Scelti per voi

Sarò breve di Francesco Muzzopappa

“[…] visto che ormai mi trovo a distanza di sicurezza, posso permettermi di essere finalmente schietto, più di quanto abbia mai fatto in tutta la mia vita” dichiara, da morto, l’imprenditore Ennio Rovere che, giovandosi della sua inedita condizione, può dire, e dice in effetti, tutto ciò che pensa senza temere nessuna conseguenza.

Due le premesse, una esplicita, l’altra più velata, ma chiara e inequivocabile: “ve lo prometto, sarò breve”, ma incisivo. Ed all’una e all’altra intenzione cerca di mantenere fede il protagonista dell’ultimo romanzo di Francesco Muzzopappa, pubblicato da Fazi, che nel suo testamento ripercorre la propria vita consegnando alle persone più importanti che l’hanno attraversata l’estremo saluto e l’estrema, pura verità, spiegando: “ho pensato […] di lasciarvi un po’ di riflessioni sparse accumulate negli ultimi tempi e piccole valutazioni su ciascuno di voi”.

Quella di Sarò breve è di fatto la lettura testamentaria di un racconto che inizia dalla fine, dagli ultimi mesi di vita, per tornare al principio, ed è il risultato di una sfida accolta da Muzzopappa che parla infatti del suo libro come di un ossimoro: far ridere attraverso un testamento, forma personalissima di racconto. Una sfida scelta e vinta.

Sarò breve
Sarò breve Di Francesco Muzzopappa;

Ennio Rovere fa testamento con cui ha l'occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all'esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua.

Guidati dalla scrittura colorata e ironica che è il marchio di fabbrica dell’autore, seguiamo la narrazione dell’esistenza di un uomo dall’addio alla Basilicata, sua terra d’origine, via obbligata per cercare di realizzare un sogno che corona con la costruzione in Brianza dell’impero del mobile Chippendale, fino alla morte, passando per tutte le tempeste, le delusioni e le inaspettate sorprese ad essa legate. Lo seguiamo, infatti, anche nel privato, nel saluto ai figli, alle sue donne, al caro autista e addirittura in quello riservato al più che stimato dentista e al fidatissimo cane. A tutti Ennio Rovere, uomo attento, sarcastico e generoso, vuole dire la sua e lasciare qualcosa motivando scrupolosamente ogni scelta con il breve resoconto della storia e del rapporto con ognuno. Come una divinità infinitamente superba e sicura di sé, il narratore non ancora fantasma distribuisce giudizi e poi premi o punizioni a seconda della personalissima valutazione di ciascuno dei beneficiari, e sente di poter dare una lezione anche alla morte, alla quale, spiega, “non bisogna mai dare soddisfazione”.

Sarò breve è una commedia intelligente e dissacrante, un libro dal tono umoristico in cui la sincerità e la schiettezza del protagonista fanno venir voglia di sapere di più della vita di cui leggiamo, di vederla immortalata in qualche foto di famiglia e di conoscere anche il punto di vista delle persone a cui è dedicato ciascun capitolo, perché sono loro in effetti che, senza volerlo, attraverso ciò che ricevono in eredità raccontano il personaggio principale, con pregi e difetti.

Un libro che, pur nell’apparente banalità associata al resoconto dei tratti calmi e degli scossoni, delle gioie piene e poi delle cadute rovinose di una vita tutto sommato normale, riesce a sorprendere tra una pagina e l’altra, con personaggi ed elementi che il lettore non si aspetta e che Muzzopappa presenta sempre in modo fresco, mai scontato.

Un libro che ha la capacità di stupire e far sorridere come sa farlo anche la vita, con grande semplicità, suscitando in ognuno un pensiero rivolto alla propria esistenza e ai propri legami: e io? A chi scriverei nel mio “testamento anomalo”? E cosa, e come?

Un libro sul quotidiano, memoir originale di un uomo che sceglie di congedarsi allegramente da una vita che, tra gioie e dolori, gli ha dato tanto, ma anche la testimonianza di un panorama più plurale che fa riflettere sulla storia ancora immutata di un Sud che tristemente e inevitabilmente emigra.

Un libro, insomma, che “Sarà bello, sarà intenso e sarà, temo, definitivo”.

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Francesco Muzzopappa è uno scrittore italiano. Nato a Bari, le sue commedie per adulti fanno di lui una delle voci più brillanti della letteratura italiana. Già vincitore del premio Massimo Troisi, del premio Selezione Bancarellino e del Premio Umorismo nella letteratura Giovannino Guareschi, per De Agostini ha scritto L’Inferno spiegato male, I promessi sposi spiegati male, L’Europa spiegata male, Graceyard in carne, ossa e mummia, i tre volumi della serie di Matt (Il primo disastroso libro di Matt, Il nuovo catastrofico libro di Matt e Pianeta Terra chiama Matt) e WonderBrutto. La nascita dell'eroe.Fonte immagine: DeAgostini

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