Libro finalista II edizione Premio Inge Feltrinelli
Quante volte, sulla battigia, abbiamo visto bambini e bambine che, catturato un animaletto marino, un paguro, un granchio, una chiocciolina, lo hanno messo in un secchiello per osservarlo e far con lui amicizia.
La curiosità è naturale e non biasimevole, di per sé, ma tenere prigioniera in un secchiello una bestiolina la fa soffrire, con conseguenze che possono essere molto gravi, anche qualora poi venisse liberata. È un comportamento oggi più raro perché i bambini ed i loro genitori sono più consapevoli di far del male ed entrano più facilmente di un tempo in risonanza empatica con queste piccole creature.
Protagonista della storia è il camaleonte Leon, che in una bellissima giornata di sole passeggiando sulla spiaggia dorata si imbatte in un gruppo di umani che lo cattura e lo porta in città, per essere sistemato in casa in un acquario.
L’essere prelevato dal suo ambiente naturale per essere messo prima in un barattolo e poi in una teca è la sventura che accade al camaleonte Leon nell’albo I sogni di un camaleonte di Jurga Vilè e Lina Sasnauskaitè, edito da 24 Ore Cultura.
Un bambino, infatti, lo prende dalla spiaggia per portarselo a casa, aspettandosi che l’animaletto cambi livrea. Ma Leon, nella teca, solo, spaventato da quella famiglia di giganteschi mostri, rimane fermo in un angolo, e quel che peggio, invece di manifestare i colori per cui queste bestiole sono note, diventa nero e nero resta. Che animaletto noioso!
Quello che il bambino antagonista in questa storia non sa è che Leon ha una vivace vita onirica, in cui sogna la libertà e le esperienze di cui lui, prigioniero, è stato privato. Le pagine che mostrano il ricco mondo interiore del camaleonte sono illustrate con rara ricchezza e vivacità, e caratterizzate da colori brillanti e luminosi, in contrasto con le pagine che mostrano la vita diurna della bestiola, caratterizzate dal nero e dai toni di grigio.
Leon rimane prigioniero fino all’aiuto di una mano amica. Una bambina che, entrata in contatto emotivo con l’esperienza di Leon, la fa propria, e decide di agire per liberare la bestiolina. È la prima, nella famiglia, a mostrare reazioni emotive coerenti col sentimento dell’altro.
Umberto Galimberti, nel suo Che Tempesta! 50 emozioni raccontate ai ragazzi (Feltrinelli), definisce l’empatia come:
Provare a vedere le cose dalla prospettiva dell’altro, scoprire che sono molto diverse da come eravamo convinti che fossero, e condividere così le sue esperienze.
Riconoscere le proprie emozioni ed educare ai sentimenti sono sfide importantissime per la formazione di ogni ragazza o ragazzo.
L’empatia è la chiave di volta di questo albo, dalla struttura semplice e dalla storia diretta. Data la semplicità della vicenda narrata e le caratteristiche dell’albo, che è di materiale resistente con pagine di carta spessa, facile da sfogliare anche per bambini piuttosto giovani, la lettura de I sogni di un camaleonte può essere un’occasione per parlare con bambini anche molto piccoli di empatia, di vicinanza tra gli esseri viventi e di diritti degli animali.
I sogni di un camaleonte è tra i candidati al premio Inge Feltrinelli, menzione speciale categoria kids. Il premio Feltrinelli è dedicato a valorizzare il lavoro di autrici che trattino il tema dei diritti, siano essi acquisiti o in formazione.
I diritti degli animali non umani rientrano a pieno titolo tra quelli in formazione: anche se Liberazione animale, diffusissimo testo di riferimento a proposito di questo tema, del filosofo Peter Singer, è del 1975, c’è ancora tanto lavoro da fare, e partire dai più giovani è sempre una buona idea perché i messaggi siano efficaci.
Nuova liberazione animale è il ritorno, in edizione aggiornata, di uno dei saggi più influenti del secondo Novecento: un’opera che ha cambiato per sempre il nostro modo di guardare agli animali, ai loro diritti e alle nostre scelte come individui e società.
Vi invitiamo a scoprire i nostri articoli dedicati al Premio Inge Feltrinelli:
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