Non ci piace uscire di giorno perché non ci siamo abituate, perché è impossibile abituarsi alla gabbia delle loro regole. Meglio restare a letto, chiuse nelle nostre stanze, a guardare telenovelas o a non fare nulla. Non fare nulla durante il giorno, cancellarsi dalla mappa della produzione, ecco cosa facciamo
Le cattive sono creature della notte, cagne, lupe, prefiche e streghe, i cui corpi hanno un potere enorme, capace di rivoluzionare il mondo.
Le cattive, romanzo d'esordio della scrittrice argentina Camila Sosa Villada, pubblicato da SUR nel 2021 con la traduzione di Giulia Zavagna, è un testo prorompente, che abbatte tutti i muri del perbenismo borghese. Il libro è autobiografico e racconta sia la storia di Camila, sia le vicende delle persone che le gravitano attorno, in particolare della famiglia di donne trans che la accoglie e la supporta. Si entra, quindi, a capofitto in un microcosmo fatto di piccoli gesti, che sovvertono i ruoli imposti da una società profondamente patriarcale e che si scagliano contro “quella manica di miserabili schiavi del buon costume”.
Le cattive è un inno alla vita, un rito di iniziazione, un manifesto esplosivo, una preghiera, una vendetta. Con una prosa originalissima, un immaginario rigoglioso e poetico, questo romanzo racconta una storia che forse non abbiamo mai visto così da vicino ma di cui abbiamo senz'altro bisogno.
La routine notturna del gruppo viene sconvolta dall’arrivo di un neonato, abbandonato tra i rovi di un fosso. Zia Encarna, la trans più longeva, lo salva, lo accoglie e lo porta al seno colmo di olio da motore, con un gesto di una maternità teatrale e autentica. Il bambino viene chiamato Splendore degli Occhi ed è un vero proprio miracolo. La casa rosa di Zia Encarna, rifugio di tutte le trans, diventa rifugio anche di quel bambino, che le osserva con occhi sorridenti e privi di pregiudizi.
Un grande pregio del libro è la scrittura, che riesce a combinare la crudezza con il misticismo. Le trans sono esseri capaci di rendersi invisibili, sono belve indesiderabili, sono creature della penombra, che raccolgono in sé sofferenza e bellezza, rabbia e beatitudine. E il loro microcosmo è composto da Uomini Senza Testa, camaleonti, corvi, ramarri e altre creature che abitano le zone ombrose, infernali, “di cui nessuno scrive”. Il romanzo è un grido di rabbia contro il mondo, i genitori, l’amore, il lavoro, i politici e la vita. Ma è un grido non solo delle donne trans, ma di tutte le donne.
Un grido di lotta per abbracciare finalmente il proprio essere cattive, scomode, maleducate e indesiderabili.
Le recensioni della settimana
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Conosci l'autrice
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente