Le storie e i libri per bambini sono pieni di orsi e orsacchiotti, morbidi e teneri, alcuni ormai famosissimi, come Winnie Pooh, Baloo o Paddington; non parliamo poi dei pupazzi: da che mondo è mondo, è l’orso di pezza quello più regalato e tutti ne hanno ricevuto almeno uno, due...o dieci!
Certo, rispetto agli orsi veri, quelli dei libri sono un’altra cosa: sono spesso apparentemente scontrosi, ma nascondono un cuore d’oro e sanno diventare amici speciali, anche se ci vuole un po’ a conquistare la loro fiducia.
L’orso è un mammifero maestoso, grande e forte, con le sue zampe giganti e la sua andatura dondolante potrebbe essere il re incontrastato dei boschi, almeno per i mesi in cui non si nasconde in letargo nella sua tana.
Durante l’inverno gli orsi non si vedono, riposano beati al calduccio in attesa della primavera. Non possiamo dire lo stesso dei cugini del Nord: i grandi orsi polari, infatti, abitano la zona del circolo polare artico, un mondo fatto di freddo, neve e ghiaccio, dove l’inverno dura molto a lungo. Sovrani di quell'ambiente, sanno essere genitori amorevoli e allo stesso tempo cacciatori spietati. Grazie alle loro enormi zampe anteriori, che usano come fossero remi, sono capaci di nuotare benissimo e per lunghe distanze, tanto da essere chiamati “orsi del mare”.
Panini con la marmellata d'arance e cioccolata calda. Questo piace all'orso di pezza che hanno incontrato i signori Brown alla stazione londinese di Paddington. Era seduto vicino a una vecchia valigia di cuoio con un cappellaccio in testa e un cartellino al collo con la scritta: "Per piacere, abbiate cura di quest'orso. Grazie."
Dovete sapere che gli orsi polari in realtà non sono bianchi, il loro pelo è praticamente trasparente e prende il suo colore dalla luce e dal riflesso della neve, quasi come una magia. Siccome proprio il pelo, assieme alla ciccia che ci sta sotto, è fondamentale per tenerlo al caldo, l’orso polare ha molta cura della sua pelliccia e la tiene pulita rotolandosi per bene nella neve. A chi non piacerebbe rotolarsi un po’ nella neve fresca e pulita?
Gli orsi polari possono vivere molto a lungo e il paesaggio dei ghiacci artici sembra fatto apposta per loro. Nonostante la loro forza, però, gli orsi polari sono a rischio di estinzione, cioè a rischio di scomparire per sempre. Il 27 febbraio si celebra la Giornata Mondiale dell’orso polare proprio per ricordare che l’habitat in cui vive questo animale è in pericolo e che, quindi, anche la sua sopravvivenza è a rischio.
Una storia illustrata divertentissima dal titolo Winston. La battaglia di un orso polare contro il riscaldamento globale (Terre di Mezzo) ci introduce il problema, che però è molto serio.
Cosa vuol dire “a rischio”? Vuol dire che il clima sempre più caldo sta modificando tutto l’ambiente dell’artico, i ghiacci su cui si sposta l’orso per cercare cibo sono sempre più sottili e fragili, i periodi in cui non trova cibo sono a volte molto lunghi e per cacciare l’orso deve percorrere chilometri e chilometri, fino ad arrivare a ridosso dei centri abitati, con tutti i rischi che questo comporta.
È come se, lungo la strada per i giardini, improvvisamente tutti i nostri negozi preferiti fossero chiusi e non potessimo trovare da nessuna parte un posto in cui comprare la merenda. Immaginate che fame e che fatica, non ci resterebbero energie per fare nulla. Solo che noi, per fortuna, possiamo tornare a casa e aprire il frigo, mentre gli orsi no. Detto così è un po’ semplice, però il senso è chiaro. Il problema è serio, si contano sempre meno esemplari e anche le mamme orse fanno tanta fatica a crescere i loro cuccioli.
Se ancora non ne siete appassionati o innamorati di questi animali incredibili, vi consiglio dei bellissimi libri dedicati a loro. Alcuni ci raccontano come vivono e le loro caratteristiche, come Orsi polari. Livello 2 (White Star) che è un primo approccio divulgativo, serio e allo stesso semplice, adatto davvero anche ai più piccoli grazie alle splendide foto a corredo del testo.
Altri, e sono la maggioranza, hanno dei meravigliosi, simpatici e a volte buffi orsi come protagonisti. Tra questi, è ormai un classico il volume che raccoglie le storie di Piuma, un batuffolino bianco che vive mille avventure assieme ai suoi amici dei ghiacci.
Lo scorso anno sono arrivati sui nostri scaffali alcuni albi con orsi bianchi come protagonisti e mi hanno subito conquistata.
Il primo è un albo senza parole, Ho bisogno di te (Carthusia), in cui seguiamo una mamma orsa e il suo cucciolo che camminano in una distesa di bianca candida neve. Sembra che tutto attorno sia uguale, eppure il piccolo ogni tanto si distrae, si ferma ad osservare il mondo che lo circonda e resta indietro. Si perde in questa distesa di neve, eppure sarà proprio una bufera di neve a permettergli di ritrovare la sua mamma.
In Arancione come l’amore (Sassi) incontriamo invece un orso del polo nord che si trova a dover fare da mamma ad un piccolo pinguino del polo sud. Piano piano, orso insegna al suo improbabile cucciolo i colori, perché anche se sembra tutto bianco, ci sono infinite sfumature, tante quante sono quelle dell’amore e dell’amicizia che legano i due animali.
Forse vi chiederete: un orso polare del Polo Nord può davvero vegliare su un pinguino del Polo Sud? Si, perché tutto è possibile quando si tratta di amore, amicizia e fantasia... come scoprire che senza l'amore non ci sarebbe alcun colore.
Un topino si è trasferito nel mio rifugio preferito (Valentina Edizioni) è, ancora una volta, la storia di un’amicizia improbabile eppure divertentissima, perché pur lamentandosi e brontolando, orso alla fine sarà ben contento di avere un nuovo piccolo rompiscatole per amico!
Tutti noi possiamo fare qualcosa per proteggere questi animali stupendi, e tutti gli altri che popolano questa regione magica del mondo, ghiacciata e bellissima! Ce lo spiega per bene l’autore del libro Possiamo davvero aiutare gli orsi polari? (Usborne).
Con tanti piccoli gesti quotidiani, possiamo contribuire a rallentare il riscaldamento del nostro pianeta, e gli orsi non sarebbero certo gli unici a ringraziarci. Quindi, non perdiamo tempo e immergiamoci nei libri che ci aiutano a conoscerli!
Un classico dell'albo illustrato, già tradotto in dieci lingue, che torna in Italia dopo una lunga assenza. Una storia commovente e divertente sull'amicizia, sul prendersi cura e sulla fiducia nel meraviglioso.
Quando, a notte fonda, chiudeva gli occhi, il sogno di Fram era sempre lo stesso. Era la storia di poche e incerte vicende di un'infanzia lontana, che aveva per tanto tempo dimenticato.
"Quando hai paura e ti senti insicuro, mi troverai accanto a te. Se ti senti perduto, sai che ti ritroverò". Un cucciolo di orso bianco scopre che negli alti e bassi della vita l'amore di un papà dura per sempre.
Ad Orso piace far sempre le stesse cose: dormire, pescare, mangiare...pipì e pupù. Gli bastava quello...e niente più! Ma un imprevisto nella vita può sempre accadere, l'importante è non perdere la testa!
«Uffa... Non riesco a dormire» dice l'orso bianco. Apre piano piano un occhio per vedere se è vero... e sì, è proprio sveglio. Un libro da portare sotto le coperte. Da leggere, rileggere, amare.
Nanuk è un orso bianco che vive al Polo Nord e adora andare in mongolfiera. Ha deciso di partire per un lungo viaggio... Destinazione: Polo Sud! Vuole raggiungere Iglù, il suo amico pinguino. Ma cosa penserà il popolo dei pinguini quando lo vedrà arrivare? Avrà paura o riuscirà a fidarsi di lui?
Cinque splendide illustrazioni mostrano una serie di animali tra cui un tricheco, una lepre, una renna e un orso polare, tutti nascosti dietro delle finestrelle di morbido feltro. Nell'ultima pagina poi c'è uno specchio che fa sempre sorridere i bambini, questo è il libro perfetto per avvicinare i più piccoli alla magia dei libri
Natuk e Orso Bianco erano inseparabili. Fino a che, un giorno, successe una cosa terribile, che avrebbe potuto separarli per sempre. Questa è la storia della loro amicizia.
Perché l'orso polare ha il collo più lungo di quello degli altri orsi? Che cosa hanno in comune le zampe degli orsi con i palloni da basket? Come si fa a sapere quanti anni ha un orso polare? È davvero bianco? Cosa mangia? Va in letargo?
Nell'Artico l'orso bianco non ha abbastanza neve per costruirsi una tana, non trova da mangiare perché le prede sono fuggite altrove ed è costretto a mettersi in viaggio verso nord alla ricerca di cibo e fresco. Ma ecco che la corrente lo trascina a sud, il ghiaccio è sempre più sciolto e l'orso bianco, magro e debole, rischia di affogare!
Altri consigli di lettura
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente