Io parlo come un fiume è più di un libro, è una storia poetica che tocca il cuore, una vera e propria opera d’arte. Un libro emozionante, dove le paure e i sentimenti vibrano come i colori e le immagini. Smith, attraverso i suoi acquarelli e le sue gouache, è un vero maestro nel catturare le vibrazioni delle emozioni, contrapponendole poi al potere lenitivo e alla bellezza della natura.
Questo meraviglioso albo, scritto dal poeta Jordan Scott e illustrato da Sydney Smith, è una storia vera, autobiografica, che ci racconta e svela le emozioni di un bambino che soffre a causa di una difficoltà, la balbuzie. La storia, delicata ed emozionante, insegna a guardarci dentro e accettare i nostri difetti, a capire che non si è soli.
Ogni mattina al suo risveglio, la sua bocca prova parole facili e parole difficili, ma solo le iniziali si affacciano sulle labbra. Il resto delle parole si aggroviglia in gola. E quello che il bambino sa per certo è che sarà un nuovo giorno di silenzio a scuola. In fondo alla classe, spera sempre di non essere chiamato a rispondere, ma quando il maestro lo chiama a parlare, ecco che di nuovo tutto s'intreccia e la sua bocca si storce e gli occhi dei compagni che sogghignano puntati sulla sua balbuzie. E poi ecco un posto tranquillo: il corso del fiume scelto dal padre per far passare la rabbia e le lacrime.
Io parlo come un fiume racconta la giornata di un bambino balbuziente e il suo disagio dovuto a questa sua condizione; ogni giorno deve confrontarsi con questa sua difficoltà che non gli permette di usare le parole come vorrebbe e i compagni di classe lo deridono, prendono le distanze, sogghignano davanti ai suoni sconnessi che la sua bocca emette. A scuola, il maestro chiede al bambino di raccontare il posto al mondo che gli piace di più...ma le parole sono difficili, si bloccano, si aggrovigliano nella sua gola, riesce solo a farfugliare. Il piccolo protagonista è triste, si sente solo e incompreso.
Ecco allora che il padre lo viene a prendere a scuola (così come faceva realmente il padre dell’autore) e capisce subito che è stata una di “quelle brutte giornate di difficoltà di parole” e lo porta con sé al fiume. Il fiume è per entrambi un’oasi di pace, un luogo silenzioso dove tutto è in armonia, è il loro rifugio, un posto speciale per entrambi. Osservando il movimento del fiume, il padre dice al figlio una cosa speciale, che gli cambierà la vita: “Vedi come si muove quell’acqua, figliolo? È così che parli tu”. Questa profonda connessione con un elemento naturale che gorgoglia, che è vorticoso, tumultuoso, dirompente come i suoi suoni, lo aiuterà a smettere di piangere.
Questo padre cosi gentile lo ha aiutato a trovare la sua voce. Del resto, qualche volta è necessario un cambio di prospettiva per accettarsi.
Io parlo come un fiume è un libro che regala emozioni fortissime, il modo in cui l’autore scrive la sua storia insegna a capire come si possa essere impauriti e spaventati quando si ha una diversità, e stimola alla gentilezza e all’empatia. Un incredibile albo illustrato che ci invita alla comprensione più che alla soluzione dei problemi.
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