Ritratto di signora è forse il romanzo più famoso tra quelli di Henry James. La sua trama è molto semplice, è la storia di una ragazza di nome Isabel Archer che da New York si trasferisce in Europa, dove si sposa.
Non è però solo questo, ovviamente. Dietro il capolavoro di Henry James c’è la sua capacità di scandagliare la psicologia umana, soprattutto quella femminile, di raccontare minuziosamente le riflessioni e il quadro di emozioni di una giovane donna, in procinto di nuovi orizzonti. Sullo sfondo, il passaggio dal vecchio al nuovo secolo, che Henry James è riuscito a raccontare attraverso il coraggio e la disfatta dei suoi personaggi: interrotti, ambigui, reticenti, quasi sempre sconfitti.
La giovane americana Isabel Archer sa quello che vuole: alla ricerca di un ruolo pubblico e di modelli di comportamento meno provinciali, decide di stabilirsi in Europa, rifiuta due proposte di matrimonio, e, diventata ricca al punto di potersi permettere tutto, resta intrappolata in quella ricca società
Ritratto di signora rappresenta un microcosmo fatto di buone maniere, conversazioni da salotto, eredità di lontani parenti e matrimoni combinati. Siamo nel 1881 ma Isabel Archer incarna quel prototipo di donna che inizia a brillare per intelligenza, anticonformismo e coraggio. Rinuncia al matrimonio con suo cugino Ralph, sinceramente innamorato, e parte per Roma alla ricerca di una libertà che il patrimonio dello zio poteva economicamente garantire.
Qui si inserisce la figura di Gilbert Osmond, uomo allettante, grande bugiardo, che come ogni narcisista riesce a fingere il suo interesse fin quando gli è utile: ammalia e affascina Isabel, fino a ottenere il suo sì sull’altare, divenendo proprietario del suo patrimonio. Come ha fatto notare Benedetta Tobagi, che ci ha segnalato Ritratto di signora dopo la nostra intervista a proposito di Segreti e lacune. Le stragi tra servizi segreti, magistratura e governo (Einaudi), l’ultimo saggio della giornalista, la maestria con cui Henry James nasconde e giostra la crudeltà di Gilbert Osmond, lo rende uno dei personaggi più memorabili della letteratura, non solo tra quelli dello scrittore.
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La dolce Isabel cade quindi preda di un futuro che si renderà conto di non volere, accanto a un uomo maligno e rapace, interessato solo a se stesso; ma come accade in ogni opera di Henry James, non a caso definito lo scrittore della reticenza, la protagonista accetterà questo destino a testa bassa, rinunciando con remissività ad altre strade.
Sulla scia di Madame Bovary, lo scrittore americano Henry James ha creato un nuovo personaggio che ha fatto breccia nel cuore di molti, proprio per la usa incompiutezza e la sua indecisione: incapace di cambiare, ferita nell’orgoglio, Isabel Archer andrà in contro alla propria dissoluzione psichica.
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