Sapore di sala

Nuovo cinema Paradiso - la magia del cinema 35 anni dopo

© Mymovies.it

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Cercare di spiegare cos’è il Cinema, la potenza delle immagini sullo schermo e ciò che traspare da ogni opera proiettata non è semplice.
Ma c’è chi, nel corso degli anni, ci ha provato, trasmettendo quell’amore e quella poesia che solo il cinema riesce a dare.
Si tratta di Giuseppe Tornatore che, con il suo premiato Nuovo cinema Paradiso, ancora, dopo 35 anni dalla prima presentazione pubblica, commuove e regala una vera e propria magia al pubblico.

Nuovo cinema Paradiso
Nuovo cinema Paradiso Di Giuseppe Tornatore

Un famoso regista torna nel suo paese natale in Sicilia dopo trent'anni. I luoghi della sua infanzia gli riportano alla memoria il Cinema Paradiso, il proiezionista Alfredo, che gli ha trasmesso la passione per i film, e il suo primo amore.

Quella presentata da Tornatore è una storia metacinematografica che costruisce un manifesto della nostalgia cinefila dal punto di vista della nuova generazione di cineasti. Il suo modo di raccontare punta sull’intensificazione emotiva e sul coinvolgimento dello spettatore a tal punto che il suo cinema, e questo film nello specifico, ha assorbito memoria e forme di percezione popolare e non, con una grande lezione da parte della realtà circostante e, in particolare, del dopoguerra.

Tornatore ci racconta e si racconta attraverso la sua stessa opera. Opera inizialmente incompresa che, solo in un secondo momento, è stata accettata e giustamente premiata, non solo per la messa in scena, ma per il messaggio veicolato.

Il regista prende per mano lo spettatore e lo porta con sé in un vero e proprio viaggio nel mezzo cinematografico attraverso il cinema stesso. Concepisce la sala di un piccolo paesino siciliano come il cuore pulsante di un essere umano (lui, ma anche ogni singolo spettatore) che ha lasciato, tra le sedute della platea, le tracce dei propri sogni e una parte importante della propria vita.

La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0
La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0 Di Totò Cascio;Giorgio De Martino;

Salvatore Cascio, detto Totò, è il bambino protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, l'indimenticabile capolavoro di Giuseppe Tornatore. Oggi, a 42 anni, Totò Cascio ha trovato la forza e la voglia di raccontare la sua esperienza in un libro che è insieme memoir cinematografico e racconto di formazione e di rinascita.

Nuovo cinema Paradiso è un film che ancora oggi, a distanza di 35 anni dalla sua presentazione, ha molto da dire e da raccontare. Analizzarne la poetica vorrebbe dire analizzare, in parte, anche l’essenza stessa del cinema. Una storia collocata nel passato, ma ancora oggi estremamente attuale.

Diviso in due parti, non perfettamente amalgamate, il film inizialmente non ottiene il successo sperato né da parte del pubblico né da parte della critica. Poi improvvisamente, a distanza di qualche mese dalla prima ufficiale, sembra come risorgere a nuova vita, trionfando a Cannes, agli Oscar e sugli schermi di tutto il mondo, diventando così il caso cinematografico più interessante degli anni Ottanta.

Il successo, ancora vivo, del film lo si deve, in parte, anche all’abilità di Tornatore nel raccontare in un modo ben preciso, utilizzando lo spazio a disposizione e le immagini come ingredienti della sua ricetta.

A tal proposito si può citare tutta la prima scena in cui si scopre il cinema attraverso il triplice voyerismo del proiezionista Alfredo, del prete e del piccolo Totò. Ma anche, naturalmente, la splendida sequenza finale con il montaggio di baci rubati, delle sequenze osées, tagliate dalla paternalistica censura del prete.

Mimmo Pintacuda. Il testimone discreto. La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso

Inn più di cinquant'anni di carriera Mimmo Pintacuda ha scattato migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea del nostro Paese - e in particolare della Sicilia - nella seconda metà del Novecento. Le sue opere rappresentano ancora oggi una forte e intensa testimonianza di arte e di impegno civile dall'effetto frastornante

Se a distanza di 35 anni il film di Tornatore fa ancora parte di quei titoli indimenticabili e imprescindibili della storia del cinema italiano lo si deve anche sia alla splendida colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone con sinfonie orchestrali entrate nell’immaginario collettivo, sia agli interpreti, Philippe Noiret e Jacques Perrin su tutti.
Se Noiret ha modo di esprimersi al meglio con il suo Alfredo, calandosi con naturalezza nei panni di un maturo siciliano che contagia con la passione del cinema il giovane allievo, Perrin è meno presente, ma ciononostante ruba la scena con l’iconico sguardo commosso davanti al grande schermo, senza bisogno di pronunciare neanche una parola.

Già nuovo all’epoca, questo specifico cinema di Tornatore resta, a distanza di anni, un paradiso.

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