La redazione segnala

L'Arci Scampia e i suoi eroi civili

© Diletta Capissi

© Diletta Capissi

Ai tanti nostri concittadini che come voi non guardano altrove vedendo persone in difficoltà e che hanno bisogno di aiuto

Sergio Mattarella

Con questa frase il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto la cerimonia di consegna delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana.

A 30 cittadini e cittadine le onorificenze: persone comuni che si dedicano a diversi settori della vita sociale per un istante o per tutta la vita. Sono – per il presidente - la punta di un iceberg di quella solidarietà che è molto diffusa nel nostro Paese e che è un tratto distintivo della nostra società.

Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco sono tra coloro che hanno ricevuto l’onorificenza di commendatori al merito della Repubblica, insieme a tanti altri cittadini che si dedicano agli altri.

Sono i fondatori e gli animatori - su base esclusivamente volontaria - dell’insediamento sportivo Scuola Calcio Arci Scampia situato al centro dell’omonimo quartiere. La struttura è arrivata ad avere oltre 500 ragazzi iscritti, la gran parte residenti nel quartiere e altri provenienti da zone limitrofe.  

La scuola calcio Arci Scampia è una associazione no-profit nata nel 1986 recuperando una infrastruttura del post terremoto anni '80. All’epoca il terreno era vandalizzato ed inutilizzato, ed è stato recuperato grazie agli sforzi di Piccolo e Sagliocco e della comunità di famiglie, ragazzi, animatori, personale amministrativo e gestionale che anno dopo anno si è catalizzata attorno al Centro.  La scuola calcio, infatti, ha costruito un progetto specifico per il quartiere: la realizzazione di un centro sportivo attrezzato di cui vanno orgogliosi i ragazzi, le ragazze, i genitori e l’insieme della squadra dei volontari che da oltre trent’anni lavorano per far emergere il volto positivo di Scampia.

L’obiettivo è aiutare i giovani a formarsi e orientarsi in un contesto particolarmente difficile.

L'area è stata risanata con il contributo di varie Fondazioni, tra cui l’Istituto Banco di Napoli, a cui va il merito di aver dato fiducia al progetto e alla missione del centro sportivo, e successivamente della Compagnia di San Paolo, della Regione Campania, della Fondazione Ferrara-Cannavaro e altri sponsor privati. Piccolo e Sagliocco, insieme a tanti altri, hanno lavorato in tandem esclusivamente su base volontaria, attirando con il loro esempio l’attenzione di altri abitanti del quartiere e fornendo un esempio di dedizione ad una idea di “socialità” non facilmente riscontrabile in altri insediamenti.

Come detto, dei circa 500 ragazzi iscritti, molti sono stati ammessi a titolo gratuito per le difficoltà economiche e sociali delle famiglie di provenienza. É il successo di tanti ragazzi, di uomini e donne, costruito mattone dopo mattone, portando l’acqua e riassestando i terreni devastati, con un impegno comune: espressione della forza e vitalità di crescere assieme in un quartiere non semplice.

La scuola Calcio, infatti, nel tempo si è caratterizzata non solo per essere un centro di raccolta sotto il profilo sportivo ma anche e soprattutto un insediamento e punto di riferimento specifico dell’intero quartiere, dove i ragazzi possono stare insieme e coltivare i valori dell’inclusione. Molti di loro hanno vissuto e vivono situazioni difficili: tutti sono stati accolti, e in tantissimi casi, appunto, gratuitamente, proprio per sottolineare i principi di solidarietà sui quali la struttura è nata e vive.

La Scuola Calcio è riuscita a qualificare tre campi di calcio e l’intera struttura sportiva di via Fratelli Cervi lotto U, affidatagli in gestione dal Comune di Napoli a cui viene pagato un regolare affitto mensile. La scuola si è dotata di un impianto fotovoltaico per fornire energia sostenibile all’intera struttura, realizzato grazie a contributi privati ma i cui costi iniziali di consumo energetico sono stati a totale carico della Scuola Calcio. É stata inoltre realizzata un'infermeria attrezzata con un defibrillatore di pronto soccorso per la sicurezza di tutti coloro che la frequentano. Inoltre dal 2014 è stata inaugurata una “Stanza d’Ascolto” al fine di cogliere le dinamiche e i disagi dell’adolescenza e comprendere meglio eventuali atteggiamenti aggressivi dei ragazzi, che non hanno altri riferimenti di socialità se non proprio la Scuola Calcio.

Il centro sportivo rappresenta la sintesi migliore di uno sforzo corale ed è la conferma di un impegno sociale: pur nelle condizioni più avverse, quando si vuole fare qualcosa di positivo è possibile centrare l’obiettivo se si fa leva sulla spinta volontaria, stimolando i valori dell’agire comune.

Nel corso degli anni la Scuola Calcio ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. É stata infatti insignita tra l’altro di una medaglia per la speciale edizione del Tricolore dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la seguente motivazione: “Per aver saputo diffondere la cultura della legalità, della solidarietà e dell’inclusione sociale”. Negli anni scorsi la struttura è stata visitata dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che si è intrattenuta a lungo con i ragazzi.

Accanto alle attività sportive, la Scuola Calcio promuove iniziative sociali e culturali alle quali partecipano i cittadini di Scampia, le scuole, i centri del volontariato e dell’associazionismo cattolico. Il Centro, infatti, è da sempre attento alle problematiche sociali del territorio proponendosi come luogo aggregativo e di accoglienza dei più disagiati, coinvolgendoli in diverse manifestazioni nel corso dell’anno. Solo per citare alcune iniziative: il “Mediterraneo antirazzista” in collaborazione con gruppi provenienti da Roma, Genova e Palermo; “Libera in gol”; il Torneo femminile di calcio che si svolge in occasione della Festa della donna. Buone pratiche che coinvolgono i Centri mentali del territorio e altri inserimenti di valore sociale culturale.

Particolarmente significativa il collegamento con l’Africa: in Mali è stata costituita una scuola Arci Scampia e a quei ragazzi sono stati spediti, con costi a carico della Scuola, materiale sportivo e abbigliamento calcistico. 

La storia di Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco

Antonio Piccolo, 75 anni, è il Presidente della Scuola Calcio Arci Scampia, abita a Scampia, padre di due figli Giuliana e Alessandro. Dipendente ENEL dal 1970, sin da bambino ha giocato a calcio in categorie dilettantistiche distinguendosi nel ruolo di portiere; appassionato di politica è stato segretario della sezione del PCI, finché non decise nel 1986 di dedicarsi ai giovani del quartiere, futuri cittadini, attraverso l’insegnamento del gioco del calcio e quindi fondò la Scuola Calcio Arci Scampia. Pur avendo una vocazione sportiva, fin dalla sua fondazione la Scuola Calcio è stata sensibile alle problematiche sociali del territorio di Scampia, attenta a togliere i ragazzi dalla strada, vista sempre come punto di riferimento a salvaguardia dei minori ed in special modo per quelli a rischio.

Antonio, ideatore e fondatore, insieme ad altri volenterosi iniziano a circondarsi di esuberanti ragazzi, vogliosi di prendere a calci un pallone. Oggi l’Arci Scampia, grazie allo staff dirigenziale, ai calciatori “in erba” ed alla partecipazione ai vari tornei e campionati regionali e provinciali, può esibire davvero un invidiabile biglietto da visita.

L’impegno profuso nell’attività sportiva ha assunto via via la connotazione di impegno sociale, se si considerano la stima, la simpatia, e la fiducia conquistata presso la gente.

In tanti anni di attività diversi sono stati i passaggi importanti: la partecipazione ai tornei internazionali di Città di Casagiove, città di Cava de Tirreni, torneo provinciale di Salerno, torneo dei Quartieri, tornei di Natale, di Rapallo, torneo città di Ferrara, partecipazione alle finali di Roma del torneo Nazionale Fox Kids Cup e dopo averlo vinto, partire per Rotterdam e rappresentare l’Italia con la maglia azzurra. Nel 2016 la Scuola Calcio Arci Scampia viene riconosciuta dalla organizzazione UEFA come terza per meriti sportivi e sociali in Europa: perché fare calcio è importante e bello, ma trasmettere quei valori sociali così necessari per formare il cittadino del futuro è determinante.

Carlo Sagliocco, 71 anni, sposato, tre figli: Massimo, Valentina e Federica. Nel 1970 finita la scuola, tre anni di specializzazione per diventare siderurgico, viene assunto insieme ad altri compagni di scuola all’Italsider di Bagnoli. In quel periodo il lavoro ancora si poteva trovare, ma entrare a far parte della famiglia della fabbrica voleva dire ben altro: partecipare alla vita del paese, barriera contro la camorra, contro la violenza di qualsiasi colore, avere dei sogni e cercare di realizzarli per vivere in una società diversa e migliore.

Una vita in acciaieria, prima operaio e poi impiegato, delegato della Fiom Cgil, rappresentante di quel mondo operaio che lavora in luoghi dove non si distingue la notte dal giorno. Quante manifestazioni in difesa della libertà, della democrazia e, alla fine, anche del posto di lavoro. "Sono entrato al lavoro che avevo 18 anni, oggi che sono un settantenne continuo a dare il mio contributo alla società, al mio prossimo, attraverso l’associazione sportiva l’Arci Scampia, una scuola calcio sui generis." Da trentotto ha accolto e curato migliaia di ragazzi di Scampia, di ogni estrazione, ma soprattutto provenienti dagli strati popolari, e moltissimi con situazioni familiari difficili. Ragazzi che, crescendo insieme, hanno raggiunto un grado di maturazione e un ruolo decisamente positivo all'interno della società. Molti di quei giovani sono poi rimasti all’interno dell’Arci e svolgono attività di collaborazione come dirigenti ed allenatori.

Già il luogo è particolare, sul campo sventolano le bandiere dell’arcobaleno, le gradinate della tribuna sono colorate con i colori della pace, i pannelli fotovoltaici forniscono parte dell’energia per le docce, ci sono cartelli che invitano alla raccolta differenziata, altri che ricordano che i bambini non devono essere per forza dei campioni e hanno il diritto di divertirsi.

A livello locale è disponibile ad accogliere gruppi di migranti che orbitano nella zona, e realtà di periferia ancora più degradate, mentre a livello nazionale ad ospitare manifestazioni di vario genere, ( come ad esempio "Libera in gol") con giovani provenienti da varie parti d’Italia.

Una realtà che non fa discriminazioni politiche, religiose, razziali e di genere (sono presenti ben tre squadre femminili di diversa età), e partecipa con manifestazioni sportive e riflessioni sul ruolo della donna. 

L’Arci è un punto di riferimento delle reti territoriali di Associazioni, Comitati Spazi pubblici, Mediterraneo Antirazzista, la rete Pangea (che cura giardini dedicati ai 5 continenti). Ma il verde è ben curato anche all’interno della struttura, e la Scuola partecipa da sempre alle molte iniziative di Lega ambiente.

In definitiva, non c’è iniziativa a Scampia che non vede la presenza di questa associazione.

Libri per conoscere Scampia

Volti di Scampia. I giusti di Gomorra. Ediz. illustrata

Di Davide Cerullo | AnimaMundi edizioni, 2023

Soldatini di piombo. Amore e morte a Scampia

Di Davide Cerullo | Becco Giallo, 2022

(R)esistere a Scampia. Da terra di camorra a terra di speranza

Di Ciro Corona | San Paolo Edizioni, 2018

Ali bruciate. I bambini di Scampia

Di Alessandro PronzatoDavide Cerullo | Paoline Editoriale Libri, 2009

Al di là della neve. Storie di Scampia

Di Rosario Esposito La Rossa | Marotta e Cafiero, 2007

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