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La maledizione di Baggio vecchia di Matteo Lunardini

A Baggio, Milano era lontana e al suo posto c'era un borgo, un borgo antico circondato di campi e cascine, nebbia e zanzare.

Baggio, periferia ovest di Milano, quartiere che è stato comune a sé stante fino ai primi del Novecento, zona ricca di passato ma curioso di futuro, di storie da raccontare, intrise di fatica e di gloria, di sangue e di rimpianti. È un quartiere popolare dove forte è stata l'immigrazione, ma dove si trovano tracce altrettanto forti di milanesità, di tradizioni, si sente ancora parlare il dialetto meneghino tra le sciure affaccendate ai mestieri, un grande senso di appartenenza tra chi ci vive.

La maledizione di Baggio vecchia. Una nuova indagine del detective Zappa

Un orologio rubato e una ragazza di buona famiglia che sta dando qualche grattacapo al padre. Sono questi i due casi che il detective Roger Zappa si trova ad accettare per sbarcare il lunario. Nonostante l'agenzia di investigazioni e la conduzione radiofonica di Krimilania - trasmissione sui delitti passati e presenti che insanguinano la sua città, Milano - Roger è infatti sempre a corto di denaro.

Una zona ricca di posti da vedere, come la bellissima chiesa di Sant'Apollinaire in Baggio, costituita nel 1628 dal Cardinale Federico Borromeo. E proprio qui ha inizio la seconda indagine del detective Zappa, alle prese in questo episodio con il furto di un orologio, un matrimonio che potrebbe andare a monte, antiquari inaffidabili, i comportamenti inafferrabili di una ragazza ad un passo dalla laurea in economia, sfilate di moda, bische e personaggi bislacchi. Alcuni dei quali sembrano usciti (e in effetti lo sono) dai racconti sulla malavita della vecchia Milano, la ligèra, anche se i vecchi e i nuovi metodi di truffare il prossimo vanno senz'altro d'accordo.

Fanno ritorno i capelli lunghi, i baffetti all'ingiù, la mosca al centro del mento, i vestiti sgualciti, la Vespa rumorosa... "il Zappa"! Sì, perché è così che tutti conoscono Ruggero Casipolidis, detto Roger, il detective anticonformista con un passato dimenticato e oscuro da cui a volte riaffiorano protagonisti e ideali, sogni e spettri, titolare della "Zappa Investigazioni" e conduttore radiofonico della celebre trasmissione "Kriminalia": musica e parole su storie, attori e comprimari del tempo che fu e di oggi, che attraversano Milano lasciando una traccia indelebile. Sempre a corto di denaro e quindi, suo malgrado, costretto ad accettare i casi più disparati che gli vengono offerti, anche in questa occasione avrà modo di farsi aiutare dai personaggi improbabili che popolano i romanzi di Matteo Lunardini: vecchi mitomani, gangster d'annata, attori falliti, conoscitori della città, compagni conosciuti a San Vittore, amici di lungo corso, anche se di fede (politica o calcistica) opposta alla sua.

Le storie che via via si ascoltano durante la lettura sono raccontate con leggerezza e comprensione, anche le più truci, ma vogliono farsi ricordare, momenti di cronaca quotidiana, di eventi politici e sociali che hanno segnato la vita della città e che riusciamo a vedere come in un film in bianco e nero: immagini di tram sferraglianti, il famoso Gamba de legn, passaggi eroici della Resistenza, operai al lavoro, sparatorie, la nebbia, gli inseguimenti in auto, la tragedia dell'eroina: un "bigino" di episodi sciorinati nelle situazioni più disparate, dato che ogni momento è buono per il detective Zappa per ricordare episodi storici, fare una lezioncina priva di saccenza all'ascoltatore di turno per far comprendere che da ogni angolo passa la Storia, dietro ogni porta, ad ogni incrocio, può essere successo qualcosa il cui ricordo va custodito (anche se a volte sarebbe preferibile dimenticare).

Matteo Lunardini, insieme al suo fido, burbero ma simpatico detective Zappa, torna, con La maledizione di Baggio vecchia (Piemme), a esplorare le periferie milanesi, come nel precedente Al Giambellino non si uccide. Fuori dal centro città lucente e fotografato, modaiolo e "fighetto", tra gente che tira a campare, dove si può trovare però, a volte, umanità e solidarietà, e anche luoghi splendidi da visitare e conoscere, magari appena fuori dai soliti giri turistici, come il Parco delle Cave, posto stupendo, assolutamente da visitare. Dopodiché, tutti per la propria strada! Come sempre, nel bene e nel male.

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È nato a Milano nel 1971. Studioso di politologia e criminologia, già collaboratore di varie testate nazionali, autore di saggi nel campo della sociologia e storia sportiva, nel 2014 entra nella terzina del premio Kihlgren Opera Prima di Milano con il romanzo I fantasmi dell'Arena. Appassionato di Frank Zappa e prolifico paroliere - ma testardo nel voler suonare penosamente il pianoforte - vive al Lorenteggio. Al Giambellino non si uccide (Piemme, 2020) è il suo primo romanzo giallo.

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