Sapore di sala

Il cantante di jazz, 95 anni fa il primo film sonoro della storia del cinema

Aspettate un momento, non avete ancora sentito niente!

Quasi un secolo fa, approdava nelle sale americane Il cantante di jazz. Il film di Alan Crosland con protagonista Al Jolson che segnò l’avvento del cinema parlato, anzi, cantato. Mettendo, così, fine all'era del muto.

Per tutti gli appassionati e nostalgici, proprio in questi giorni, dal 1° all’8 ottobre, tornano a Pordenone (e contemporaneamente in streaming su MYmovies) le Giornate del Cinema Muto. Nota anche come Pordenone Silent Film Festival, la manifestazione friulana brilla tra le più importanti kermesse cinematografiche mondiali dedicate alla riscoperta dei film, prima dell’avvento del sonoro.

Prodotto dalla Warner Bros con il sistema audio su disco Vitaphone, Il cantante di jazz fu il maggior incasso dell’anno (2,6 milioni di dollari su 422 mila di budget) e salvò gli Studios, colpiti dalla grande crisi economica, dall’imminente fallimento. Il plot era, semplicemente, la storia di Jolson: un cantante jazz ebreo sulla trentina che si esibiva in blackface. La sua vita ispirò l’omonimo spettacolo di Broadway del 1925, scritto da Samson Raphaelson e basato sul suo stesso racconto Il giorno dell'espiazione. La frase di lancio: «Wait a minute, wait a minute. You ain't heard nothin' yet!» che sembra inserita ad arte nel film, in realtà, fu pronunciata inconsapevolmente mentre il disco stava già registrando.

Sebbene molti storici affermino che dopo The Jazz Singer tutta Hollywood passò al suono, non è vero, fondamentalmente, per tre motivi principali. In primo luogo, c'erano due sistemi audio in competizione e incompatibili, il Vitaphone e il Fotofilm della Fox. In secondo, entrambi i processi sonori erano costosi e raddoppiavano il budget di una pellicola. In terzo luogo, i teatri si trovavano ad affrontare enormi costi di conversione e non tutti gli esercenti erano pronti a questo cambiamento radicale. I film sonori, in realtà, già esistevano ma erano tutti cortometraggi. Amore d'altri tempi (1921) di David W. Griffith fu l’apripista. Il padre del cinema americano ci regalava un'unica sequenza di canti e rumori di folla, utilizzando il sistema Photokinema.

Il cantante di jazz è il primo lungometraggio con spartito musicale, sequenze di canto e parlato sincronizzato. In totale, il film contiene appena due minuti di discorsi quasi tutti improvvisati. Il film fu nominato all'Oscar per il miglior adattamento, mentre gli Studios ottennero dall'Academy un Premio speciale «per aver prodotto il pionieristico ed eccezionale primo film sonoro, che ha rivoluzionato l'industria cinematografica».

Ad ogni modo, The Jazz Singer non è il primo film interamente parlato, come si tende erroneamente a credere, ma tale primato spetta a The Lights of New York (1928) di Bryan Fox, sempre di produzione Warner e con protagonista, ancora una volta, Al Jolson. Nonostante il successo senza precedenti de Il cantante di jazz, nessuno dei quattro fratelli Warner ha potuto partecipare alla première, il 6 ottobre 1927 a New York. Sam Warner, quello che fu di fatto il precursore del cinema sonoro, era morto il giorno prima di polmonite e i fratelli sopravvissuti erano tornati in California per il suo funerale.

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