... volete che vi faccia lo sguardo alla Carrisi?
Un istrione, capace di sorridere bonariamente dei colleghi e di sé stesso. Già: Sandrone Dazieri esordisce così, appena si accomoda sulla nostra sedia da barbiere e... che dire? Ci sta proprio bene, su quella sedia. Curioso, giocoso, spontaneo, proprio come noi immaginiamo debba essere uno scrittore per sottoporlo a un pelo e contropelo degno di questo nome.
Mentre imita i colleghi, facendo sfoggio di capacità attoriali degne di un consumato protagonista del vaudeville, il cappello Fedora resta ben saldo sul suo ginocchio, un po’ come lui che, prima ancora di essere uno degli autori thriller più famosi in Italia (e non solo), rivela la tensione idealistica e il coraggio di un acceso ambientalista e sostenitore dell’antinucleare.
Non lo sapevate? Be’, Dazieri è come Walt Whitman, almeno in questo: contiene moltitudini.
Trent’anni fa Itala Caruso, poliziotta a capo di un giro di corruzione, viene incaricata di trovare le prove per mandare in carcere l’uomo accusato di essere il Persico, assassino che ha rapito e strangolato tre adolescenti. Itala non può rifiutare, ma sa che sta facendo la scelta sbagliata. Oggi, un uomo rapisce Amala Cavalcante e la imprigiona nel sotterraneo di un edificio. Amala capisce che non uscirà viva da lì, a meno che non trovi il modo di fuggire.
Io continuo ad essere antinuclearista. Non ho cambiato idea sul fatto che bisogna usare le rinnovabili e non di certo l’atomo. Ai tempi, quando mi arrestarono, fu il mio primo arresto, quindi è un’occasione che ricordo con piacere, come tutte le prime cose che si fanno nella vita.
Esattamente 40 anni fa, un giovane Dazieri ingrossava le fila dei manifestanti che si opponevano alla costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro, finendo con l’essere persino arrestato.
Ma Dazieri non è tipo da tirarsi indietro di fronte alle conseguenze delle sue scelte. Lo scopriamo, parlando con lui, mentre condivide con noi alcune delle esperienze vissute nel corso di una gioventù agitata, ribelle, vissuta nel segno di una perenne tensione fra un'idealismo romantico che vena di blues il suo sguardo gentile e un sano, sorridente pragmatismo.
La stazione di Milano Centrale nella quale ci ritroviamo per questa intima chiacchierata, non fa che rievocarne un’altra, più lontana nel tempo. Cremonese di nascita, Sandrone ha fatto di questo luogo lo spartiacque tra una vita di provincia e una di città: le volte in ferro e vetro della stazione sono state ben più di una soglia, ma un vero e proprio tetto, quando – impossibilitato a pagarsi un alloggio durante l’Università – vi ha dormito per ben due anni.
«Ho conosciuto un sacco di gente interessante» è il suo unico commento al riguardo e, diciamocelo, ci aspettavamo qualcosa di diverso da uno come lui?
Attraverso il suo animo curioso e quella risata contagiosa che esplode da sotto l’incolta barba, ripercorriamo con Sandrone la sua vita che dall’Istituto Alberghiero – servitogli unicamente per comprendere il proprio disinteresse verso il mondo del turismo – è approdata alla scrittura e al lavoro editoriale.
Tutto ciò senza dimenticare qualche aneddoto a proposito del matrimonio con Olga, di origini russe e sua compagna di vita.
Durante il tragitto, non potete perdervi anche la chicca sul suo nome.
Il nome Sandrone nasce dal fatto che c’era un Sandrino. Io ero più grosso di lui, quindi ho avuto fortuna. Lui l’han chiamato Sandrino, io sono diventato Sandrone. Era un vecchio militante del Leoncavallo ed è tuttora un mio grande amico.
E i nomi, per Dazieri, non sono mai lasciati al caso, soprattutto nei suoi racconti.
Nei suoi racconti, vi è una dichiarazione d’amore per la madrepatria, personificata da dei protagonisti le cui generalità sono pienamente italiane: Dante Torre, Itala Caruso…
A sua detta, questi nomi gli arrivano in sogno.
Nell’ultimo libro, Il male che gli uomini fanno, in uscita proprio oggi, ci sarà da restare felicemente invischiati in un congegno narrativo che non dà scampo, un andirivieni tra gli scheletri del passato della poliziotta Itala Caruso e lo spaventoso presente dove la posta in gioco è importante quanto la salvezza di Amala, sedicenne rapita il cui destino dipenderà da personaggi che forse non sono chi dicono di essere.
Il nostro consiglio è quindi di gustarvi l’intervista e correre in libreria: se i libri di Dazieri sono tradotti in più di trenta paesi, un motivo ci sarà. Non vorrete mica perdervi l’ultimo!
Anche perché, come ci ricorda Sandrone…
Il presente cambia talmente in fretta che il futuro è già oggi
Altre interviste Pelo e contropelo
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Conosci l'autore
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente