Tattoo di Loreen vince l’Eurovision Song Contest 2023

L’Eurovision Song Contest 2023 si conclude con una vittoria inaspettata, e non per la qualità della canzone e la voce incredibile della cantante, quanto perché Loreen, rappresentante della Svezia alla gara, è già alla seconda vittoria europea. Con la sua Tattoo, l’artista svedese conquista il palco di Liverpool, sbaragliando gli altri 26 finalisti, tra cui il nostro Marco Mengoni, che sfiora il podio per pochissimo, arrivando quarto a una competizione che, mai come in queste ultime edizioni, dimostra tutto il suo potenziale nell’unire tradizioni e persone distanti attraverso la musica.

Una serata cominciata proprio all’insegna della pace tra quei Paesi europei che non trovano solo nella musica il loro punto di incontro, ma soprattutto in una serie di valori condivisi: parte la band ucraina uscita vincitrice l’anno scorso, i Kalusch Orchestra, un tributo all’impossibilità dell’Ucraina a ospitare il contest, come invece da tradizione. Sono loro ad aprire la consueta parata dei finalisti, che hanno gareggiato per la serata nei due eventi precedenti (da cui sono usciti in totale 20 artisti).

Tra loro vanno conteggiati anche i cosiddetti Big 5, i rappresentanti di Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito, che, insieme ai vincitori dell’edizione scorsa, entrano di diritto in finale. Quest’anno, proprio perché non si gridasse alla politica laddove a trionfare dev’essere casomai la musica e nient’altro, il voto è stato affidato esclusivamente al pubblico, che ha decretato Tattoo la miglior canzone in gara con il televoto.

Loreen, cantante svedese classe 1983, è alla sua seconda vittoria agli Eurovision: la prima, undici anni fa con il suo brano Euphoria. Sul palco di Liverpool un altro cantante italiano che dà lustro al nostro bel Paese, da cui, così si racconta (ne abbiamo parlato in quest’articolo), nasce proprio l’idea di una gara canora a livello europeo sul modello del Festival di Sanremo. Canta, infatti, Imagine di John Lennon proprio Mahmood, uno degli artisti più apprezzati anche oltre confine.

Non restiamo, quindi, per niente a mani vuote, con grande prestigio all’Italia anche per il Premio della critica, il Composer Award, assegnato a Mengoni con il suo Due vite. E, a prescindere dal risultato, la serata è stata senza dubbio un messaggio forte – lo si è ribadito più volte nel corso della gara – di unione e speranza di pace.