Da sempre i cartoni animati o i film di animazione tratti dai romanzi hanno contribuito a far riscoprire o a far accrescere la popolarità di un libro. Alcuni registi sono rimasti fedeli al testo, altri come nel caso di Disney, si sono semplicemente ispirati al quello originale. Se avete voglia di fare un salto nel mondo dei cartoni che avete amato e siete curiosi di sapere a che libro è ispirato, questa è l’occasione giusta.
Una famosa sigla di un cartone degli anni ‘80 iniziava così: «Anna dai capelli rossi va, corre e va come una rondine però un nido non ce l’ha, non ha una mamma né un papà…». Il cartone, disegnato da Hayao Miyazaki e distribuito a partire dal 1979, ha segnato l’infanzia di intere generazioni di bambine. La storia si ispira ai romanzi della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery e il successo di Anna dai capelli rossi è tale che Netflix, nel 2017 decide di trasformarla in una serie tv.
Tutti i romanzi sono stati ripubblicati da Gallucci e nel primo libro, conosciamo la protagonista: Anna è una bambina di 11 anni, con i capelli rossi e tantissime lentiggini che la fanno soffrire. Viene adottata per sbaglio da Marilla e Matthew Cuthbert che, soli e bisognosi di braccia per i campi, avevano fatto richiesta di un ragazzo all’orfanotrofio.
Anna si stabilisce nella fattoria di Green Gables ad Avonlea e, piano piano, conquisterà il cuore dei suoi genitori adottivi e degli altri bambini del paese. Studiosa, entusiasta e desiderosa di imparare Anna è un esempio di tenacia.
I 12 romanzi che compongono la serie sono ormai best seller tra i giovani lettori e credo che piaccia ancora oggi perché Anna crede nei sogni e non si arrende davanti a nessuna avversità.
A proposito di ragazze forti e carismatiche, vi propongo di conoscere Sophie, la protagonista del romanzo di Diana Wynne Jones, Il castello errante di Howl.
Da questo libro, nel 2004, è stato tratto l’omonimo film d’animazione, prodotto da Studio Ghibli e diretto da Hayao Miyazaki.
Il romanzo è un fantasy del 1986, ed è il primo di una trilogia. Sophia, diciottenne, è la primogenita delle sorelle Hatter. Essendo la maggiore, è convinta di essere destinata a un futuro poco brillante. Un giorno, mentre si occupa della cappelleria del defunto padre, la Strega delle Terre Desolate la maledice, trasformandola in un'anziana: lascia dunque il negozio e si rifugia nel castello del mago Howl dove si fa assumere come donna delle pulizie, stringendo segretamente un patto col demone del fuoco Calcifer, affinché si aiutino reciprocamente a liberarsi dei legami che gravano su di loro.
Ha poca autostima e fiducia in sé stessa ma, una volta assunte le sembianze di una vecchia, dimostra di avere una personalità piuttosto forte e determinata. Vi consiglio di leggere anche il libro perché l’intreccio va a toccare veramente tantissimi temi: la magia, le relazioni familiari, la realizzazione personale, l’amore, l’immortalità, la paura della morte, l’amicizia, il ricatto e la schiavitù… Insomma, un libro imperdibile per gli amanti del fantasy.
Tra i libri che hanno ispirato cortometraggi, non posso non rendere omaggio al grande Luis Sépulveda che nel 1996 pubblica Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Nel 1998 esce l’omonimo cortometraggio con regia di Enzo D’Alò. È la storia di Kengah, un gabbiano femmina che per errore rimane intrappolata in una pozza di petrolio. Stremata, riesce a raggiungere un terrazzo di Amburgo dove depone, con le sue ultime forze, un uovo. Quello è il balcone di Zorba, un grosso gatto nero con una macchia bianca sulla gola, che promette a Kengah di prendersi cura dell’uovo, del piccolo che nascerà e di insegnargli a volare. Inizia così questa favola dolcissima e senza tempo. Fortunata, la gabbianella spiccherà il volo ma sarà anche il gatto a superare i propri limiti, dimostrando coraggio e caparbietà.
Per concludere vi propongo la lettura di un classico poco conosciuto, ovvero l’edizione Ippocampo della Bella e la bestia di Suzanne Barbot de Villeneuve. Tutti avrete visto il cartone firmato Disney, con Belle, Lumière e Tockins, ma la storia originale è molto diversa e complessa. Bella è l’ultima figlia di un ricco mercante, adorata dal padre e dai fratelli, invidiata e osteggiata dalle sorelle. Caduto in disgrazia, il padre sente tutto il peso di non poter offrire ai suoi figli un tenore di vita agiato e spensierato. Durante un viaggio finisce nella dimora della bestia, che chiede una delle figlie in sposa in cambio della libertà. Bella, accetta. Non ci sono rose che scandiscono il tempo della Bestia né suppellettili magiche, ma il castello è indubbiamente incantato.
Tra matrimoni e mondi fatati, si scoprirà infatti che Bella non solo è una principessa, ma addirittura figlia di una celebre fata. Le illustrazioni di Minalima sono splendide, moderne ma fedeli ai canoni del mondo fiabesco. Ma ha senso leggere una fiaba che ha radici lontanissime, forse più di 300 anni fa? Si, perché è ancora una storia intrigante e imprevedibile e la protagonista è un’inguaribile ottimista.
A questo punto potreste domandarvi se è meglio leggere prima il libro e poi vedere il cartone o viceversa. Secondo me bisogna scegliere in base all’età e proporre l’uno o l’altro con le giuste motivazioni. Non esiste una regola ma solo una buona lettura e una buona visione!
Di
| L'Ippocampo Ragazzi, 2020Di
| Salani, 2017Di
| Mondadori, 2016Di
| Rizzoli, 2022Di
| HarperCollins Italia, 2020Di
| Rizzoli, 2018Di
| Feltrinelli, 2021Di
| Kappalab, 2018Di
| Gribaudo, 2021Di
| Mondadori, 2016Altri consigli di lettura
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