Millefogli

Gloria e onore all’alloro (non solo in cucina)

Illustrazione digitale di Angelo Carratello, 2022, studente presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

Illustrazione digitale di Angelo Carratello, 2022, studente presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

Né te, lauro infecondo, ammiro o bramo, che mènti e insulti, o che i tuoi verdi e strani orgogli accampi in mezzo al verno gramo o in fronte a calvi imperador romani.

Giosuè Carducci

Simbolo di sapienza e di gloria nella mitologia greco-romana, come ci ricorda Giosué Carducci nella sua poesia “Colloqui con gli alberi”, l’alloro era l’emblema della vittoria e dell’onore: per questo con le sue fronde si usava cingere la fronte dei conquistatori, dei condottieri e dei poeti. I greci lo usavano per incoronare i vincitori dei giochi pitici, i romani per celebrare i trionfatori. Ancora oggi è d’uso porre una coroncina di alloro sul capo dei neolaureati (in latino, questa corona era detta laurea o laurus) ma anche sui monumenti o sulle targhe commemorative.

Albero sacro ad Apollo, oggi l’alloro (Laurus nobilis) cresce spontaneo nelle regioni temperate di tutta l’area mediterranea ed è coltivato ovunque in particolar modo per la sua bellezza e per l’uso che se ne fa in cucina: è considerato un aromatizzante universale.
Le foglie di alloro sono utilizzate in molte ricette della cucina tradizionale per insaporire piatti di carne e di pesce e non manca mai tra gli ingredienti del classico brodo (carne, aromi e acqua), base di molti piatti della cucina tradizionale di tutti i tempi, dai risotti alle minestre. È uno dei protagonisti, per esempio, del court-bouillon, un brodo aromatico nel quale si fa cuocere il pesce ma anche i crostacei. Insieme a timo e prezzemolo è uno dei componenti essenziali del bouquet garni, il mazzetto di erbe aromatiche legate tra loro e usate per aromatizzare molte preparazioni a lunga cottura, da eliminare prima di servire la pietanza.
Le foglie di alloro sono caratterizzate da un profumo pungente e persistente e sono ricche di oli essenziali: contengono vitamina C, vitamina A, vitamine del gruppo B, acido folico, sali minerali. Solitamente si consumano fresche ma si possono anche far essiccare all’ombra in un luogo areato: l’alloro, infatti, conserva integro il suo sapore e le sue sostanze nutritive anche dopo l’essiccazione.

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L’alloro si rivela un buon alleato per il nostro benessere. Un infuso di alloro, infatti, ha proprietà diuretiche, allevia il mal di stomaco e stimola la digestione: merito degli enzimi presenti nelle sue foglie. Per aiutare la digestione, per esempio, potete preparare un infuso mettendo in una tazza d’acqua bollente 5 foglie secche di alloro sminuzzate. Fate riposare una decina di minuti, filtrate e bevete l’infuso dopo i pasti. E come non ricordare il celebre “canarino”, potente digestivo naturale? Preparato con una foglia di alloro, scorza di limone e un bicchiere di acqua calda, è uno dei “rimedi della nonna” più diffusi. Sempre la nonna raccomanda di mettere qualche foglia di alloro nell’acqua di cottura delle lenticchie, per “digerirle” meglio: l’alloro, infatti, contrasta la formazione di gas intestinali e il conseguente gonfiore, uno dei motivi per cui molte persone non amano portare in tavola i legumi…

Tra le proprietà dell’alloro spiccano anche quelle antisettiche, espettoranti, sedative, sudorifere, antireumatiche, aperitive. L’alloro è utile per concedersi dei bagni antistress e stimolanti: gettate semplicemente nell’acqua calda della vasca da bagno una manciata di foglie di alloro, fresche o secche. Stanchezza cronica? Per combattere la debolezza generale dell’organismo provate a lasciare in infusione 3 foglie secche di alloro in una tazza d’acqua bollente per un quarto d’ora. Togliete le foglie e bevete 2 tazze al giorno di questo preparato, lontano dai pasti.

Infine, sapevate che porre una foglia di alloro tra le pagine di un volume aiuta a proteggerlo da muffe o parassiti che amano la carta?

Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Brillano tra le foglie cupe le arance d’oro, una brezza lieve dal cielo azzurro spira, il mirto è immobile, alto è l’alloro! Lo conosci tu? Laggiù! Laggiù! O amato mio, con te vorrei andare!

Johann Wolfgang Goethe

Anche Johann Wolfgang Goethe dedica un momento di gloria all’alloro nel suo romanzo Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, facendo recitare alla giovane Mignon questi versi, nei quali la ragazzina ricorda con nostalgia il suo Paese d’origine, l’Italia, e le sue bellezze.

Contro l’insonnia? Un libro e una tisana all’alloro

Si sa che leggere un buon libro è uno dei metodi più efficaci per contrastare l’insonnia. Se non dovesse bastare, può essere utile prepararsi una tisana che aiuti a favorire il sonno, sfruttando le proprietà rilassanti dell’alloro. Procedete così: 

Mettete in una tazza 2 foglie secche sminuzzate di alloro insieme a un pizzico di camomilla secca, versate dell’acqua bollente, coprite e lasciate in infusione per 5 minuti.
Filtrate, dolcificate con un po’ di miele e bevete questa tisana prima di coricarvi.

In alternativa, mettete 15 g di foglie essiccate di alloro in un litro d’acqua bollente per 10 minuti. Filtrate, imbottigliate e bevetene una tazza prima di andare a dormire.

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