Quello che i librai non dicono

Un blackout in libreria

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Illustrazione di Gaetano Di Riso, 2021

Capita più spesso d'estate, durante le lunghe giornate afose, la temperatura è torrida, negli ultimi anni la situazione sta peggiorando in maniera drammatica, la mancanza d'acqua è tragica. La conseguenza è la richiesta di sempre maggiore energia, di condizionatori per rinfrescare il clima, di ventilatori, e a volte tutto questo porta ad una improvvisa interruzione della corrente elettrica. Un blackout. A Milano, nella libreria Feltrinelli di Stazione Centrale, è successo molte volte: le luci si spengono, i terminali non sono più utilizzabili, le casse hanno un residuo di energia che si consuma velocemente, bisogna preparare i cartelli per avvisare della temporanea chiusura e, per ovvie questioni di sicurezza, far uscire le persone dal negozio in attesa del ripristino dell'elettricità (ed è sempre un'operazione molto complicata! Nessuno se ne vuole andare quando sta cercando il libro di cui ha bisogno, neanche se non riesce più a leggere i titoli!), la luce che entra dall'esterno non riesce a illuminare ogni spazio della grande libreria...Però è un peccato dover chiudere quando c'è tanta gente, non poter assistere i lettori nelle loro ricerche.

E allora che fare?

Proviamo a lavorare come si faceva una volta, senza computer e altri supporti tecnologici, solo competenza, memoria, esperienza, buona volontà e scontrini manuali!

Ecco che un momento di sconforto diventa quasi un'occasione di allegria, bisogna unire le forze tra colleghi, coordinarsi, preparare il materiale e si può ripartire! Un ingresso al piano ferro (quello del piano binari) viene riaperto, un carrello ne sbarra l'accesso ma si può comunicare con chi è all'esterno, e subito le prime richieste: per giornali, riviste, accessori del telefono è molto semplice, sono posizionati subito all'interno, così come le ultime novità librarie, ma non tardano ad arrivare altre richieste più strane e più difficili.

In fondo è divertente, sembra un quiz: chi conosce quell'autore? Ce l'abbiamo il primo libro di quello scrittore polacco di cui non si ricorda il nome? Quel saggio di cui hanno parlato ieri sul giornale, in che reparto sarà stato collocato? E dopo un breve brainstorming chi ricorda qualcosa, o grazie al suggerimento di un collega, parte alla ricerca del libro desiderato, con attenzione perché comunque la luce è fioca, ma se si sa dove andare a cercare, forse si riesce a concludere la vendita.

Improvvisamente, la luce ritorna, riparte il ronzio di sottofondo delle apparecchiature elettriche e dell'aria condizionata, le spie si accendono... e a me tornano in mente le parole della canzone di Francesco Guccini: "Non c'è black-out e tutto è ormai finito, e il vecchio frigo è ripartito, con i suoi toni rochi e tristi scatarra versi futuristi, lo so siam svegli ormai da allora ma qualche cosa manca ancora".

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