Quello che i librai non dicono

L'apertura di una nuova libreria

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Primavera 2001, io con la mia valigia in una area di sosta di un autogrill, sto aspettando un dirigente della catena di librerie di cui entrambi facciamo parte. Tra poco sarà qui con la sua macchina, poi entrambi direzione Salerno per aprire un nuovo punto vendita! Qualche settimana prima mi era stata comunicata questa "missione" professionale con una durata di circa 3-4 mesi sempre dallo stesso dirigente: “Ovvia si va a Salerno c'è da aprire un nuovo negozio, un nuovo fantastico negozio! Posizione centralissima! Vedrai che vetrine, su due piani e poi cinque nuovi assunti e tu dovrai far loro da coordinatore per l'allestimento e l'apertura! Subito dopo ritorni a Roma. Una passeggiata..." Detta così, dramma! Proprio ora che ero riuscito a trovare un certo equilibrio tra i miei turni di lavoro, orari dei treni (essendo uno storico pendolare) e vita privata, una missione così imprevista e complicata proprio non l’avevo prevista. 
Dal martedì al sabato lontano da casa, tutto da organizzare, forniture di libri, rapporti un po' con tutti i soggetti che si relazionano con un esercizio commerciale, cinque nuovi assunti completamente da formare, gli ultimi lavori di rifinitura del negozio... Insomma, una bella responsabilità che mi sembrava piena di difficoltà!
E, infine, non ero così felice di lasciare per quasi tutta la settimana i miei affetti andando così lontano.

Ma quanto grande è stato il mio errore di valutazione e la mia reazione iniziale! Dopo quella esperienza ho sempre pensato che tutti coloro che fanno il nostro mestiere all'interno di una catena, dovrebbero provare l'esperienza di un allestimento per l'apertura di un nuovo punto vendita, meglio se lontano dalla propria città! Sono stati quattro mesi bellissimi, in primis perché vissuti in una città' davvero fantastica come Salerno. E poi per tutte le storie che sono capitate intorno a questa libreria, alla sua nascita o legate al mio ruolo.

Come il grande generatore di corrente, in attesa della rete elettrica convenzionale, che era alimentato da gasolio e che copriva tutto il fabbisogno del negozio. Bisognava gestirne il funzionamento, i rifornimenti, soprattutto il sabato e la domenica. Nel 2022 può' sembrare una banalità ma vent'anni fa non lo era! Immaginatevi telefonate su telefonate ad ordinare gasolio invece che Calvino o Pennac!

Mi torna in mente un cliente affezionato della prima ora, appassionato dei romanzi di avventura, stile Cussler o Wilbur Smith, che, per ricompensarmi delle nostre chiacchierate, prima del mio rientro a casa una volta ogni quindici giorni, arrivava in libreria con una mega treccia di mozzarella di bufala in omaggio, imballata per il viaggio e indirizzata a mio nome.

O ancora quando ho fatto amicizia con una coppia di signori anziani gentilissimi e molto cordiali (professori entrambi) che, dopo una vita passata a Roma, si erano trasferiti da poco a Salerno: i loro racconti vertevano sulle librerie della capitale e sulle loro letture, che andavano dalla saggistica per lui, in modo particolare la storia, a tutta la letteratura di un certo livello per lei (Simenon, Singer, Eco, Von Armin, Morante...). Con mia grande gioia, l’ultimo giorno della mia permanenza in libreria, per ringraziarmi delle discussioni letterarie si sono presentati con una bellissima edizione dei Pensieri di Marco Aurelio.

E potrei proseguire ancora, ma lo farò, casomai, in un altro aneddoto. Il nocciolo della questione rimane il fatto di quanto sia stata bella questa esperienza, sia dal punto professionale che da quello umano. É una lezione che questo lavoro ci ricorda ogni giorno: il nostro mestiere è sempre un incontro di umanità con tante sfaccettature e il modo per condividere una passione che non fa distinzioni di nessun genere.

Il solo pensare preventivamente di rinunciarci è un peccato che non ho più ripetuto.

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