Scrive la Sfinge con magici inchiostri l’indovinello segreto dei mostri:
Poveri incubi della natura
mostri terribili fanno paura,
la mente si perde, il cuore si spacca,
ma prova a cambiare la effe con l’acca
Bruno Tognolini
Sarà proprio vero che i mostri fanno paura? Oppure sono proprio loro che hanno paura?
La collana 147 mostro che parla, ideata e curata dall’autrice Teresa Porcella per la casa editrice Telos, presenterà ventun volumi, uno per ogni regione d’Italia, più un volume speciale; finora ne sono stati pubblicati cinque, dedicati rispettivamente a: Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, e Sicilia.
Ogni volume è composto da sette racconti, ambientati in tempi moderni e incentrati su esseri fantastici come fate, spiritelli e folletti. Questo lavoro di ricerca e riscoperta è affidato a un autore o autrice nativi della regione stessa, così come l’illustratore e illustratrice, in maniera tale che la peculiarità culturale rimanga legata al territorio.
Sono molti gli aspetti che ci fanno capire quanto la casa editrice Telos sia sensibile nei confronti dei ragazzi ai quali leggere piace meno o che hanno piccole difficoltà di lettura: l’utilizzo del font EasyReading, le parole chiave con differente colorazione, per esempio sono evidenziati in giallo i nomi, in verde i verbi, in viola gli aggettivi, le illustrazioni colorate che accompagnano il racconto e sono presenti in quasi ogni pagina; inoltre, al termine di ogni storia si trova una “carta di identità” del “mostro” protagonista, specificando in quale luogo abita, in che periodo agisce, se si possono prendere le sue sembianze, e in caso come, e come mettere fine all’eventuale incantesimo. Non va trascurata, alla fine del libro, una scheda che invita il piccolo lettore a inventare un proprio mostro, rendendolo protagonista di una storia fantastica; sulla quarta di copertina si trova un qrcode che rimanda all’audiolibro integrale letto dall’autore, in modo tale che l’espressione tipica dialettale sia una piacevole specificità.
Succede ad esempio in Liguria, nel volume Barban, fate, tritoni e altri esseri fantastici di Anselmo Roveda, illustrato da Giulia Pastorino, che due bambine perdano la strada e sentano una risata strana, ma non ci sono né una biscia, né uno scoiattolo, né un tasso….c’è Sciverto, folletto dispettoso abitante dei boschi, vendicativo solo con chi non ama la natura e gli animali, ghiotto di castagne, ghiande, bacche, ma anche di dolci e panini degli escursionisti. Oppure può accadere che bambini fra i cinque e i nove anni vengano ipnotizzati e vadano a rubare il latte alle mucche: è a causa di Bibou, una specie di grande serpente puzzolente; per sconfiggerlo, bisogna chiuderlo nella sua tana.
E come non parlare di Polpastriga, in Emilia-Romagna, che troviamo nel volume Spettri, streghe, Mazapègul, e altri esseri fantastici di Elisa Rocchi, illustrato da Marianna Balducci, che si diverte a ingoiare i pregi delle persone per trasformarli in difetti: pensate se tutto questo dovesse avvenire durante la gita premio di una classe modello e se i bambini dovessero tornare a casa più dispettosi che mai; e cosa dire di Fojonco, un piccolo rapace dal becco ricurvo, con tre zampe, un ciuffo sulla testa, piume disordinate e ali grandi che non ha voglia di fare assolutamente nulla. È goloso di vino e mangia solo galline. Non ama volare, ed è talmente pigro che quando gli chiediamo di farci da guida fino al parco di Bomarzo, nel Lazio, ci risponde che ha da fare.
Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un grande parco “abitato” da molti mostri, talmente tanti che passeggiando ci si può ritrovare dentro la bocca di uno di loro, o incontrare Proserpina, o ancora Ercole e Caco; per fortuna ci si può rifugiare in una casa…che però è pendente, fatta apposta per far perdere l’orientamento a chi entra. Continuando a leggere il volume dedicato al Lazio Pico, Circe, i mostri di Bomarzo e altri esseri fantastici, di Giovanni Nucci e illustrato da Andrea Calisi, veniamo a conoscenza che a Roma, la città santa, si aggira un fantasma: è Beatrice Cenci, una ragazza vissuta nella seconda metà del ‘500 e che dopo aver subito umiliazioni da parte del padre, decide di ucciderlo; essendo morta ingiustamente, la notte del suo anniversario, il suo spirito vaga alla ricerca di un po’ di pace.
Tra mostri e fantasmi, forse è meglio allontanarsi e trasferirsi in Molise.
Eccoci a casa! È proprio qui, a Campobasso, che nel 2017 Laura Astore ha deciso di fondare la casa editrice Telos, che pubblica libri dedicati all’infanzia e all’adolescenza con particolare attenzione all’interazione fra carta e digitale.
Ci possiamo sedere in un parco, accompagnati dal libro Uomo Cervo, fate, folletti e altre creature fantastiche, di Stefania Di Mella, illustrato da Laura Fanelli, ed ecco che nostra attenzione è catturata da un piccolo gruppo di persone. Un serpente è entrato in una casa e gli inquilini sono corsi a chiamare il Ciarallo, uomo capace di dialogare con i serpenti, immune al loro morso. Questa figura così immaginifica ci tranquillizza, ma subito incontriamo una famiglia stanca di vivere in casa con Mazzamauriello, un folletto dispettoso, con in testa un berretto scarlatto con una nappa turchina. Mazzamuriello continua a far loro qualsiasi tipo di scherzo, specialmente di notte, ride, sghignazza, ed è talmente veloce che non riescono a neutralizzarlo togliendogli il cappello.
Decidiamo, infine, di attraversare lo stretto di Messina, per allontanarci dai vari esseri fantastici che infestano la Penisola.
Finalmente in Sicilia! Siamo riusciti a sopravvivere al canto ammaliante delle Sirene: esseri bellissimi, metà donne e metà pesce, con una o due code e capelli lunghi, che se mossi fanno cadere pietre preziose; abitano in fondo al mare in un palazzo ricco anch’esso di pietre preziose con pareti d’oro; sono talmente superbe che sono loro a decidere se le imbarcazioni di qualsiasi tipo possano a destinazione o debbano naufragare. Questo è ciò che ci racconta il volume scritto da Annamaria Piccione e illustrato da Lucia Scuderi Spirdi, spirdati, sirene e altri esseri fantastici. Insomma, la nostra speranza di non incontrare altri essere fantastici è svanita...infatti, andando in giro notiamo che al portone di una casa sono appesi un tovagliolo con le frange, un sacchetto di sale e un rosario. È per non far avvicinare la Strega al neonato, per evitare che gli succhi l’alluce e ne beva tutto il sangue; la Strega, che opera solo di notte, molto precisa e puntigliosa, prima di avvicinarsi al bambino, deve contare le frange del tovagliolo, contare i grani del rosario e quelli del sacchetto di sale, ma in una notte non ce la farà mai, quindi il bambino sarà salvo.
Quanti spiriti, fantasmi diavoletti, folletti e serpenti abbiamo incontrato in questi racconti; non siamo proprio sicuri che siano tutti fantastici, ma siamo certi vi abbiano messo un po’ paura…e un pochino, forse, ne hanno avuta anche loro.
….”Mostri terribili fanno paura
la mente si perde il cuore si spacca
prova a cambiare la effe con l’acca”
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