Anniversari e Ricorrenze

Lucio Battisti, vita e canzoni di un'icona della musica

Illustrazione di Ana Maria Jucan, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Ana Maria Jucan, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Inizialmente il titolo di questo pezzo doveva essere Lucio Battisti spiegato ai miei figli, alla moda di quei libri pensati e scritti per avvicinare i ragazzi a un argomento cronologicamente lontano da loro. Spiegare le canzoni è però un esercizio un po’ antipatico, che spesso allontana anziché avvicinare. E lo scrive chi in passato ha praticato abbastanza questo sport. E poi, significherebbe andare contro quella regola non scritta che circolava in radio negli anni Settanta: Lucio Battisti non si annuncia. Perché non era necessario presentarlo. Perché bastava far partire un suo disco. Troppo riconoscibile la sua cifra stilistica.

Qualcuno ha detto che Battisti e Mogol sono stati i nostri Beatles. Il giorno dopo la sua morte, il Corriere della Sera pubblicava la notizia in prima pagina e internamente gli dedicava le pagine 4, 5, 7 e 8. Lo storico Ernesto Galli Della Loggia nel suo editoriale scriveva:

le canzoni di Lucio Battisti sancirono la difficoltà che la modernità italiana ebbe sullo sfondo repentinamente in rovina del mondo di ieri, di accettarsi sino in fondo e di sapersi costruire con tranquillità come tale: senza residui né di rimpianti né di illusioni. A ben vedere, quella difficoltà è ancora la nostra. Ed è forse per questo che i figli dei figli di quell'epoca che fu solo di Lucio Battisti ancora oggi intonano e ripetono il canto

Lucio Battisti. Due ragazzi attraversano l'estate

Nel 1980, quando la coppia Mogol Battisti si separa, finisce una storia. È la storia di due ragazzi, Lucio e Giulio, iniziata nel 1965. Due mondi diversi tra loro: Lucio è un musicista di talento, cresciuto nella campagna laziale, un diploma in perito elettronico e tanta gavetta in giro per l'Italia e l'Europa. Giulio è autore di alcune delle canzoni italiane di maggior successo e traduttore di hit internazionali. Il loro incontro, la loro amicizia, cambierà fatalmente la storia della canzone italiana.

Forse il titolo più giusto potrebbe essere ascoltare Lucio Battisti insieme ai miei figli.

Boomers, Generazione X, Y, Millenials, Generazione Z, Alpha: quante sono le donne e quanti sono gli uomini che hanno ascoltato o ascolteranno almeno una volta nella loro vita una canzone di Lucio Battisti?
Ma è delle giovani generazioni che vogliamo occuparci. Dei ragazzi che non sanno a chi appartiene la voce che canta non sarà un’avventura. Dei ragazzi che ignorano chi sia l’autore di quel giro di accordi con cui migliaia di adolescenti hanno imparato a grattugiare la chitarra. LA, MI, RE, MI e improvvisamente diventavi un provetto chitarrista da falò. Già, le spiagge e i falò, le vacanze, le gite in pullman e Battisti.
Come cantava Eugenio Finardi in uno dei suoi pezzi più celebri, La forza dell’amore, “sui sedili in fondo alla corriera si cantava non è Francesca”.

Oggi, a 25 anni dalla sua scomparsa, non è complicato per i giovanissimi avere un’occasione di ascoltare Lucio Battisti. La sua discografia è approdata su Spotify, le sue canzoni passano spesso in radio e sono oggetto di cover nei talent musicali, vengono riproposte dai musicisti contemporanei nei loro album o dal vivo nei concerti come ha fatto Vasco con Supermarket e La compagnia.

L’ultima volta che mi sono occupato di Lucio Battisti, che ho scritto di Lucio Battisti, i miei figli non erano ancora nati. La più piccola si chiama Anna per una sua canzone. Per ora è un gioco e non so come lei vivrà questa cosa da grande. Sono pronto a rispondere alle sue domande, se mi chiederà ragione del suo nome e se mi chiederà qualcosa in più su questo Lucio Battisti.

Le dirò che Lucio Battisti è un classico. Ha composto musica nel secolo scorso, il suo primo album è del 1969 mentre l’ultimo è uscito nel 1994. Il mio canto libero è una canzone di mezzo secolo fa. Un repertorio senza eguali, vere e proprie milestones che continuano a popolare i borderò di piano bar e karaoke. I battistiani doc non faticano a riconoscere echi dei versi di Mogol in componimenti più moderni. Qualche cantautore lo ha chiamato direttamente in causa nei propri testi come Daniele Silvestri.

Le dirò che Lucio Battisti aveva un grande talento, una specie di super potere, ma per riuscire a realizzare il suo sogno ha dovuto faticare, prendersi porte in faccia, sentirsi dire “forse è meglio se non canta”. Non si diventa Lucio Battisti con una strada in discesa. Il giorno dopo la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo un inviato del Corriere della Sera scrive "alle dieci e venticinque appare sul palcoscenico il primo eroe, Lucio Battisti, la testa da pecorina mai tosata e al collo un foulard ben stretto e annodato come si fa quando si ha giù la voce.” E ancora "Prima canzone in passerella è stata Un'avventura: interpretazione impacciata dell'esordiente Lucio Battisti ed interpretazione sacrificata di Wilson Pickett. L'idea base è che il nostro amore "non è un fuoco che col vento può morire": non serve aggiungere altro.

Le dirò che Lucio Battisti è stato un professionista che non si è mai compiaciuto del suo successo con canzoni facili. Anzi, ad un certo punto ha scelto di superarsi, andare oltre Battisti, ma senza rinnegarsi, destrutturandosi e ricomponendosi nei suoi quattro album con Panella.

Le dirò che Lucio Battisti è stata una persona silenziosa per citare una canzone di Luca Carboni. Il 9 settembre 1998, il giorno della sua scomparsa, Carboni è impegnato nel suo tour e sul palco gli dedica appunto il suo brano Persone silenziose. Come si fa a spiegare a un ragazzo di oggi la scelta di Battisti di sparire dalle scene? Mi vengono in mente solo due altri esempi, Mina e Salinger. Oggi bisognerebbe spegnere i propri profili social, cancellare tutti i propri account, disattivare la geolocalizzazione. Sarebbe un interessante esperimento antropologico.

Le dirò che Lucio Battisti è stato il cantante più social di tutti. Pur essendo lui un non presenzialista.
La sua è stata la musica della condivisione popolare. Nell’ultimo Festival di Sanremo Gianni Morandi ha voluto omaggiare Lucio Dalla e Lucio Battisti, entrambi nati nel 1943. Per il tributo a Dalla, Morandi ha cantato in modo intimo e commovente tre pezzi. Per il tributo a Battisti, invece, ha coinvolto tutto il pubblico in un canto da concerto sulle note de Il mio canto libero.


Le dirò infine che nelle canzoni di Lucio Battisti ci sono storie di uomini e donne. Che il potere di una storia, quando è universale, supera le generazioni e le ideologie.

Libri per conoscerlo meglio

Lucio Battisti

Di Ernesto Assante | Mondadori, 2023

Il suo canto libero Lucio Battisti. Un'educazione sentimentale

Di Antonio Tricomi | Reality Book, 2023

Io e Lucio Battisti

Di Pietruccio Montalbetti | Salani, 2013

Lucio Battisti: che cos'è il genio?

Di Giacomo Bernardi | Campano Edizioni, 2018

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