Anniversari e Ricorrenze

Tenera è la notte: l’ultimo, grande, incompreso romanzo di Fitzgerald

Illustrazione di Christian Mazzoli, 2024, studente del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Christian Mazzoli, 2024, studente del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Tenera è la notte (Tender is the Night) è l’ultimo romanzo compiuto di Francis Scott Fitzgerald. Pubblicata nel 1934, nove anni dopo l’uscita de Il grande Gatsby, l’opera non venne accolta dalla critica con lo stesso clamore.

Il romanzo racconta il declino dei ruggenti anni Venti e del sogno americano, fino ad arrivare alla devastante crisi economica del 1929.

Tenera è la notte
Tenera è la notte Di Francis Scott Fitzgerald;

Il libro, come un grande affresco, abbonda di episodi e personaggi, ma ha al centro la vicenda di corruzione morale dei coniugi Diver. Lui, Dick, psichiatra, incontra nel corso della sua attività clinica una giovane donna, Nicole Warren, sofferente di manie di persecuzione per aver avuto rapporti incestuosi con il padre.

Suddivisa in tre libri, la storia comincia nel giugno del 1925, in Costa Azzurra, e più precisamente sulla spiaggia dell’hotel Gausse, dove la diciottenne Rosemary Hoyt, attrice emergente di hollywood, è in vacanza con sua madre. Qui incontra un gruppo di ricchi americani che trascorrono le vacanze in giro per l’Europa, tra i quali spiccano i coniugi Dick e Nicole Diver.

Attratta dal loro stile di vita e dai loro racconti, Rosemary si unisce al gruppo e prosegue il viaggio verso Parigi. Qui, la giovane donna si innamora di Dick, che però respinge le sue avances spinto dal senso di responsabilità nei confronti della moglie.

Durante il soggiorno con i Diver, Rosemary si rende conto che i loro ospiti non sono affatto come appaiono, anzi, li scopre volgari, egoisti e corrotti dallo scintillante mondo dell’alta borghesia.

Il secondo libro si costruisce con un flashback che porta il lettore nel 1917, in Svizzera, per conoscere meglio i coniugi Diver. Richard Diver è un giovane psichiatra che lavora come aiutante in una clinica a Zurigo. Qui incontra Nicole Warren, figlia di un ricco industriale americano, in cura perché affetta da schizofrenia.

La giovane donna si trova subito attratta dal dottor Diver, che a sua volta non è immune alla sua bellezza. Sedotto dalla vita lussuosa dell’alta borghesia, Dick Diver vede in Nicole, ma soprattutto nella sua famiglia, l’opportunità per una scalata sociale. Si lascia conquistare dalle lusinghe del potere economico, scegliendo di innamorarsi di Nicole e sposandola.

Ma le complicate condizioni di salute della moglie, obbligano il dottore ad abbandonare la sua professione per dedicarsi solo a lei.

Supportati dal denaro della famiglia Warren, i coniugi lasciano gli Stati Uniti e viaggiano per l’Europa, dove Dick intraprende la sua ascesa al vertice dell’alta borghesia, corrompendo così irreparabilmente la sua morale e la sua onestà. L’infelicità della coppia e i continui litigi portano Nicole ad avere una crisi nevrotica, che spaventa il marito. Dick decide di allontanarsi da lei e tornare in Europa a cercare Rosemary, finalmente pronto a diventare il suo amante.

Nel terzo libro continua inesorabile la deriva psicologica e morale di Dick Diver, che si abbandona all’alcolismo rendendosi ridicolo agli occhi di Nicole e Rosemary. Dalla disgregazione umana e professionale del marito, Nicole rifiorisce e si allontana, riprendendo in mano le redini della propria vita. Dick Diver, brillante promessa della psichiatria europea, è costretto così a lasciarsi alle spalle la vecchia vita da ricco e potente e a tornare in America, per lavorare come medico in un villaggio sperduto.

Tenera è la notte è l’opera alla quale Fitzgerald lavorò di più: per nove anni elaborò la storia del coniugi Diver, senza però mai esserne completamente soddisfatto. Continuò, infatti, a modificare la storia in numerose riedizioni, tre delle quali rimasero manoscritti, e due che vennero effettivamente pubblicate.

Il titolo, tratto da un verso di Ode a un usignolo del poeta John Keats, comparve solo nel nono rimaneggiamento. È considerato il suo romanzo più sofferto, sia sul piano artistico che umano.

La trama di Tenera è la notte, infatti, contiene molti aspetti autobiografici della vita dei coniugi Fitzgerald. A partire dalla moglie Zelda, affetta da schizofrenia, lo scrittore modella il personaggio di Nicole e riversa in lei tutto l’amore che, nella vita reale, aveva dimostrato per la moglie. Non a caso, alla fine del libro, Nicole è l’unica capace di riscattarsi: cresce pagina dopo pagina, fino a diventare protagonista della propria vita.

Dal punto di vista stilistico, invece, traspare una ricercatezza linguistica quasi maniacale, che rende l’opera di non facile lettura. Lo spazio lasciato ai dialoghi tra i personaggi è risicato. Fitzgerald, infatti, predilige, allo scambio di battute, delle minuziose analisi psicologiche e introspettive dei propri protagonisti.

Limitare, però, l’intera trama a un aspetto autobiografico non sarebbe sufficiente. Attraverso la malattia di Nicole, Fitzgerald rappresenta “il collasso psichico di una vittima di uno Stile di Vita”, mentre, con il fallimento di Dick Diver, ne rappresenta “il collasso mentale di un uomo integro irretito e corrotto dal denaro.”

Il grande Gatsby
Il grande Gatsby Di Francis Scott Fitzgerald;

«Il grande Gatsby» ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda.

Come nelle sue altre due opere ambientate durante l’Età del Jazz (Di qua dal Paradiso e Il Grande Gatsby), in Tenera è la notte, Fitzgerald racconta di una generazione che ha scommesso nel sogno americano per poi vederlo crollare nel 1929. L’autore individua, nel denaro e nella ricchezza dell’alta borghesia, la fonte principale della corruzione morale di ogni individuo, restituendo al lettore uno spaccato autentico del panorama socio-economico dell’America dei “ruggenti anni Venti”.

Questo fa di Tenera è la notte, un romanzo storico e antropologico.

I libri di Francis Scott Fitzgerald

La parte inventata della vita. Lettere scelte

Di Francis Scott FitzgeraldZelda Fitzgerald | Feltrinelli, 2024

Il curioso caso di Benjamin Button e altri racconti

Di Francis Scott Fitzgerald | Newton Compton Editori, 2024

Al di qua del paradiso

Di Francis Scott Fitzgerald | Feltrinelli, 2020

Belli e dannati

Di Francis Scott Fitzgerald | Feltrinelli, 2019

Gli ultimi fuochi

Di Francis Scott Fitzgerald | Edizioni Theoria, 2018

Tenera è la notte

Di Francis Scott Fitzgerald | Feltrinelli, 2015

Il grande Gatsby

Di Francis Scott Fitzgerald | Feltrinelli, 2013

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Francis Scott Fitzgerald è stato uno scrittore statunitense, considerato il più grande esponente dei "Roaring twenties", i Ruggenti Anni Venti. Nel microcosmo familiare è l’origine della sua insicurezza e del suo conseguente, precoce sogno di successo: il padre era un gentiluomo del Sud, di scarsa fortuna economica; la madre, di ascendenza irlandese e cattolica, era figlia di un ricco commerciante. Grazie al nonno materno, Fitzgerald studiò alla Newman School, nel New Jersey, e poi a Princeton, dove strinse durevole amicizia con Edmund Wilson, la sua «coscienza intellettuale». Nel 1918, lasciati gli studi per arruolarsi nell’esercito, incontrò a Montgomery, in Alabama, Zelda Sayre – modello di tutte le «ragazze dorate» dei suoi racconti – che sposò appena ebbe raggiunte, con i primi straordinari successi letterari, la fama e la ricchezza. Fu l’inizio della leggenda vissuta da Fitzgerald e Zelda (cui presto si aggiunse «Scottie», la figlia nata nel 1921) tra Europa e America, tra la Parigi degli espatriati americani – Hemingway, Gertrude Stein, Dos Passos – e la New York dell’«età del jazz»: una sorta di perenne, illusoria festa durata fino ai primi sinistri annunci del crollo: la disastrosa crisi economica del 1929, le difficoltà finanziarie ed emotive di Fitzgerald, i sintomi della malattia mentale di Zelda, costretta dal 1929 a ricoveri sempre più frequenti (e destinata a morire, nel 1948, nell’incendio della clinica dove viveva). Dimenticato, invecchiato, alcoolizzato, quasi il fantasma di sé stesso, Francis tentò disperatamente nei suoi ultimi anni, a Hollywood come sceneggiatore, di ricuperare la felicità creativa della giovinezza; la morte lo colse al lavoro.Di qua dal paradiso (This side of paradise, 1920), il primo romanzo di Fitzgerald – tra autobiografia, documento e favola –, fu lo specchio in cui si riconobbe «una generazione» che aveva trovato «tutti gli dei morti, le guerre combattute, le possibilità di fede nell’uomo sconvolte». Belli e dannati (The beautiful and damned, 1922), ritratto di una coppia inquieta, è uno studio del sogno e del disincanto. Il grande Gatsby (The great Gatsby, 1925), uno dei classici della letteratura americana, fu la rivelazione di un ingegno ormai maturo, capace di analizzare emozioni e motivazioni delle classi agiate e di indicarne l’implicita distruttività. La forza del romanzo è nella sua lucidità formale di narrazione «indiretta», che, secondo la lezione di James e di Conrad, affida a un «testimone» il compito di evocare il magico e drammatico percorso del mito americano. In Tenera è la notte (Tender is the night, 1934) i grandi temi di Fitzgerald – la felicità e lo spreco, il fascino e il denaro – trovano nuova enunciazione in un linguaggio fastoso e spettrale, in una tormentata struttura «aperta». Nell’incompiuto Gli ultimi fuochi (The last tycoon, pubblicato nel 1941), oggetto, come Il grande Gatsby, di una versione cinematografica, l’analisi della sconfitta di un uomo di genio ha la suggestione di un testamento. Tra le raccolte di racconti, in cui Fitzgerald riprese temi e motivi dei romanzi, sono Storie dell’età del jazz (Tales of the jazz age, 1922) e La sveglia (Taps at reveille, 1935). L’età del jazz (The crack up, 1945) è una scelta postuma di saggi che comprende i tre drammatici documenti della crisi di Fitzgerald scritti nel 1936 per «Esquire». Considerato soprattutto l’interprete dei «ruggenti anni Venti», F. è rimasto a lungo prigioniero della sua stessa leggenda di personaggio, più che di creatore. In realtà ha scritto alcune tra le pagine più tese e perfette della prosa americana, caratterizzate da una raffinata economia compositiva, nel cui contesto ogni particolare, ogni immagine, ogni oggetto acquistano forza di simboli; e ha avuto, come nessun altro romanziere prima di lui, la capacità di rendere in termini poetici, con grande ricchezza di sfumature, il senso dell’esperienza americana, cogliendone l’oscura dimensione romantica.«Non esistono secondi atti nelle vite degli americani.» - Gli ultimi fuochiDa: Enciclopedia della letteratura, Garzanti 2007

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