The time traveler's wife di Audrey Niffenegger

Abbiamo letto romanzi d'amore, leggeri, intensi, profondi, drammatici, spesso disperati. Ci siamo interrogati sul senso di questa forza, rinunciando a volte a capirla, arrendendoci alla sua mancanza, tanto complessa quanto vitale. Ma cosa accade quando una storia è tanto anticonvenzionale quanto The Time Traveler's Wife?

Il libro di Audrey Niffenegger ci colpisce dritto allo stomaco, altro che farfalle, sono pugni da KO a ogni capitolo, e a fatica riusciamo a comprendere la pazienza, la tenacia, il senso dell'aspettare della protagonista, Claire, la quale vive i giorni nella speranza di ritrovare il proprio amato, Henry, affetto da una malattia genetica che lo costringe a viaggiare nel tempo, a ritroso o in avanti, sempre ritrovando l'amata e sempre riamandola, in qualsiasi modo e forma, riamato.

Certi della corrispondenza dei reciproci sentimenti, al di là dell'età che vivono in quel momento, loro semplicemente ci sono l'uno per l'altra.

Il tempo biologico e il tempo universale, ostacolo e speranza di ricongiungimento. È la cronoalterazione il triste destino di questi amanti, ma questa non riesce ad allontanarli, non li distanzia, non li separa. Il determinismo, l'idea che la vita sia già scritta contro il libero arbitrio, le scelte che influenzano e cambiano il futuro. Temi profondi di un romanzo sentimentale che sotto le false vesti della fantascienza ci tiene ancorati, meravigliati e incoraggiati a credere che tutto questo sia possibile.

Che l'amore sia possibile. Oltre ogni oceano temporale.