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Please Please Me: 60 anni con i Beatles

Illustrazione di Francesco Ruggero Vercesi, 2023, diplomato al Liceo artistico A. Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Francesco Ruggero Vercesi, 2023, diplomato al Liceo artistico A. Volta di Pavia. Tecnica mista

Che non fosse gente normale, i più attenti lo avevano già colto nell’ottobre del 1962, all’uscita del primo singolo Love Me Do.
Quelli inizialmente un po’ distratti, si accorgono di loro nel gennaio successivo, alla pubblicazione del secondo singolo Please Please Me, che darà il titolo all’album di debutto.

Tutti gli altri ci dovranno prenderne atto dal 22 marzo 1963, quando l’esordio dei Beatles a 33 giri arriva nei negozi.

Please Please Me (180 gr.)

Il primo album dei Beatles da riascoltare in vinile. Love Me Do e P.S. I Love You sono presenti in versione mono

Realizzato con la supervisione del produttore George Martin l’album, che si apre con la travolgente I Saw Her Standing There, è costituito da otto brani firmati Lennon-McCartney e sei cover abitualmente eseguite dal gruppo in concerto (tra le quali spicca la celebre e selvaggia versione di Twist and Shout) che vanno a riempire le due facciate del vinile.

Le sessions di registrazione ad Abbey Road hanno richiesto circa 25 ore in studio, sommati i tempi necessari all’incisione dei primi due singoli a quelli dei dieci pezzi restanti, registrati nel febbraio 1963.
Anni dopo, le stesse ore non sarebbero state sufficienti alla band nemmeno per ultimare la registrazione di un singolo brano e questo fa comprendere l’urgenza creativa del momento, unita al desiderio di farsi conoscere e di spiccare il volo.

Alla sua uscita, Please Please Me sovverte le regole di un mercato discografico in cui le classifiche di vendita degli LP sono guidate da cantanti sofisticati alla Sinatra, strumentali di facile ascolto (vedi Shadows) e colonne sonore.  Il nuovo disco inverte la tendenza in atto e mostra inequivocabilmente il potenziale artistico e commerciale di un album pop rivolto ai teenager, fino a quel momento attirati solamente dai singoli a 45 giri.

Tony Barrow, allora addetto stampa dei Fab Four, scrisse queste parole per le note di copertine di Please Please Me:

Fu durante la registrazione di un programma di Radio Luxembourg che mi convinsi che i Beatles stavano per godere della celebrità che avevo sempre creduto meritassero. Il pubblico di adolescenti non conosceva in anticipo la line-up di artisti e gruppi della serata e, al momento di annunciare i Beatles, la presentatrice iniziò a leggere i loro nomi: John….Paul… e il resto dell’introduzione fu sepolto da una potente raffica di urla e applausi. Non riesco a pensare a un altro gruppo – britannico o americano – che avrebbe potuto essere così prontamente identificato e accolto all'annuncio di due nomi di battesimo

Sebbene questo debutto abbia un indubbio valore storico e sia ovviamente nel cuore di milioni di fan, non è da considerarsi tra i capolavori della band, che avrebbe fatto di più e di meglio negli anni successivi.

Fuori questione è invece quanto Please Please Me sia risultato fondamentale nell’indicare una nuova strada: i quattro sono molto giovani ma autonomi nello scrivere i testi delle proprie canzoni, progettano e realizzano gli arrangiamenti strumentali e vocali, con il supporto discreto di un produttore che ne riconosce il valore e interviene solo per aggiustare il tiro se necessario.
La loro musica dirompente, diretta e disinibita sarà faro e ispirazione per decine di giovani band che inizieranno a muoversi nella stessa direzione.

Ma il 1963 dei Beatles rimane memorabile anche per un altro motivo: Please Please Me conquistò rapidamente la cima delle classifiche degli album nel Regno Unito, cedendo quella posizione solo trenta settimane dopo a favore di… With the Beatles, seconda prova del quartetto.

L’anno dopo anche gli USA, inizialmente diffidenti, capitoleranno di fronte al talento di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.

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