Anniversari e Ricorrenze

Buon compleanno Roberto Vecchioni, artista della parola

Illustrazione digitale di Sophia Infante, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Sophia Infante, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Io sono un uomo: altro non c'è, non contano né il viaggio né gli incontri, non contano la tempesta e il sole, non contano i giorni, le ore; non conta nemmeno il senso delle cose, che brilla o si spegne. Io sono un uomo e basta: al di là e oltre, con o senza tutto questo

Roberto Vecchioni, Il libraio di Selinunte

Per una qualche curiosa coincidenza, ho tre ricordi legati a Roberto Vecchioni che segnano – strano, lo so, e fino a oggi non ci avevo mai pensato – tre età della mia vita, l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza. Il primo riguarda una delle sue canzoni più belle, almeno per me (ma potrebbe essere l’effetto madeleine), cioè Samarcanda. I miei, quand’ero poco più di un bambino, decisero di introdurmi al cantautorato nostrano partendo da lì. E come tutti i bambini, affascinato dalle storie e rapito dai colpi di scena, restavo ogni volta a bocca aperta nell’ascoltare di quel povero soldato che arrivava a Samarcanda per trovarci la morte da cui era fuggito.

Vecchioni, per me, allora, non aveva un volto, ma era le sue parole – un cantastorie che era davvero capace di tenermi inchiodato di fianco alla radio. Raccontare storie e sentimenti attraverso la musica era una cosa che faceva dal ’68, anche se già prima scriveva i testi per cantanti alla ribalta come Ornella Vanoni e Iva Zanicchi. Con Sera partecipò al Festival di Sanremo insieme all’amico Andrea Lo Vecchio, con il quale, lo stesso anno, incide il primo 45 giri. Ed è da quel momento che Roberto Vecchioni ha iniziato a cantare le sue storie con la sua voce, a usare le parole in quella maniera delicata e consapevole che è tutta sua.

Sarai tu con i tuoi vent’anni
che mi vedi come il re del mondo

Roberto Vecchioni, Non amo più

Illustrazione digitale di Giulia Orlandi, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Poi al liceo, quarta ginnasio, una professoressa che credeva nei classici ma sapeva che non aveva senso leggere solo quelli ci diede per l’estate Il libraio di Selinunte. Di Roberto Vecchioni. E io, nell’età della critica, convinto che solo in virtù del fatto che avevo cominciato il liceo classico fossi in grado di distinguere i buoni libri da quelli meno buoni – che distinzione stupida, per uno che fa studi classici –, mi chiesi cosa avrei potuto apprezzare del libro scritto da un cantautore. Dopo quell’estate, la risposta fu: tutto.

Perché Roberto Vecchioni, quelle cose fuggevoli, fraintendibili, potenti che sono le parole le sapeva usare dovunque. E quindi, spocchioso, avevo iniziato a leggerlo sotto l’ombrellone, perché dovevo. Poi sono andato avanti perché non riuscivo a smettere, perché la storia mi trascinava giù, perché il mondo che creava Vecchioni con il suo linguaggio magico faceva esplodere quel libro rendendolo vivo, presente. Ancora una volta c’ero cascato: Vecchioni era un grande artista anche quando si metteva a scrivere libri.

E sto facendo tardi
Poi che mi guardo e vedo ma
Ci son le stelle fuori
E un mare di colori

Roberto Vecchioni, Ti insegnerò a volare
Guarda l'intervista di Ibs realizzata in occasione del lancio del suo disco L'infinito, 2018. 

E poi all’università, e così chiudiamo il cerchio. Cantautore, scrittore e – anche se non in ordine temporale – insegnante. L’ho visto in una delle aule più belle di Pavia, di persona faceva tutto un altro effetto, perché ne leggi, lo ascolti, lo ammiri, ma quando te lo trovi davanti è un altro paio di maniche. E tra quegli studenti accaldati per l’estate in arrivo, annoiati perché mancava poco alla fine dei corsi o impegnati a fare nuove conoscenze da brave matricole, lui spiccava. Capace anche lì, anche in questo suo gesto di prendersi cura di studenti che vengono trattati come disillusi, come ormai arrivati al capolinea delle loro carriere scolastiche – dopo c’è il baratro del lavoro.

Capace di trovare quel guizzo in più nel mondo che lo circondava e di trasmetterlo agli altri. Le sue lezioni sono, di nuovo, narrazioni. È come assistere a una pièce teatrale, oppure a un reading poetico, o a una serata di improvvisazione, a un concerto, tutto insieme.

Perciò, caro Roberto Vecchioni, qui in Maremosso ti facciamo i nostri auguri. Per i tuoi 80 anni di artista, cantastorie, insegnante, scrittore – per tutto quello che ci pare, per tutti i ricordi che in qualche modo ci legano a te.

I libri di Roberto Vecchioni

Lezioni di volo e di atterraggio

Di Roberto Vecchioni | Einaudi, 2020

Il mercante di luce

Di Roberto Vecchioni | Einaudi, 2014

Il libraio di Selinunte

Di Roberto Vecchioni | Einaudi, 2014

La vita che si ama. Storie di felicità

Di Roberto Vecchioni | Einaudi, 2016

Canzoni

Di Roberto Vecchioni | Bompiani, 2021

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Conosci l'autore

Roberto Vecchioni è un cantautore e scrittore italiano. Nasce in Brianza da genitori napoletani, è sposato e ha quattro figli. Nel 1968 si laurea in Lettere Antiche all'Università Cattolica di Milano, dove resterà per due anni come assistente di storia delle religioni, proseguendo poi per trent'anni la sua attività di insegnante di greco, latino, italiano e storia nei licei classici. La sua attività nel mondo musicale inizia negli anni '60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti, etc.); collaborazioni che riprenderà più tardi anche per Nannini, Oxa, Patty Pravo, Adamo. Nel 1971 si propone per la prima volta come interprete delle proprie canzoni e nel '73 partecipa al Festival di Sanremo con L'uomo che si gioca il cielo a dadi. L'anno successivo vince il premio della critica discografica come miglior disco dell'anno per Il re non si diverte. Il successo di pubblico arriva nel '77 con l’album Samarcanda, cui fanno seguito altri 20 albums per una vendita totale che supera i 6 milioni di copie (nel 1992 il brano Voglio una donna, da Camper, vince il Festivalbar come canzone più ascoltata dell'anno). Oltre ad essere interprete in numerose tournée di successo presso i più grandi teatri italiani, Vecchioni è anche autore di libri e saggi e collabora con articoli di fondo e commento per i massimi giornali italiani. Come narratore ha esordito nel 1983 con Il grande sogno, prosa e poesia, edito da Milano libri. Nel 1996 esce Viaggi del tempo immobile, libro di racconti edito da Einaudi. Nel 1998 ha curato e composto la voce Canzone d'Autore per l’Enciclopedia Treccani. Nel maggio del 2000, sempre per Einaudi, esce il suo primo romanzo: Le parole non le portano le cicogne, una coinvolgente avventura nel mondo della parola e dei suoi significati. È del 2004 il romanzo breve Il libraio di Selinunte che ha superato quattro edizioni. Sempre l'Einaudi, nel 2002, ha pubblicato la raccolta dei testi di tutta la sua produzione discografica col titolo Trovarti, amarti, giocare il tempo. Numerosissimi i premi e riconoscimenti ricevuti, tra i quali spiccano la nomina a Cavaliere Ufficiale della Repubblica conferitagli, motu proprio, dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano, il Premio Giorgio La Pira, il premio Scanno per la narrativa, due premi Tenco alla carriera e il premio Angelo dell'anno per le sue attività di impegno nel sociale. Nel 2005 la casa discografica Universal pubblica Il Contastorie, raccolta dei suoi brani più celebri registrati durante il tour teatrale di grande successo Luci a San Siro ...di questa sera, tenuto con due tra i più grandi jazzisti italiani: Patrizio Fariselli e Paolino Dalla Porta, in tutto il Paese. Allegato al CD esce anche una raccolta di favole classiche riscritte da Vecchioni in chiave psicoanalitica, anticipazione del libro, sempre pubblicato da Einaudi: Diario di un gatto con gli stivali (2006). Nel 2007 esce il cd Di rabbia e di stelle (Universal), e, contemporaneamente la casa editrice Frassinelli pubblica la raccolta di liriche giovanili Di sogni e d’amore. Nel 1999-2000, su richiesta del Ministero della Pubblica Istruzione, ha tenuto più di ottanta conferenze nelle scuole e Università italiane e francesi, incontrando oltre 80.000 studenti sul tema Musica e Poesia e illustrando l'evoluzione storica e letteraria della "forma" canzone dalle origini ai giorni nostri. Dal 2001 al 2003 ha insegnato alla facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Torino tenendo il corso Forme di poesia per musica. Nel 2004-2005 è stato docente del corso di Forme di poesia per musica presso l’Università di Teramo. Dal 2006 tiene il corso di lezioni Laboratorio di Scrittura e Cultura della Comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma e, sempre dal 2006, il corso di lezioni Testi letterari in musica presso l’Università di Pavia.Nel 2009 esce l'album In Cantus che contiene sperimentazioni tra musica leggera e repertorio classico. Nello stesso anno pubblica con Einaudi il libro Scacco a Dio.Nel 2011 vince la 61. edizione del Festival di Sanremo con la canzone Chiamami ancora amore.Altri suoi titoli: Per Einaudi nel 2014 esce  Il mercante di luce, nel 2016 La vita che si ama. Storie di felicità, nel 2020 Lezioni di volo e di atterraggio e nel 2024 Tra il silenzio e il tuono.fonte: www.vecchioni.it

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