Biondo, statuario e dai magnetici occhi azzurri; Burt Lancaster nasceva 110 anni fa. Ultimo divo dell’epoca d’oro di Hollywood, cominciò come acrobata circense prima di diventare una leggenda del cinema stringendo tra le vigorose braccia Deborah Kerr in Da qui all'eternità, del 1953. Nel 1961 impugna l’unico Oscar della sua carriera grazie al ruolo del corrotto evangelista ne Il figlio di Giuda.
Per quanto riguarda la sua vita privata si sposò tre volte ed ebbe cinque figli. Liberale e democratico, fu un accanito oppositore della guerra del Vietnam e del maccartismo. Fu anche sostenitore dei diritti dei gay e nel 1985 si unì alla lotta contro l’Aids, dopo che l’amico Rock Hudson aveva contratto la malattia.
Burt Lancaster morì a 80 anni stroncato da un ictus. L'American Film Institute lo ha inserito al 19esimo posto tra le più grandi star della storia della celluloide.
Figlio della classe operaia, Burton Stephen Lancaster nasce al 209 East 106th Street di Harlem, New York, il 2 novembre 1913 da Elizabeth Roberts e dal postino James Lancaster. Tutti e quattro i suoi nonni erano emigrati negli Stati Uniti dall’Irlanda. Cresciuto guardando Il segno di Zorro con Douglas Fairbanks, Burt sognava però di fare il cantante d’opera. Dopo aver frequentato la DeWitt Clinton High School, vince una borsa di studio sportiva distinguendosi per le sue doti sul campo da basket ma abbandonò per esibirsi nel Kay Bros Circus.
Nel 1941, dopo 10 anni di attività acrobatiche, si sloga un polso ed è costretto a mollare. Scoppiata la guerra, si arruola nell'esercito degli Stati Uniti alla base di Pearl Harbor, allestendo spettacoli per le truppe. Scoprii la recitazione quando aveva già 32 anni, dopo che un agente di Broadway lo notò scambiandolo per un attore.
Lancaster alternò ruoli da «duro» a quelli impegnati. Dopo il debutto come ex pugile al fianco di Ava Gardner nel noir I gangsters (1946), conquista “l’eternità” nel ruolo del sergente Warden nel melò antimilitarista di Fred Zinnemann. Eppure, quando From Here to Eternity uscì nel '53, sfiorò la censura a causa di quel bacio bagnato dei due amanti seminudi sulla spiaggia di Honolulu. Uno scandalo alimentato dal fatto che le due star avevano davvero una relazione adultera, proprio come la coppia del film. La celebre scena d’amore, in costume da bagno, non è stata scritta per essere ambientata in riva al mare. L'idea di girare con le onde che li colpiscono è frutto di un improvviso colpo di genio del regista.
Nel 1956 Lancaster corona il sogno di girare un film sul mondo circense: Trapezio di Carol Reed, con co-protagonisti Tony Curtis e Gina Lollobrigida, vede l’attore eseguire personalmente tutte le acrobazie, fatta eccezione per il triplo salto mortale compiuto dallo stuntman Nick Cravat. Il figlio di Giuda del 1960 gli vale il Premio Oscar come Miglior Attore Protagonista. Burt ha sempre dichiarato che il predicatore ciarlatano, Elmer Gantry, è il personaggio preferito tra tutti quelli interpretati. Il regista Richard Brooks, detentore dei diritti del romanzo di Sinclair Lewis, ha scritto la sceneggiatura in sette mesi con il supporto di Lancaster.
Successivamente, il divo sarà il giudice nazista Ernst Janning, processato a Norimberga in Vincitori e vinti (1961) di Stanley Kramer, l’ergastolano ornitologo ne L’uomo di Alcatraz (1962) di John Frankenheimer, e il principe di Salina ne Il Gattopardo (1963). Sul maniacale set di Luchino Visconti, Lancaster indossò vera (e costosa) acqua di colonia, goccia dopo goccia, dal flacone di scena perché «devi sentirti un vero principe, anche mentre ti profumi», gli disse il maestro del cinema italiano.
L’attore collezionò successi anche come produttore con la Hecht-Lancaster fondata con il suo agente Harold Hecht. Lo ricordiamo insieme a Kirk Douglas, con cui ha formato una delle “bromance” più redditizie di Hollywood (8 film).
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