Dazeroasei

Che paura la guerra! di Barbara Franco

La guerra fa paura a grandi e piccoli. Ma come si fa ad affrontarla? Gli adulti hanno già raggiunto una maturità emotiva e possono gestire le emozioni in modo più completo. E i bambini? Chi pensa a loro? Chi li “allena” alle emozioni?

Barbara Franco, mamma e ideatrice di Quid + ha cercato di creare degli strumenti utili agli adulti e ai bambini perché possano sviluppare ed esprimere al meglio le proprie potenzialità inerenti alla sfera emotiva, per vivere con serenità e consapevolezza la quotidianità del presente e guardare al futuro con curiosità e sicurezza. Il bambino impara che cos’è la paura crescendo, e a piccoli passi percepirà il mondo esterno in modo diverso, diventando più empatico ed esponendosi ad informazioni esterne che arrivano anche da posti lontani, come le notizie sulla guerra, che probabilmente creeranno in lui confusione, instabilità e preoccupazione. Le domande dei bambini nascono proprio dal loro stato emotivo, spetta quindi agli adulti capire la loro richiesta di aiuto, accoglierla con tranquillità e provare a spiegare una situazione così complicata.

Non servono articolate spiegazioni, sottolinea Barbara Franco, ma è sicuramente importante filtrare le informazioni e instaurare anche una vicinanza fisica, come un abbraccio, oppure aiutare la comprensione attraverso attività come disegni, poesie e, perché no, anche mediante una bella storia. Una storia come quella di Pietro, Elisa e Viktor, tre amici e compagni di classe che spesso si trovano al parco a giocare; un giorno Pietro vede che il suo amico Viktor è turbato e il motivo è la preoccupazione e la paura per la guerra che è scoppiata nel paese d’origine dei suoi genitori; inoltre, i suoi parenti sono rimasti lì. I due fratelli Elisa e Pietro non ne sapevano niente, ma arrivati a casa raccontano tutto a mamma e papà mostrandosi preoccupati e facendo loro tante domande. I genitori cercano di dare le giuste risposte spiegando in modo chiaro, e con esempi semplici, che cosa sia la guerra.

Che paura la guerra. Come parlarne e rassicurare i nostri bambini. Ispirato agli studi di John Gottman

Due domande che, indistintamente da grandi a piccini, mettono paura, lasciano senza fiato, fanno sentire impotenti e confusi. Come possiamo parlarne ai nostri bambini e rassicurarli quando anche noi siamo preoccupati? Che paura la guerra vuole essere un valido strumento per aiutare genitori e insegnanti a parlare ai più piccoli della paura dei conflitti, con il linguaggio più adatto e la giusta rassicurazione, lasciando spazio per le loro domande e traducendo le loro emozioni, per poi rassicurarli e tranquillizzarli e spingerli ad azioni concrete affinché facciano la loro piccola parte.

«Ma perché le persone non si accontentano di quello che hanno? Perché quegli uomini vogliono di più?» chiede Elisa. «Perché vogliono essere i più forti e i più potenti del mondo. Solo che per diventare potenti finiscono per fare i prepotenti» spiega la mamma. «Ho paura, non voglio diventare come i grandi. Magari poi anche io divento cattivo e faccio le guerre» dice Pietro. «Assolutamente no, ci sono tanti uomini e tante donne che hanno fatto moltissimo per la pace e che fanno tuttora qualcosa, nel loro piccolo, giorno dopo giorno» interviene il papà

Illustrazione tratta dal libro "Che paura la guerra" di Barbara Franco, Gribaudo 2022

I bambini parlano della guerra anche a scuola e, una volta arrivati in classe, Pietro e i compagni fanno altre domande alla maestra Mary, che in modo paziente e tranquillo risponde a tutti e mostra su un mappamondo i paesi coinvolti e la distanza con il nostro. Tutto questo porta i bambini a chiedersi cosa fare per aiutare le persone che sono rimaste lì, e così, unendo le forze, decidono di organizzare una raccolta di cose utili da mandare a chi è in difficoltà. Nei giorni successivi, assieme ai genitori portano a scuola giochi, medicine, generi alimentari, abbigliamento e tanto altro che potrebbe servire a chi si trova in difficoltà.

Grazie a questa attività, tutti si sono sentiti utili e coinvolti in qualcosa di grande. I bambini hanno così imparato ad essere più empatici e hanno inoltre capito che anche i piccoli gesti, oltre a rendere felice chi è meno fortunato, rendono felice chi li compie. Pietro vuole aggiungere ai giochi una piccola cosa importante: la sua figurina dei dinosauri preferita, quella del brontosauro, un dinosauro che, come ha spiegato la maestra Mary, era un dinosauro pacifico. Viktor rimane piacevolmente colpito dal gesto generoso di Pietro.

La parte finale del libro è dedicata a genitori e insegnanti che possono, attraverso consigli utili e attività pratiche, entrare in sintonia con il bambino e trovare soluzioni alle sue paure. Ascoltare le domande dei bambini sulla guerra li fa sentire accolti, protetti e compresi. Le schede operative per le attività contengono giochi da poter fare assieme a casa o con la maestra a scuola, così da condividere le emozioni in gruppo. Giocare all’alfabeto della pace può, per esempio, essere un’ottima attività per costruire un percorso importante e positivo. La vita famigliare rimane comunque la miglior palestra per imparare la gestione emotiva, ed è proprio al suo interno che si impara a conoscersi. Avere a disposizione così tanti strumenti dà la possibilità ai grandi di diventare dei bravi “allenatori emotivi”. John Gottman, psicologo statunitense a questo proposito sostiene che: «Prendere sul serio le emozioni dei bambini richiede empatia, capacità di ascolto e desiderio di vedere le cose dalla loro prospettiva».

Illustrazione tratta dal libro "Che paura la guerra" di Barbara Franco, Gribaudo 2022

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Lavora da anni in campo editoriale e, con la nascita del figlio Pietro, decide di condividere la propria esperienza e la propria ricerca in campo pedagogico con altre mamme come lei. Nel 2018 lancia sul mercato la linea editoriale QUID+, dedicata ai bambini 0-7 anni, che si occupa di tradurre le più avanzate teorie pedagogiche in libri e giochi educativi accattivanti. Affidandosi di prodotto in prodotto ai più grandi specialisti del settore, l’obiettivo di QUID+ è regalare ai bambini e ai genitori strumenti educativi per vivere tempo di qualità insieme, apprendendo con divertimento. Per crescere insieme, giorno dopo giorno.

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