Alla fine di ogni anno Lonely Planet, bibbia delle guide di viaggi intelligenti, pubblica una lista dei 30 luoghi da visitare nell’anno successivo, selezionati dai suoi autori, collaboratori e lettori. In parte è un esercizio autopromozionale, perché se uno decide di andare in uno di quei posti viene naturale comprarsi la guida Lonely Planet che racconta come, quando, dove, insomma tutto del posto medesimo. Ed è anche un esercizio dettato dall’esigenza di non ripetersi: i giudici che compongono la lista non possono consigliare di andare tutti gli anni a Parigi, Londra, New York, Venezia o Zanzibar, insomma sempre negli stessi posti.
Ciononostante, in questi giorni in cui l’anno finisce e si cominciano a fare programmi per il prossimo, vacanze comprese, è interessante vedere dove Lonely Planet suggerisce di andare nel 2023. Per la prima volta, la lista suddivide i luoghi prescelti a seconda di quello che ci si vuole andare a fare.
Se sei attirato dal cibo, per esempio, le mete consigliate sono Lima (Perù), l’Umbria (unica destinazione italiana – ma bisogna accontentare tutti), Fukuoka (Giappone), Kuala Lumpur (Malesia), Montevideo (Uruguay) e il Sud Africa.
Se vai per viaggiare, diciamo per il panorama, Nova Scotia (Canada), il Buthan, i parchi naturali della Colombia, Istanbul (arrivandoci in treno da Sofia), l’Australia occidentale e lo Zambia.
Se vai per rilassarti, l’isola caraibica di Dominica, Halkidiki in Grecia, la Giamaica, la Giordania, Malta e Raja Ampat in Indonesia (dove dopo il recente divieto di sesso per i non coniugati difficilmente andranno in vacanza quelli che non lo sono). Per fare nuove amicizie, Accra (Ghana), l’Albania, Sidney, la Guyana, Boise nello stato americano dell’Idaho e l’Alaska (risparmiamoci spiritosaggini sul numero di orsi con cui si può fare conoscenza).
Per imparare, il New Messico, El Salvador, Dresda, Marsiglia, Manchester e la Scozia meridionale.
Che dire? tutti posti interessanti.
Fra i luoghi della lista, dovessi sceglierne tre, andrei a Dominica per rilassarmi su una spiaggia dei Caraibi, a Marsiglia perché mi ha sempre attirato e a Kuala Lampur perché mi fa pensare ai romanzi di Salgari.
A questo serve in fondo una lista: a immaginare dove si potrebbe andare, anche se poi si finirà per andare da un’altra parte.
Altre riflessioni di Enrico Franceschini
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