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Un dettaglio minore di Adania Shibli

Scrivere di questo libro non è cosa facile. La recensione, in questo caso, è molto più del racconto di un romanzo.

Un dettaglio minore (La nave di Teseo) è una storia che va al di là di ciò che si legge. Dentro e dietro queste pagine ho percepito tanto di “non detto”.

Adania Shibli ci racconta una storia dura e reale divisa in due parti.

Un dettaglio minore
Un dettaglio minore Di Adania Shibli;

Con una prosa tagliente e inquietante, Un dettaglio minore va al cuore di un'esistenza segnata dall'annullamento e dalla privazione di sé, com'è la vita nella Palestina occupata, rivelandoci quanto sia ancora difficile riunire i frammenti di una narrazione rimasta troppo a lungo nascosta nelle pieghe della storia.

La prima parte, ambientata nel 1949, è focalizzata su un plotone dell’esercito israeliano di stanza nel deserto del Negev e soprattutto nella figura del capitano.

Questa prima parte, scritta in terza persona, descrive le sequenze del protagonista nelle sue operazioni quotidiane. Operazioni accurate e sistematiche che rasentano la follia.

Si diresse verso il suo alloggio, si fermò al centro della stanza per alcuni istanti, poi tornò verso la porta e la spalancò per attenuare un po’ l’oscurità. Staccò l’asciugamano ormai completamente asciutto dalla parete dove era appeso, lo bagnò versandovi sopra l’acqua direttamente dalla tanica e si deterse il sudore e la sabbia dal volto e dalle mani

É tutto incredibilmente calmo in questa prima parte, sembra quasi che l’autrice ci sussurri le parole.

Durante una ricognizione nel deserto per stanare frange nemiche, i soldati israeliani si imbattono in un gruppo di beduini. Uccidono tutti tranne una ragazza che portano al loro campo.

Nonostante il capitano ammonisca tutti i suoi soldati dal toccarla, questi ultimi in sua assenza ne approfittano a turno per giorni. Ma lui è colpevole come gli altri, anzi di più.

Adania Shibli lo racconta senza crudeltà, in un gioco che ha una doppia valenza: rispetto per la vittima, freddezza verso i carnefici.

La ragazza verrà uccisa e sepolta nel deserto. Da qui inizia la seconda parte ambientata ai giorni nostri. Da qui ha inizio il racconto in prima persona.

Prima persona che non ha un nome. Non sappiamo come si chiami la protagonista.

Ma non è fondamentale, non è qualcosa di cui sentiamo l’esigenza perché c’è qualcosa di più importante ed è il ruolo di questa donna nella storia.

Che cos’è un “dettaglio minore”? Comunemente è qualcosa di poco valore, a cui normalmente non si dà importanza, di trascurabile.

Parafrasando qualcuno più in alto e potente di me, potrebbero essere un dettaglio minore le “vittime collaterali” di un conflitto?

Eppure, Adania Shibli ci scrive un libro su un “dettaglio minore”. Quel dettaglio è la data di nascita della protagonista corrispondente alla data di morte di quella ragazza, è grazie ad esso se con lei affrontiamo un viaggio che ci porterà all’interno di luoghi che lei per prima non potrebbe visitare vista la sua nazionalità palestinese.

Il tragitto più lungo che posso compiere con la mia carta d’identità verde, che attesta la mia appartenenza alla zona A, è da casa mia al mio nuovo lavoro. Dal punto di vista legale, però, ogni abitante della zona A può recarsi nella zona B a meno che non ci siano circostanze politiche o militari a impedirlo. In realtà, oggi queste circostanze eccezionali sono talmente tante che sono diventate la norma

Ebbene nell’arte il dettaglio minore è quello su cui ci si concentra per scoprire l’autenticità di un quadro. É quella cosa a cui un occhio inesperto non fa caso ma spesso è il tratto distintivo di un artista.

La nazionalità, il credo, il colore della pelle di una persona dovrebbero essere “dettagli minori”, cose a cui non dare importanza nel segno dell’uguaglianza ma a cui dare un valore nel segno dell’unicità, come nell’arte.

Questa donna coraggiosa e resiliente si avventurerà sulle tracce di quell’episodio di cui non si hanno molte notizie per scoprire la verità e ridare dignità a quella ragazza, adolescente e senza colpe.

Un dettaglio minore è un libro breve, fatto di parole calibrate, di sentimenti trattenuti, in cui traspare forte e chiara un’emozione su tutte: la paura.

La paura, Adania Shibli la tratteggia perfettamente, la fa sentire, la fa provare, perché la conosce e quando si conosce bene una sensazione è facile riuscire a trasferirla agli altri, come lei fa con le parole.

È un libro coraggioso che racconta qualcosa che conosciamo poco e forse anche male.

Socrate diceva che “il sapere rende liberi”. Leggere e sapere rende liberi di scegliere in cosa credere, di avere una propria idea, di scoprire altre realtà e altri punti di vista.

Leggere questo libro, ad esempio, mi ha fatto scoprire che al mondo c’è chi non può andare dalla zona A alla C di una stessa città. Forse questo per alcuni è proprio un dettaglio minore.

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Conosci l'autrice

Adania Shibli è un'autrice palestinese. La sua produzione vanta romanzi, racconti, opere teatrali, e saggi. Nel 2001 e nel 2003 le è stato conferito il premio Qattan Young Writer’s Award-Palestine. Tra i suoi titoli, ricordiamo Sensi (Argo, 2007), Pallidi segni di quiete (Argo, 2014), Un dettaglio minore (La nave di Teseo, 2021).

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