La Terra si sta comportando in modo strano. Lo pensavano tutti… Eppure continuavano a vivere come sempre
È il 25 dicembre e siamo a Tokyo. Ryō Tsukimura è un bambino di undici anni e vive insieme a sua sorella gemella, Iku. Sono uno diverso dall’altra, due opposti legati indissolubilmente. Con loro ci sono la mamma, incinta del terzo figlio, e il papà, Yutaka Tsukimura, ricercatore che sostiene la geoingegneria per contrastare il riscaldamento globale.
Ambientato in un futuro apocalittico, Border 66 parla di qualcosa che non è mai successo, anche se… Ondate di calore, forti piogge e grandi tifoni. Così si vive sulla Terra ormai, mentre la sua superficie abitabile continua a diminuire sempre più velocemente. Il livello del mare, infatti, si è alzato e giorno dopo giorno aumenta, mangiando tutto ciò che incontra. Ma come è potuto accadere?
Sul pianeta di susseguono anomalie atmosferiche: caldo infernale, piogge torrenziali, tifoni di portata mai vista prima... Lo scienziato Yutaka Tsukimura è impegnato nelle sue ricerche di geo-ingegneria per cercare di arrestare il surriscaldamento globale. La moglie e i figli, i gemelli Iku e Ryo, in teoria dovrebbero condurre una vita serena, ma... un terremoto in Antartide provoca un improvviso innalzamento dei livelli dei mari.
Man mano, le persone si resero conto che la quotidianità a cui erano abituate non sarebbe tornata
La vita dei bambini sembra essere felice. Ryō accompagnerà il papà in Antartide, dove vedrà con i suoi occhi le sue ricerche: lo scopo del viaggio è trovare un modo per raffreddare la Terra. Il giorno della partenza, però, il bambino ha la febbre alta. Sarà Iku a prendere il suo posto, ma tra gemelli sapranno comunicare anche a distanza e Ryō avrà i suoi occhi lì con loro.
Quelle furono le ultime parole che ci scambiammo
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Notte fonda, Ryō non riesce a dormire, un pensiero lo tormenta: è successo qualcosa a Iku. Nella vita perfetta del bambino, basta un niente a far cambiare tutto drasticamente e quel niente è un giorno, quel giorno.
Svegliati da una sensazione tremenda, mamma e figlio scoprono che in Antartide c’è stato un grande terremoto. Impauriti per il destino dei loro familiari, cercano di contattare qualcuno, ma non ci riescono. Alla ricerca di informazioni sui dispersi, vanno all’Università. C’è qualcuno che saprà aiutarli?
Se fino a questo momento Border 66 ci aveva fornito solamente indizi di quanto profonda potesse diventare la sua narrazione, è solamente ora che veniamo travolti dalle emozioni, come la Terra dall’acqua.
Nel giro di poche pagine la tensione si alza. Prima Iku che sembra cadere nel ghiaccio, poi l'acqua che non vuole smettere di scendere, infine due mani che si staccano e la pioggia che sa di mare. È ora che bisogna scappare.
È tutto cambiato da quel terremoto
Perché se il terremoto è stato in Antartide, è Tokyo che si sta allagando? Che Antartide e Giappone siano collegati? La storia si svela tavola dopo tavola, con un ritmo che si innalza proprio come il livello del mare.
Border 66 parla di qualcosa che non è mai successo, anche se… Anche se tutto ci sembra così reale. Il manga è disseminato di dettagli che costruiscono, per un lettore attento, un mondo che possiamo toccare e che, ben presto, potremmo anche dover vivere. Ogni luogo è descritto indicando i metri sul livello del mare. Quella raccontata è una storia di fantascienza, è vero, ma è anche drammaticamente ancorata alla realtà.
Con una narrazione delicata, ma incisiva, Yoichi Komori e Yutaka Todo sanno parlare di un futuro imminente. Sulla scia dei Fridays for Future, delle notizie allarmistiche sul riscaldamento globale, di fumetti come Cambiamo il sistema, non il clima! anche i manga iniziano a parlare di ambiente. E lo fanno nel linguaggio che più è il loro.
È ancora una lotta tra buoni e cattivi, senza ancora scoprire dove sia la ragione. Sarà nella lotta di Ryō contro un mondo che si ribella? Sarà in Yutaka, scomparso durante il terremoto e che tutti credono colpevole? O sarà nella natura che si sta vendicando del male che l’umanità le ha fatto?
La narrazione continua facendoci stare in fame d’aria. Gli episodi si accavallano uno dietro l’altro, non lasciandoci il tempo di prendere fiato. Sembra banale dirlo per Border 66, ma siamo come dentro a un’onda e appena tirata su la testa, ecco che ne arriva una seconda. E dietro quell’onda perdiamo la mamma di Ryō, Yūko.
Voglio che almeno tu sopravviva
È un attimo. E Ryō perde ogni cosa. Questo è Border 66, una storia di incredibile attualità, una storia di grande coraggio e di perdite, di un giovane che lotta per trovare la sua strada.
Ma cosa succederebbe se si scoprisse che Iku non è veramente scomparsa? Una storia a due voci, quella di Iku e di Ryō, perché è tramite le avventure di lui che parliamo di lei. È un legame indissolubile il loro, uno spartito a due voci che segue il ritmo del mare e si lascia trasportare.
Quello che posso dirvi su Border 66 è che ho divorato il primo numero con un misto d’ansia e di curiosità. Tornerà Iku? Che ne sarà del futuro di Ryō, rimarrà nella Guardia Costiera come soccorritore? Quale sarà il destino dei due?
Ancora troppe domande, non resta che continuare ad annaspare nelle pagine. Sia mai, magari anche noi troveremo la nostra strada per non affogare. O lasceremo che il mare si alzi di 66 metri?
Io salverò la terra. E tu, Ryō, salverai la gente. È il nostro destino.
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