Clara legge Proust di Stéphane Carlier

Clara non legge molto, non ha gusti letterari definiti e nel suo scaffale si possono trovare la biografia di Ibrahimović o libri sull’oroscopo. Non ha realmente degli hobby e sono anni che la sua vita è monotona, senza alcun particolare risveglio emozionale. Si alza la mattina, cerca di accarezzare il gatto che non ha mai ricambiato il suo affetto, si reca al salone in cui lavora tutto il giorno ascoltando battibecchi e chiacchiericci di vecchie signore, per poi tornare a casa da un fidanzato verso il quale non riesce più a provare attrazione.

Se in un primo momento la trama di Clara legge Proust (Einaudi) può sembrare banale, il libro in realtà è la storia originale di una ragazza inesperta che trova in Proust - lo scrittore francese del Novecento che tramite una semplice madeleine faceva riaffiorare tutti i suoi ricordi - un nuovo amore.

O forse nemmeno un amore, ma la voglia di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di sfuggire alla routine, alla noia, all’insoddisfazione, descritte come sensazioni dolorose, difficili da affrontare.

La scoperta di Proust, al pari di un innamoramento, risulta come un segno del Destino, una rivoluzione nelle vita di Clara.

La lettura di Alla ricerca del tempo perduto libera l’anima della protagonista e le sue tante diverse voci, risvegliandola e rendendola finalmente sé stessa in tutte le sue sfaccettature.

Il divertente accostamento di Proust a elementi odierni come Jacob Elordi e Candy Crush mostra la Clara moderna, che non ha paura di confrontarsi con elementi del passato, ma che allo stesso tempo non vuole rinunciare a far parte della contemporaneità. Poi abbiamo la Clara lettrice - etichetta che neanche lei stessa sapeva di avere - che quando incontra il libro che le rivoluziona l’esistenza non lo lascia più andare, lo rilegge fino allo sfinimento, ne copia frasi,  confronta i personaggi della storia con quelli della sua vita.

Come la personalità della giovane e ciò che le accade intorno, lo stile è “disordinato”, confuso, caratterizzato da una serie di ricordi e sprazzi di quotidianità, che affascinano. Se siamo lettori, certamente anche noi cerchiamo “quell’oggetto magico” che rompa la nostra routine, che cambi la nostra anima, il nostro modo di vedere la realtà. Sarà la Recherche o qualche altro libro, magari questo…