Strano destino, quello capitato a Matteo Messina Denaro.
Per più di trent'anni presenza sfuggente, evocata solo da giornali, radio e televisioni attraverso poche e vecchissime foto sbiadite, Messina Denaro è tornato nella società degli uomini solamente il giorno in cui i carabinieri del ROS l'hanno arrestato, dando finalmente un corpo, un volto e una voce a quello che fino al 15 gennaio 2023 era un fantasma.
La mattina del sedici gennaio, dai pressi di una clinica palermitana presso la quale il boss era in cura per un tumore in stadio avanzato, il Procuratore Maurizio de Lucia ha ricevuto una telefonata che aveva atteso a lungo.
"L'abbiamo preso!". Poche, concitate parole a correre da un capo all'altro del telefono.
E la tensione si è sciolta, dopo un tempo sospeso nel quale ogni ipotesi, ogni sospetto aveva cittadinanza nella mente degli uomini di legge. Dunque Matteo Messina Denaro esisteva davvero!
Non solo il più elusivo fra i boss di Cosa Nostra ancora in circolazione era reale, ma lo era al punto che il suo corpo ammalato era l'elemento che aveva potuto condurre le indagini verso una strada per la prima volta credibile e solida.
Il bisogno di cure aveva giocoforza dato la stura a una catena di piccole vulnerabilità, nella gestione di una latitanza altrimenti monolitica e accortissima; vulnerabilità che nel tempo si sono fatte valanga, permettendo a una squadra di uomini dello Stato di mettere a segno un colpo durissimo ai danni di Cosa Nostra.
Ecco, nel libro di cui oggi parliamo con Salvo Palazzolo e Maurizio de Lucia (La cattura. I misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia, edizioni Feltrinelli) il momento fatale per Messina Denaro è l'asse attorno al quale ruota una testimonianza aggiornata di quel che Cosa Nostra è diventata nel tempo.
Questa è una storia che non riguarda solo il passato, perché nella lunga vicenda di Matteo Messina Denaro c’è un pezzo di storia del nostro Paese e perché la mafia non è ancora finita.
Testimonianza preziosa perché - oltre a restituire con grande efficacia tutta la tensione che ha preceduto la cattura - de Lucia e Palazzolo riescono a tracciare un affresco articolato e aggiornato dell'humus nel quale la classe criminale rappresentata da Messina Denaro ha attecchito e prosperato.
"La mafia" - scriveva Falcone - "è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine".
Parole sulle quali riflettere, affiancando loro magari una considerazione fondamentale che Maurizio de Lucia ha esposto nel corso della nostra conversazione.
Cosa Nostra ha due caratteristiche: la prima è che è una struttura complessa. La seconda, che è una struttura elastica.
Già, Cosa Nostra è una struttura elastica, e quindi capace di adattarsi, di rimodularsi per meglio aderire alla forma dei tempi in cui opera. Ecco perché la fine del regno di Messina Denaro non deve fare tirare a nessuno i remi in barca, crogiolandosi magari nell'illusione di aver vinto la guerra. La guerra non è finita, ma certo quella raccontata ne "La cattura" è una battaglia vinta.
Potrebbero interessarti
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente