Sui sentieri della vita inciampiamo di continuo sui cadaveri ingombranti della nostra storia. Ma se un giorno l’umanità, stanca di lottare con il passato, incontrasse il proprio avvenire, saprebbe riconoscerlo?
Questo chiede retoricamente l’enigmatico Agamennone al fumettista Alec Zander e alla scrittrice Ève Saint-Gilles, unici abitanti di un pezzetto di terra strappato all’Atlantico del nord. E proprio l’umanità è al centro di questo denso romanzo, che lo scrittore e giornalista libanese Amin Maalouf consegna al mondo insieme a interrogativi importanti e quanto mai attuali.
Non è difficile indovinare la metafora migrante che si nasconde tra le righe quando si parla di “fratelli inattesi venuti dal mare”, ma la cosa bella è che quasi non te ne accorgi, preso dal racconto intimistico di Alec che è allo stesso tempo protagonista e spettatore passivo degli eventi.
Amin Maalouf affronta temi centrali del dibattito contemporaneo: in una minuscola isola dell'Atlantico del nord, Antiochia, risiedono solo due persone, il fumettista Alec Zander e la scrittrice Ève Saint-Gilles. La loro vita tranquilla viene sconvolta da un blackout totale, tutti i mezzi di comunicazione sono fuori uso. Cosa sarà accaduto? Il mondo è stato vittima di una tragedia?
Alec si pone domande scomode alle quali non vuole rispondere, quesiti politici ed etici sui quali non ha alcun potere, dubbi esistenziali e talvolta sentimentali che si rincorrono, si annodano e spesso si contraddicono, esattamente come capita a noi nella vita di tutti i giorni.
Se l’insignificante Antiochia – isoletta che non si trova su alcuna mappa geografica – diventa modello in scala di un’umanità smarrita, arrabbiata, delirante, Alec è prototipo dell’uomo diventato improvvisamente obsoleto, che assiste impotente alla fine di un’era in cui l’umanità era al vertice del mondo.
Sul confine tra filosofia e fantascienza, Maalouf ci getta addosso un probabile prossimo futuro che prende le fila da un tema difficile, quello della malattia. L’uomo, talmente evoluto tecnologicamente da avere quasi tutto, non ha ancora vinto la sua battaglia con la morte. Eppure, l’aspettativa di vita è sempre più lunga, lo studio della malattia sempre più avanzato, la medicina sempre più futuristica.
Dove potrebbe arrivare l’umanità con la giusta guida?
Alec non lo sa. Quello che può fare è rovesciare i suoi dubbi, i suoi tormenti, la sua voce sulle pagine bianche di un diario. Quello che ci restituisce è l’immagine di un’umanità intrappolata in giochi di potere e violenza che ne hanno inevitabilmente limitato lo sviluppo.
Quante volte ci siamo chiesti cosa saremmo in grado di fare se non fossimo distratti dalla ricerca del potere fine a sé stesso e dall’alimentazione del nostro ego ipertrofico?
E se lo scopo ultimo dell’uomo fosse lo sviluppo dell’umanità tutta nel conseguimento di una vita più duratura, più progredita e soprattutto più pacifica?
I fratelli inattesi che nell’ombra si sono evoluti ben oltre i limiti di ciò che credevamo possibile offrono una via di uscita da secoli di storia fatti di guerre e morte. Tuttavia, per accogliere il nuovo futuro, l’umanità è chiamata a lasciarsi alle spalle il passato.
L’uomo è davvero capace di abbandonare tutto ciò che ha sempre avuto la presunzione di conoscere, compresa la sua posizione al vertice nel grande schema dell’esistenza, per abbracciare l’ignoto?
Ancora non sapevo se l’ossigeno che mi stava entrando nei polmoni portasse con sé particelle di morte. Ma c’era il sole, la luce del sole, il calore del sole e mi lasciavo riscaldare e abbagliare. (…) Ero vivo. Ero ancora vivo. Un giorno in più? Una settimana? Se il male mi colpisse, ho pensato, verrei a confidarmi con l’oceano
Con uno stile intimistico, avvincente e appassionante, Maalouf ci dipinge una storia spaventosamente verosimile nella sua attualità, un gioco di scelte scomodo ma che ci troviamo, nostro malgrado, a giocare; ipnotizzati dal carico di responsabilità che una sola scelta sbagliata potrebbe scaricare sul nostro avvenire. Cosa sceglieresti se dovessi decidere a nome dell’umanità tra la libertà e la vita eterna?
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