Il secondo incontro di Nuvolette all'orizzonte, il concorso per nuovi fumettisti

Quando Silvia Zerbinati di Prima Effe ha proposto di organizzare delle live twitch per promuovere il conCorso a fumetti Nuvolette all’Orizzonte (di cui abbiamo già parlato qui) pensando al palinsesto e agli autori da coinvolgere, è stato naturale fare i nomi di Elena Triolo e Jacopo Starace.

Io e Silvia ci siamo detti che Elena e Jacopo sarebbero stati perfetti per il secondo incontro sui canali twitch di Lucca Comics & Games, ospiti di Daniele Daccò (alias Il Rinoceronte), per una chiacchierata che avrebbe affrontato il tema delle rivoluzioni e dato qualche consiglio agli aspiranti partecipanti al concorso Nuvolette all’Orizzonte.
La scadenza del concorso, ricordiamolo, è il 18 giugno e chi volesse partecipare e realizzare il proprio fumetto può trovare tutte le informazioni qui.

Il concorso è pensato per studentesse e studenti dai 6 ai 18 anni, e si può partecipare sia in gruppo sia individualmente. Non importa di quante pagine sarà la vostra storia, l’importante è divertirsi!
Sia durante l’incontro con Claudio Cicciarelli, Albhey Longo e Alice Berti, di cui qui trovate il resoconto, sia durante l’incontro di ieri con Elena e Jacopo, quello che è emerso infatti è che il coinvolgimento emotivo nel realizzare una storia dev’essere sempre fortissimo.

Elena Triolo, autrice di Turchina (titolo targato BAO Publishing) ci ha raccontato di com’è stato per lei raccontare un personaggio realmente esistito e delle scelte che ha dovuto compiere per raccontare al meglio la storia di Giovanna Ragionieri e della sua amicizia con Carlo Collodi, ha portato all’attenzione un concetto fondamentale:

Già, perché per raccontare un personaggio realmente esistito non si può prescindere dalla documentazione.
Sarà necessario fare delle ricerche, informarsi sulla sua storia ma anche sui piccoli dettagli che fanno la differenza: il modo in cui parlava, il modo in cui si vestiva, i dettagli che lo contraddistinguevano.
Elena, in Turchina, riesce in tutto questo con una maestria unica, senza mai perdere di vista il cuore della storia… o meglio, il cuore di Giovanna Ragionieri. Elena ha deciso di raccontare questo personaggio attraverso l’amicizia che la legava a Collodi e attraverso il prezioso ricordo che la donna ne ha conservato per tutta la vita.
E così, ci ha regalato un libro meraviglioso, che racconta la storia di una donna a suo modo rivoluzionaria e che nel corso della sua vita è stata testimone delle rivoluzioni della storia italiana tra diciannovesimo e ventesimo secolo.

E sempre di rivoluzioni si è parlato con Jacopo Starace, che con il suo Essere Montagna (titolo originariamente pubblicato in Francia e portato poi in Italia da BAO Publishing) è riuscito nella niente affatto scontata impresa di raccontare temi di attualità all’interno di una cornice fantasy.
Una storia con un wordbuilding solido e perfettamente credibile, con una costruzione che permette al lettore di intuire le potenzialità di questo microcosmo anche lì dove non tutto viene messo in scena.

La minaccia del ritorno di un’epidemia che già tempo prima aveva messo a dura prova gli Esseri Formica viene così veicolata attraverso il personaggio di Myco, un ragazzo che vorrebbe diventare già adulto e che – all’apparenza – può scegliere solo tra due strade, tra due grandi verità: la prima, religiosa, gli dice che gli Esseri Montagna ancora una volta regaleranno l’antidoto alla malattia; la seconda, tecnologica, gli dice che solo la scienza può fermare il morbo. Myco sceglie una terza strada: quella del dubbio, quella di una propria ricerca che lo porterà ad agire per capire chi è davvero.
Una scelta solo all’apparenza semplice, ma tanto più rivoluzionaria per la capacità di scardinare le pressioni esercitate dalle voci più importanti della comunità.

La rivoluzione, in Essere Montagna, passa anche dal modo in cui la comunità degli Esseri Formica ha assimilato e si è adattata agli stravolgimenti subiti nel corso degli anni dall’ambiente in cui vivono: Jacopo Starace inserisce elementi che stridono con la montagna, come batterie, carrelli, oggetti di plastica e che però gli Esseri Formica considerano parte “naturale” del loro habitat.
La tematica ecologista si manifesta come una denuncia all’indifferenza: è un invito per tutti coloro che danno per scontata la presenza di plastiche e agenti inquinanti di vario tipo, un invito alla rivoluzione.

Un incontro, quello di ieri, che è diventato spunto per riflessioni sulla società di oggi e su quelli che sono i cambiamenti che ciascuno di noi può mettere in atto. Partire dal passato per conoscere e raccontare il presente, partire da un mondo fantastico per conoscere e raccontare i grandi temi dell’attualità.
Tutto può essere rivoluzione, ed è proprio con questa premessa che io, la redazione BAO Publishing e Silvia Zerbinati non vediamo l’ora di leggere le proposte dei prossimi partecipanti a Nuvolette all’Orizzonte.