Una scuola di lettori

La grande invenzione di Bubal: la recensione dei bambini della scuola primaria

Una scuola di lettori

E se fossero i bambini di elementari e medie a insegnarci qualcosa? Si ribalta la cattedra: su Maremosso sono loro a disegnare, scrivere, parlare di libri e grandi temi.

Istituto Comprensivo Giuseppe Verdi

L'IC VERDI di Parma è formato da una scuola dell'infanzia, 3 plessi diversi di scuola primaria, una scuola secondaria di primo grado. Uno dei plessi della primaria è conosciuto come “La scuola di Vigatto”, classe 1913. Nella pianura padana, vicino al torrente Parma, fra campi coltivati e il castello di Torrechiara visibile a distanza, c’è una piccola scuola di campagna che appartiene all’IC VERDI: è la nostra scuola. Quando soffia il vento, lo sentiamo anche se le finestre sono chiuse; quando camminiamo sentiamo il pavimento traballare e scricchiolare assi lunghissime di legno scuro; quando c’è il sole è fantastico correre in giardino fra alberi da frutto e rose antiche. Ora ci sono aule dove un tempo viveva la maestra con la sua famiglia, e la cosa ci stranisce, ma ci piace! Generazioni di famiglie hanno frequentato gli stessi ambienti

Per la rubrica Una scuola di lettori, le classi prime e seconde elementari dell'Istituto Comprensivo Verdi di Vigatto (PR), si cimentano con la storia letta nel libro La grande invenzione di Bubal di Anna Cerasoli e con le illustrazioni di Desideria Guicciardini, ragionando con la matematica.

Hanno prima ascoltato e poi letto da soli il libro. Dopo averlo osservato e compreso per bene si sono messi all'opera con la recensione!

La grande invenzione di Bubal. Nuova ediz. Di Anna Cerasoli;

L'invenzione dei numeri. Bubal, una pastorella preistorica, escogita un modo per riassumere con pochi segni la quantità delle sue pecore. Un racconto per riflettere sul percorso logico che ha portato alla più grande invenzione dell'intelletto umano

Scopri di più

La recensione

Bubal era una piccola pastorella e viveva in una grotta. Lei si occupava delle sue pecorelle e le faceva uscire dal recinto, perché all’interno non avevano più erba da mangiare.

Una volta uscite, potevano andare nel prato a mangiarla.

Suo papà le aveva dato il compito di controllarle. Lei voleva contarle, ma non ci riusciva perché non sapeva contare, poi le venne un’ idea… Le osservò e ad ognuna diede un nome: Ricciolo, Bianchissima, Magrissima, Grassoccella, Gaia, Barbetta e Musetto.

Dopo capì che doveva contarle e a turno, le mandava fuori dal recinto, conteggiandole con le dita di una mano.

Quando rientravano disegnava sul muro un segno, come una V, una X, una I.

Ha imparato, così, a contare prima fino al cinque e poi fino al dieci.

Bubal è stata la prima a scoprire i numeri e, grazie a lei, abbiamo capito che dieci pecorelle sono uguali a X, cinque è uguale a V, due è uguale a II.

Come mai? Pensate alle vostre mani e… LEGGETE IL LIBRO!