Anniversari e Ricorrenze

210 anni dalla prima pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio

Illustrazione digitale di Elisa Pak, 2023

Illustrazione digitale di Elisa Pak, 2023

È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie

Dall'incipit di Orgoglio e pregiudizio

Comincia così Orgoglio e pregiudizio, uno dei romanzi più venduti al mondo, al 32° posto fra i più presi in prestito nelle biblioteche. Inizia con questo incipit memorabile e intelligente, righe esigue che potrebbero però contenere l’intera storia. Eh già, perché l’intero libro non è che un ribaltamento di questa affermazione.
Ma andiamo con ordine.

Quando Jane Austen cominciò a scriverlo si chiamava Prime impressioni ed era il 1799. Chissà se avrebbe mai saputo quanto, in fondo, fosse giusto quel titolo (mai come quello ufficiale, s’intende). Sì, perché Mr Darcy ed Elizabeth hanno aperto la strada a una sfilza infinita di incomprensioni, malintesi, angherie e allontanamenti – tutto per una prima impressione sbagliata, dettata ovviamente da orgogli e pregiudizi. Non che tutti gli altri personaggi non li abbiano seguiti a ruota. E così, con il titolo che noi tutti conosciamo ancora oggi, il 28 gennaio del 1813 veniva data alle stampe quella che sarà la punta di diamante del lavoro di Jane Austen.

Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere assoluto di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio

Una delle grandi trovate di questo romanzo è ben celata nella creazione della protagonista: l’irriverente, scaltra e sagace Elizabeth Bennet. Incarna i tempi che cambiano, che avevano bisogno di cambiare. Una donna non poteva essere considerata solo per la sua bellezza, ma doveva spiccare per il suo acume, per quello che custodiva, sapeva e pensava. Così, Orgoglio e pregiudizio, apre le danze a un’era di eroine che non tacciono più, che vogliono decidere e scegliere – un po’ come era già successo con Jo March in Piccole donne. Protagoniste che prendono il loro posto, che tengono testa agli uomini e che si barcamenano per poter essere trattate con la stessa moneta.

E qui succede la seconda magia, un’intuizione piccata: tutti vorrebbero essere coraggiosi come Lizzie, o saldi come Darcy, ma invece c'è tutta la fallibilità del mondo, nella sua goffaggine e normalità. C’è nelle sorelle BennetJane, Mary, Kitty e Lydia – in cui riconoscersi per un’imperfezione lecita, nella difficoltà di capire quale sia davvero la strada da percorrere. E per quanto uno tifi per Elizabeth, non può fare a meno di pensare anche alle vicende che fanno da contorno: non si può non tifare per Jane, ad esempio, e alla criticissima relazione con Mr Bingley, oppure non si può fare a meno di mordersi la lingua mente Mrs Bennet parla e sentenzia senza giudizio. Non si può evitare di riconoscersi e pensare che sì, quello di cui leggi fa parte di te, in quegli anfratti leggeri e sottili che cuciono la quotidianità.

Vi è una ostinazione in me che non tollera di lasciarsi intimidire dalla volontà altrui. Il mio coraggio insorge a ogni tentativo di farmi paura

Ma la fallibilità suprema la vivono Elizabeth e Mr Darcy. In quel rincorrersi assurdo e innaturale degli amanti che non riescono a cedere all’insensatezza di quello che provano, nascosti nei luoghi bui composti da convinzioni inamovibili. In quei dictat orgogliosi che depotenziano l’amore e lo rendono dispari – io sono questo e tu non lo sei. Sono la cecità dell’io bramoso della ragione. Così, a colpi di ironia e ferite aperte, l’unica terra che conoscono è fatta di distanza, di rette parallele destinate a non incrociarsi, a meno che non si depongano le armi. A meno che non si smetta di vedere una persona con i veli dell’egoismo e la si guardi nelle vesti della sua sostanza. Ecco, quando questo succede, diventano imprendibili. E tu, lettore, li ami. Perché è quell’amore che non ha a che fare con l’ardimento passeggero, ma con la costruzione del tempo.

E loro sono l’incanto di questo romanzo. Un inno agli amori fatti di lentezza, incomprensione – quelli a cui puoi credere, leggendo.

Non puoi, per amore di una persona, mutare la sostanza dei principi e dell'integrità morale, come non puoi cercare di convincerti, o di convincere me, che l'egoismo è prudenza, e l'incoscienza del pericolo una garanzia di felicità

Un romanzo così non lo puoi raccontare, puoi solo leggerlo.
Puoi scavare nelle bramosie e nelle nefandezze, puoi scorticargli i dettagli, conoscerne le più piccole diciture e comunque rimarrà lì, vivo, mai scoperto del tutto. 210 anni sono ancora pochi, sono nulla. Perché questo fa un romanzo, un classico ancor di più: ti aspetta, per sfidarti di nuovo. Per sorprenderti, ancora una volta.

Libri e film ispirati a Orgoglio e Pregiudizio

L'indipendenza della signorina Bennet

Di Colleen McCullough | Rizzoli, 2019

Longbourn House

Di Jo Baker | Einaudi, 2016

Il diario di Mr. Darcy. Nuova ediz.

Di Amanda Grange | TRE60, 2022

Il diario di Bridget Jones

Di Helen Fielding | Rizzoli, 2013

Conoscere Jane Austen

Gli altri romanzi dell'autrice di Orgoglio e Pregiudizio

Ragione e sentimento

Di Jane Austen | Rizzoli, 2023

Emma

Di Jane Austen | Feltrinelli, 2017

Persuasione

Di Jane Austen | Mondadori, 2016

Mansfield Park

Di Jane Austen | Einaudi, 2016

Northanger Abbey

Di Jane Austen | Bompiani, 2018

I romanzi di Jane Austen in lingua inglese

Pride and Prejudice

Di Jane Austen | Penguin Books Ltd, 2012

Northanger Abbey

Di Jane Austen | Penguin Books Ltd, 2012

Sense and Sensibility

Di Jane Austen | Penguin Books Ltd, 2012

Emma

Di Jane Austen | Penguin Books Ltd, 2012

Mansfield Park

Di Jane Austen | Penguin Classics, 2003

Persuasion

Di Jane Austen | Pan Macmillan, 2016

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Scrittrice inglese. Compì la sua educazione quasi interamente in casa, sotto la guida del padre ecclesiastico. Nel 1801 si trasferì con la famiglia a Bath; nel 1805, dopo la morte del padre, a Southampton; poi, nel 1809, a Chawton, Hampshire, dove scrisse quasi tutti i suoi romanzi. Profondamente attaccata alla famiglia, in particolare alla sorella Cassandra, la Austen non si sposò mai e trascorse un’esistenza raccolta e casalinga, interrotta solo da brevi visite a Londra e ai luoghi di villeggiatura sulla costa meridionale inglese. Il suo primo romanzo completo a noi pervenuto è L’abbazia di Northanger (Northanger abbey), pubblicato solo nel 1818. Il romanzo è centrato sul tema della maturazione di una giovane ingenuamente romantica, convinta, all’inizio, che la vita sia fatta a somiglianza dei romanzi «gotici» della Radcliffe (dei quali il libro costituisce la garbata parodia) e che alla fine arriva a comprendere, realisticamente, la realtà quotidiana. Lo stesso tema (la maturazione di un’anima romantica attraverso l’esperienza) è al centro di Ragione e sentimento (Sense and sensibility, 1811), iniziato nel 1797 col titolo di Elinor and Marianne, e ritorna in Orgoglio e pregiudizio (Pride and prejudice, 1813), rifacimento del giovanile e non pubblicato Prime impressioni (First impressions, iniziato nel 1796).Anche in Mansfield Park (1814), romanzo di complessa struttura narrativa e di ammirevole sincerità, in Emma (1816), considerato uno dei suoi capolavori, e in Persuasione (Persuasion), che fu pubblicato postumo insieme a Northanger Abbey ed è forse la sua opera più ricca e sottile, l’autrice compie un’analisi dei rapporti tra valori personali e valori sociali e della validità delle emozioni come guida del comportamento. Il mondo descritto non si estende mai al di là dei limiti della vita e degli ambienti da lei direttamente conosciuti; ma il suo fine tocco ironico, la sua prosa elegante e fredda, la sottigliezza con cui analizza e descrive il conflitto tra esigenze psicologiche e morali di varia natura conferiscono a questa narrativa una non comune complessità e collocano la Austen tra i più grandi nomi del romanzo inglese.

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