in Europa.

Il successo fu enorme e quasi inaspettato, considerando le altre console portatili concorrenti allora in commercio; sia l’Atari Lynz che il Sega Game Gear, lanciati negli stessi anni, avevano infatti lo schermo a colori, mentre il Game Boy originale era monocromatico e con uno scarso livello di contrasto. Cosa fu allora a determinare la sua fortuna? Due fattori sicuramente: la semplicità e le dimensioni.

Il Game Boy non a caso nacque dall’unione di due console precedenti, la NES (Nintendo Entertainment System) più grossa e a cartucce, e il Game Watch (“Gioca e Guarda”) ispirato a una calcolatrice ma con schermo luminoso e di immediata comprensione. Portabilità e semplicità significavano anche minor costo di produzione e maggior durata delle batterie, ed ecco spiegato il successo di mercato.

A questo punto non possiamo non ricordare gli innumerevoli giochi che hanno accompagnato l’uscita del Game Boy, favorendone una continua evoluzione: Tetris, Super Mario, The Legend of Zelda e, ovviamente, Pokemon Rosso e Blu, solo per citare alcuni di quelli che hanno fatto la storia della console e del videogioco stesso, come in un rapporto simbiotico.

L’esempio più calzante è il doppio filo che lega la nascita dei Pokemon con l’avvento del Game Boy Color (ancora inconfondibile rieccheggia la sigla delle battaglie tra Pokemon nelle orecchie di molti). Dopo il primo restyling nel 1996, che diede vita al Game Boy Pocket, più sottile e compatto, è stato proprio il lancio del videogioco dei mostri a ridare vita al Game Boy, ormai al termine del suo ciclo. Pokemon giallo con i suoi colori sgargianti, e le successive generazioni Oro e Argento compatibili solo con il Color, hanno contribuito infatti in maniera decisiva alla fortuna della console.

Nuovi design, nuovi upgrade e arriviamo al 23 marzo 2003, quando il Game Boy classico smette di essere commercializzato, quattordici anni dopo il lancio. Molti però sono i fan nostalgici che resistono, chiedendo a gran voce la compatibilità dei vecchi videogiochi Game Boy, Color e Advance con le nuove console Nintendo. Si calcola che nel mondo sono stati venduti più di 118 milioni di Game Boy e più di 450 milioni di cartucce.

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