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Surrender di Bono

Quando ho preso per la prima volta in mano il libro Surrender (Mondadori), scritto dal cantante degli U2 Bono, ho subito pensato: "Beh quale migliore recensione potrei scrivere, se non questa"!

Tutti noi abbiamo un cantante, una cantante o un gruppo che ha segnato con le sue canzoni tanti momenti delle nostre vite, e raccontare la biografia di quel personaggio vorrebbe dire raccontare qualcosa anche di noi stessi. 

Nel caso di Bono e degli U2,  dovrei raccontare del 27 maggio del 1987, del concerto/evento a Roma, stadio Flaminio, passato alla storia musicale come il concerto del "terremoto". Eh sì, perché quella sera la musica fu sparata così ad un alto livello di watt, che diversi abitanti della zona chiamarono i vigili del fuoco, segnalando gli effetti simili ad un terremoto, appunto, con vetri e lampadari che tremavano.

Io, giovane adolescente ero lì, e quella notte dormii a casa di amici coperto solo da una bandiera degli U2 e con il cuore pieno di emozione! 

Surrender. 40 canzoni, una storia

La vita di Bono ricostruita intorno a 40 canzoni. Più di ogni altra cosa Surrender è una storia d'amore dedicata alla moglie Ali, che Bono invitò a uscire per la prima volta la stessa settimana in cui gli U2 avevano suonato insieme per la prima volta.

Se dovessi scrivere tutti gli episodi della mia esistenza che hanno girato intorno ad una canzone degli U2, sarebbe più la mia biografia che quella di Bono.

Qui invece il gioco è cambiare prospettiva, bisogna leggere questo libro concentrandosi sull'altra faccia della luna! Che percorso di vita ha fatto il nostro idolo per arrivare a scrivere certi testi, cosa ha provato e prova giù dal palco? Chi è realmente Paul David Hewson, in arte Bono?

Il 10 maggio 1978 è il giorno in cui imparerò a fare uno spettacolare trucco alla Houdini. Meglio del trucco della corda indiana, farò sparire la mia vita in bianco e nero per farla riapparire a colori. È il giorno in cui scriverò la mia prima vera canzone rock e il primo singolo degli U2

Io il 10 maggio del 1978 probabilmente pensavo solamente ad andare in bicicletta o a giocare a pallone, ma leggendo questa frase mi sono reso conto che, alcuni anni dopo, sarei incappato in "quel trucco" e proprio per magia avrei visto la vita sotto altri colori! 

Così nella prima parte del libro si sviluppa una narrazione, che è la storia di un figlio e del suo approccio al mondo, di un padre tenore "che pensava che sognare fosse sinonimo di delusione e non era un destino che voleva per me", di una madre che mancherà troppo presto e lascerà tanto silenzio per la sua assenza tra chi resta, di una città - Dublino - e in generale di una nazione - l'Irlanda - in cui "parti del nostro paese sono in guerra con altri parti del nostro paese".

Immergersi nella vita del tuo idolo musicale, conoscerne le disavventure, disgrazie, fortune e vicissitudini è scoprire perché quelle parole scritte e poi cantate ti arrivavano dritto al cuore e te lo facevano sentire come un fratello o un amico. 

Certo non ho vissuto la guerra fratricida che ha insanguinato l'Irlanda, ma abbiamo provato la drammaticità degli "Anni di Piombo"; anche io, come il nostro protagonista, ho perso un genitore in età adolescenziale con tutto quello che comporta dal punto di vista emotivo e pratico. Insomma, la sua storia potrebbe essere (purtroppo) una delle nostre vite.

Ed è per questo che, pagina dopo pagina, tutta l'emozione che provavo allora ascoltando le sue canzoni trova una sua realizzazione.

Avevo undici o dodici anni quando lessi Il signore delle mosche di William Golding......È una storia su come la paura degli altri o dell'altro in senso metafisico, può plasmare l'immaginazione e compromettere la ragione. È una storia sull'innocenza perduta che ancora oggi influenza il mio pensiero e la mia scrittura!

La sorprendente forza e bellezza di questo libro, è scoprire quante affinità (con le dovute proporzioni) ci sono tra noi e una celebrità assoluta della musica, quanto l'eco delle sue parole risuona nelle nostre anime, perché prima di essere star e fans siamo prima di tutto essere umani. Ed è qui che nasce quel ponte magico di complicità: da una parte un uomo che racconta le sue paure, fragilità, sogni e speranze, dall'altra una folla che in quelle parole vede improvvisamente quanto simili siano le sensazioni provate.

Chiaramente il libro è pieno di storie che riguardano l'evoluzione degli U2, di the Edge, amico fraterno, di Adam Clayton e Larry Mullen l'anima "ritmica" del gruppo, di produttori, di concerti, di canzoni, 40 per l'esattezza, che formano l'ossatura del libro, insomma tutto il mondo di una delle più grandi rock band della storia.

Ma c'è una figura fondamentale che ricorre in tante pagine di questo libro, a cui, per altro, è dedicato: Alison Stewart, o più semplicemente Alì, la moglie del nostro protagonista.

Dalle prime frequentazioni a metà anni 70, poi il fidanzamento, fino al matrimonio nel 1982. E da lì una cavalcata fino ai giorni nostri, quattro splendidi figli e tanto impegno sociale insieme. I viaggi in Africa per combattere la povertà, l'impegno a favore dei minori, le questioni legate all'ambiente, e poi tanta vita vissuta insieme, tra alti e bassi ma sempre legati.

Nella mia confusione avevo trovato la chiarezza, una giovane donna limpida come una fonte. Nella mia visione stava nuovamente camminando nell'acqua. Era diventata acqua. Mi ci tuffai!

Con una scrittura fluente e incalzante nel descrivere il fiume in piena dei ricordi, conditi anche con un pizzico di British humour, Bono vox ci sorprende in questa autobiografia raccontando in modo sincero a tutti i lettori anche gli aspetti più fragili della propria personalità.

Per concludere, consiglierei questo libro anche a chi non ama gli U2 perché è comunque una storia vera, ben scritta, che ci fa riflettere su come trovare la propria strada per superare gli ostacoli della vita.

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Bono, nome d'arte di Paul Hewson, è un musicista e cantante irlandese. Leader della rock-band U2, nel 1988 interpreta con tutto il gruppo il documentario U2 Rattle and Ham di P. Joanou. Scrive il soggetto di The Million Dollar Hotel (2000) di W. Wenders, lo produce e ne compone le musiche, oltre a riservarsi un piccolo ruolo cammeo. In Across the Universe (2007) di J. Taymor, lo si può riconoscere sotto i pesanti baffi di un guru spirituale che canta I’m The Walrus dei Beatles. Nel 2022 esce per Mondadori, Surrender. 40 canzoni, una storia.Fonte immagine: copertina libro Bono on Bono (Sperling & Kupfer, 2005)

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