L'albero di Coralie Saudo e Mélanie Grandgirard

A volte succede che un libro, o meglio, un albo illustrato, possa trovare le parole e le immagini che spesso cerchiamo per i più piccoli. Soprattutto se quello che c’è da spiegare è complesso e doloroso.  Ed è proprio quello che accade tra le pagine di L’albero, scritto da Coralie Saudo e Melanie Grandgirard, con la traduzione di Chiara Carminati per Lapis edizioni.

Il bambino protagonista di questa storia ha un grande amico, per dirla tutta, è proprio gigantesco! È un albero maestoso che ospita uccellini, scoiattoli e tanti animali del bosco, un amico frondoso e forte. Chiunque si sente al sicuro fra i suoi rami o sotto la sua chioma. Il vecchio albero è proprio un compagno fedele, un rifugio per tutti.

Un giorno però, un terribile fulmine gli si scaglia addosso e l’albero si divide a metà, è spezzato. Per gli animali e il piccolo bambino la tristezza è incontenibile, mista a tanta rabbia e a tutta quella zuffa di sentimenti così difficili da maneggiare e comprendere quando si perde qualcuno a cui si tiene moltissimo.

In autunno, qualche mese dopo dal terribile evento, un boscaiolo taglia quel che resta dell’albero e ne fa tante piccole casette per gli uccelli. Ecco che ciò che ci sembrava non ci fosse più si trasforma, diventa altro, non riporta in vita l’albero ma continua a farlo essere un simbolo del suo esserci per tutti, anche se in un’altra modalità.

La storia che raccontano in parole e immagini le due autrici è a dir poco commovente. Riesce a creare una fortissima empatia nei piccoli lettori come nei grandi. Affrontare il tema del lutto è sempre difficile, soprattutto se tutti quanti sono avvolti nella sofferenza e spesso non si riesce a trovare il modo per dirlo ai più piccoli, proprio perché si è già nel proprio vortice di emozioni impossibili da districare. Ma libri come L’albero possono davvero venirci in aiuto.

Una particolarità di questo magnifico albo è sicuramente la contrapposizione di colori – un blu elettrico dominante contrapposto a un arancione intenso – che forse sta proprio lì a ricordarci quanto le nostre emozioni in questi casi si scontrino, si ingarbuglino, lottino. E fra questi due colori così accesi e vivi tutto riparte.

Le piccole casette ricostruite dopo il fulmine che ha portato via Albero non sono altro che un riparo che egli stesso lascia, un nuovo modo di essere protezione per quelli che ha amato e che ama.

Un libro delicato e fortissimo, che fa proprio delle opposizioni della vita – blu e arancio, dolore e amore, vita e morte – il suo tronco bellissimo. Una storia che è un dono e una carezza.