La redazione segnala

Alberto Bevilacqua: biografia e opere di un grande creativo

Illustrazione digitale di Asia Cipolloni, 2023

Illustrazione digitale di Asia Cipolloni, 2023

– io cerco un ventre
orgoglioso e umiliato
per morirci teneramente
come ci sono nato

Le poesie, Alberto Bevilacqua

Dieci anni fa moriva a Roma Alberto Bevilacqua, poeta, romanziere e regista ma, più di tutto, un creativo, come lui stesso amava essere definito.

Considerava la vitalità la sua dote principale, contro la staticità della classe dei letterati italiani. Ostinato nel continuare a scrivere su un’Olivetti Lettera 44, rifiutando l’uso del computer, complici un certo attaccamento all’idea del libro come manufatto e il sentirsi orfano della propria generazione; la sua prima opera, La polvere sull’erba, incontrò l’apprezzamento di Sciascia ma non venne pubblicata fino al 2000, forse a causa delle tematiche ancora scottanti, per esempio le vendette incrociate tra partigiani e fascisti nell’immediato dopoguerra; ebbe una grande passione per astronomia, esoterismo e telepatia, parte del suo grande bagaglio culturale. Soggetto a lunghi periodi di depressione, negli anni novanta fu vittima di una calunnia, quella da parte di da parte di Annamaria Ragni e Gabriella Pasquali Carlizzi, che gli lasciò dentro un grande peso.

Romanzi
Romanzi Di Alberto Bevilacqua;

Sette "narrazioni" - come ama definirle l'autore - per testimoniare le tappe più significative della narrativa di Bevilacqua. Sullo sfondo: rivolte operaie, la nascita del fascismo, le lotte del Triangolo rosso e, molto spesso, la Parma popolare e anarchica dell'Oltretorrente.

Una vita tormentata, ma costellata di incontri con personalità immense del mondo dell’arte e della letteratura come Antonio Ligabue e Jorge Luis Borges. Il primo, sia in ordine cronologico sia per importanza fu l’incontro a distanza con Louis-Ferdinad Céline. A distanza, sì, perché il giovane Bevilacqua vide solo da lontano l’autore durante la sosta di una gara di biciclette in Francia e rimase influenzato, ancor prima che dalle sue parole, dal magnetismo che quella figura emanava. Tornato a casa, spinto da quell’influenza, lesse Viaggio al termine della notte, titolo che egli parafraserà in Viaggio all’inizio del giorno: la sua autobiografia, pubblicata nel 2010, scritta nel corso di parecchi anni, un viaggio che attraversa la sua vita ma anche la complicata storia dell’Italia dalla seconda metà del secolo scorso fino all’inizio del nuovo millennio.

L’Alberto Bevilacqua giovane non sognava di essere uno scrittore, eppure le sue opere sono state tra le più amate dal pubblico: un aspetto della sua carriera che la critica non gli ha mai perdonato. È un esempio di come il favore del pubblico in Italia sia considerato qualcosa che non possa andare di pari passo col valore letterario. Bevilacqua è stato infatti relegato al rango di scrittore minore, le sue opere non sono state ripubblicate e lo si liquida spesso come autore ormai tramontato di bestseller, anche se il suo è stato uno dei rari casi in cui un autore ha vinto, nel corso della sua carriera, i tre maggiori premi letterari italiani, il Premio Campiello 1966 con Questa specie di amore, il Premio Strega 1968 con L’occhio del Gatto e il Premio Bancarella 1972 con Un viaggio misterioso. Inoltre, ancora vivente, Alberto Bertoni ha curato il Meridiano Mondadori contenente tutte le opere di Bevilacqua, uscito nel 2010.

I libri di Alberto Bevilacqua

La califfa

Di Alberto Bevilacqua | Mondadori, 1996

I sensi incantati

Di Alberto Bevilacqua | Mondadori, 1997

Lui che ti tradiva

Di Alberto Bevilacqua | Mondadori, 2008

Roma califfa

Di Alberto Bevilacqua | Mondadori, 2014

Romanzi

Di Alberto Bevilacqua | Mondadori, 2010

Ti potrebbero interessare

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Conosci l'autore

Alberto Bevilacqua è stato un poeta, romanziere e regista ma, più di tutto, un creativo, come lui stesso amava essere definito. Scrive il suo primo romanzo, La Polvere sull'erba, nel 1955. Sciascia ne legge il dattiloscritto: vorrebbe pubblicarlo, ma ritiene che possa provocare uno scandalo. Sarà pubblicato per la prima volta nel 2000 nella collana Tascabili Einaudi. Il successo internazionale arriva con La Califfa (1964), "romanzo centrale" negli anni Sessanta, per la limpida riuscita letteraria e perché testimonia, attraverso alcuni grandi protagonisti, splendori e miserie di quel miracolo economico italiano che avrebbe ispirato la migliore narrativa e il miglior cinema dell'epoca. Tra gli altri romanzi del periodo Una città in amore (1962, ripubblicato in una nuova stesura nel 1988) e Questa specie d'amore (1966, premio Campiello). Intellettuale impegnato e presente nella vita italiana fin dagli inizi degli anni Sessanta, regista cinematografico (La Califfa, Questa specie d'amore, Le Rose di Danzica, Bosco d'amore), giornalista critico del costume, polemista, con la sua produzione narrativa Alberto Bevilacqua ha sempre riscosso un grande successo di pubblico, ricevendo i maggiori premi letterari italiani: dal già citato Campiello nel 1966 allo Strega (L'occhio del gatto, 1968), al Bancarella (Un viaggio misterioso, 1972), vittoria doppiata nel 1991 con I sensi incantati. Un successo sancito anche dalle ultime, felici prove: Anima amante (1996), GialloParma (1997), Sorrisi dal mistero (1998), La polvere sull'erba (Einaudi 2000), L'amore stregone (Mondadori 2009).Intensa e continua, da sempre parallela all'attività di narratore, la produzione poetica di Bevilacqua è raccolta nelle opere: La crudeltà (1975), Immagine e somiglianza (1982), Vita mia (1985), Il corpo desiderato (1988), Messaggi segreti (1992) e Poesie d'amore (Miti,1996).  Una raccolta delle sue opere è stata proposta nella prestigiosa collana dei Meridiani Mondadori (2010).Alcune opere raccontano anche la sua vita. Tra queste Viaggio al principio del giorno (Einaudi 2002) e Roma califfa (Mondadori 2012).Bevilacqua si è spento il 9 settembre 2013 a Roma, dopo una lunga malattia.Considerava la vitalità la sua dote principale, contro la staticità della classe dei letterati italiani. Per tutta la via ha scritto con un’Olivetti Lettera 44, rifiutando l’uso del computer, complice un certo attaccamento all’idea del libro come manufatto.Fonti: archivio storico Mondadori, archivio storico Einaudi

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente