La vita è più divertente se si gioca
Il 28 maggio 1998 è stata istituita la Giornata Mondiale del Gioco. L’idea fu di Freda Kim, presidente dell’ITLA (Associazione Internazionale delle Ludoteche) e fu approvata a Seoul nello stesso anno. Le Nazioni Unite accettarono la proposta e fissarono la ricorrenza al 28 maggio. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per l’infanzia riconosce il diritto del bambino al riposo e al tempo libero, e a impegnarsi in attività ludiche e ricreative, adeguate alla sua età, come raccontato nel libro I diritti dei bambini.
Ma è davvero così importante avere una giornata mondiale dedicata al gioco? Si potrebbe inizialmente pensare di no, ma in realtà giocare è una cosa seria! Il diritto al gioco deve essere garantito a tutti, nessuno escluso, ed è importante anche per bambini e ragazzi con disabilità, li aiuta a socializzare, stimola e aumenta l’inclusione e li fa sentire parte integrante di un gruppo. Non servono oggetti sofisticati o costosi per giocare, il gioco è una cosa naturale che viene dalla fantasia di ogni bambino e dalla voglia di divertirsi con semplicità e allegria come le idee suggerite nel libro Ai bambini basta niente per giocare.
Giocare all’aperto inoltre dà la possibilità di fare esercizio fisico, scoprendo nuove capacità e talenti, potenziando quelli già sviluppati e interagendo con l’ambiente e con le persone. Esplorare la natura circostante, entrare in contatto con foglie, fiori e odori permette di affinare tutti i cinque sensi: pensiamo di toccare la resina o la corteccia degli alberi, di annusare il profumo dell’erba appena tagliata o del muschio bagnato del bosco o ancora di sentire il calore del sole sul viso, il tutto chiudendo gli occhi senza pensare a nulla.
Non c’è niente di più bello che sentirsi parte di qualcosa che troppo spesso viene sottovalutato o rimpiazzato dai giochi davanti a uno schermo. Ma è meglio chiarire che questi giochi non vanno solo criticati ma vanno scelti correttamente, dando delle regole, soprattutto sul tempo da dedicargli, rispetto al tempo per la socialità. La socialità che a mio parere stimola la creatività e la creatività incoraggia a socializzare e interagire con gli altri trovando modi diversi per affrontare al meglio le sfide di ogni giorno, proprio come ci mostra questo volume della collana QUID+, Creatività per i più piccoli.
Giocare dev’essere anche un bel momento di convivialità e complicità familiare con la fatidica domanda: Giochi con me?
Così come disegnare assieme facendo esplodere il colore e la fantasia. Hervé Tullet ci dà molti spunti a riguardo, ve ne propongo uno, Disegna. E perché non giocare con i libri che ci offrono tantissime possibilità per divertirci, come 1001 attività per raccontare, esplorare, giocare, creare con i libri. O ancora dei bei libri “brulicanti”, quelli di Rotraut Susanne Berner, editi da Topipittori dedicati alle stagioni, per esempio come Estate.
Giocare è sperimentare e condividere, rende i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, più attivi nel tessuto sociale, più autonomi e responsabili. È importante aiutarli a sviluppare maggiormente la loro capacità di creare e inventare. Uno dei modi migliori e più semplici per farlo è attraverso il divertimento, semplicemente giocando.
Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l’inizio
Con una coda senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco
Bruno Tognolini
Gli scacchi, la palla, la corda, il nascondino, la mosca cieca, la lotta: l'umanità ha sempre giocato, fin dai tempi più remoti, da quando disegnava nelle caverne in poi, inventando meravigliosi passatempi per stare insieme e imparare le regole della convivenza civile attraverso il piacere del gioco. Il libro conduce i piccoli lettori alla scoperta dei giochi rappresentati in celebri quadri, allo scopo di far incontrare alle generazioni più giovani il grande patrimonio dei giochi tradizionali.
L'hai già aperto? Spero che tu non l'abbia letto fino in fondo senza prima passare dalla cassa. Se invece ami le sorprese e vuoi disobbedire al divieto del bizzarro abitante di questo libro, preparati a scatenare tutta la tua verve comica! Garantito: la lettura ad alta voce farà sbellicare dal ridere i tuoi ascoltatori, grandi e piccini
Parti per la Luna senza lasciare la tua camera da letto! Ogni pagina è stampata con un inchiostro speciale che brilla al buio. Basta esporla alla luce di una lampada e poi spegnere la luce: vedrai apparire un universo magico! 3... 2... 1... Decollo!
L'autore spiega a genitori, educatori e insegnanti come allestire i migliori laboratori artistici per bambini che lui stesso ha selezionato e organizzato in giro per il mondo. Per ciascuno Tullet indica il materiale necessario e dà istruzioni precise affinché l'evento si riveli un successo. Numerosi esempi e fotografie illustrano e guidano lo svolgimento delle varie attività. Ogni iniziativa è stata scelta per stimolare la fantasia dei bambini, favorire il lavoro di gruppo e garantire risultati gratificanti, senza richiedere particolari abilità artistiche.
Filippo, Gelsomina e gli altri amici della fattoria si sbizzarriscono in tante attività per far divertire i lettori più piccoli. La collana "Prime Pagine". si sveste del ruolo tradizionale di raccontare una piccola storia ai lettori principianti e si propone l'unico scopo di intrattenere con tanti giochi i bambini che hanno fatto dei protagonisti della collana i loro beniamini.
Basta un pizzico di concentrazione per risolvere questi dieci semplici ma coloratissimi labirinti da fare… col dito!
A qualunque cosa giochi George, vuole giocarci anche Sassolina... George è stufo. A lui piace molto giocare da solo, ma Sassolina, la piccola foca, continua a unirsi a lui. George è riservato e scontroso. Sassolina è allegra ed estroversa. Riusciranno mai a giocare insieme? Una storia tenera e divertente per imparare ad andare d’accordo e a fare amicizia. Un racconto tenero e divertente per imparare ad andare d’accordo e ad apprezzare le differenze e la diversità. Una storia ricca di umorismo, perfetta per scoprire con i bambini il valore dell’amicizia.
Che noia! Dopo mesi trascorsi chiusi in casa, hai così tanta voglia di divertirti che non sai da dove cominciare. E allora perché non riscoprire i giochi di una volta? Nella mitica soffitta della nonna, Chiara ha trovato un vecchio libro con le pagine ingiallite dal tempo e ha deciso di portarlo a scuola. Ci sono molti nomi strani come la campana, la cavallina, la corsa con i sacchi e il gioco dell'oca. Basta una ruota di bicicletta o una corda per creare tanti passatempi diversi! Sono giochi senza tempo, in grado di unire nonni, genitori e nipotini.
Una scatola che racchiude tanti materiali che stimolano e sviluppare la fantasia e la creatività. Le modalità di gioco possono essere intrecciate, modificate e reinventate all'infinito: i bambini inventeranno sempre nuove storie, sviluppando così linguaggio e abilità narrative. Potranno giocare sia a casa che a scuola, sfidandosi tra loro o collaborando per scrivere un'unica storia. E, quando l'unico limite è la fantasia, tutto diventa possibile: i più piccoli potranno battere i grandi e gli insegnanti sfidare i loro alunni
La tecnologia, ormai, fa parte della nostra vita quotidiana. Se da un lato ci facilita l’esistenza, dall’altro ci mette di fronte a nuove sfide: avere presenti le opportunità ed essere in grado di riconoscere i rischi diventano abilità fondamentali per crescere cittadini digitali consapevoli. Aiutando i due protagonisti, Ale e Vale, a superare i livelli di gioco, il piccolo allena e stimola diverse competenze utili per approcciarsi all’uso responsabile dei dispositivi tecnologici
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