75 anni di Stephen King, dietro ai memorabili adattamenti del re dei bestseller

Oggi, il «Re del brivido» spegne 75 candeline. Figlio di una casalinga e di un impiegato della Electrolux ex capitano della Marina Mercantile nella Seconda guerra mondiale, Stephen King nasce a Portland il 21 settembre 1947. La sua dimora, una villa spettrale in stile vittoriano nella periferia di Bangor, è meta di pellegrinaggio di migliaia di fan.

Da modesto insegnante di liceo, King è diventato uno dei maestri dell'horror più letti di tutti i tempi con oltre 500 milioni di copie vendute. I suoi bestseller hanno ispirato i più grandi registi di Hollywood. Celebriamo il romanziere del Maine con le curiosità dei suoi iconici adattamenti, tra cinema e tv.

Carrie (1976, Brian De Palma)

La storia di ragazzina dai poteri telecinetici bullizzata a scuola e a casa. La prima trasposizione kinghiana è proprio il romanzo d’esordio, pubblicato dopo tre precedenti tentativi falliti. Il sangue di maiale che cola su Sissy Spacek è composto da sciroppo e coloranti alimentari. La protagonista dormì nel suo abito imbrattato tre notti, per motivi di continuità delle riprese.

Le notti di Salem (1979, Tobe Hooper)

Tornato nel suo paese natale, uno scrittore scoprirà che una setta di vampiri sta mietendo vittime umane ogni notte. Le scene dei bambini-succhiasangue che fluttuano fuori dalle finestre dei malcapitati sono state girate al contrario, per un effetto più inquietante.

Shining (1980, Stanley Kubrick)

Lo scrittore Jack Torrance (Jack Nicholson) accetta, insieme alla famiglia, di fare da custode all’Overlook Hotel tra le innevate montagne del Colorado; l’isolamento forzato lo condurrà alla pazzia. Uno spettacolo visionario tale che il regista lo concepì per essere visto anche proiettato contemporaneamente avanti e indietro, sovrapponendo le immagini. King, però, ne fu scontento e paragonò il suo adattamento a «una bella Cadillac senza motore».

La zona morta (1983, David Cronenberg)

Risvegliatosi dal coma, un insegnante scopre di avere poteri di preveggenza. Il libro è basato sul sensitivo olandese Peter Hurkos, il quale affermò di aver acquisito una percezione extrasensoriale dopo essere caduto da una scala. Il sudore sul viso di Christopher Walken durante la scena della "camera da letto in fiamme" era in realtà una sostanza chimica ignifuga che gli era stata spruzzata addosso.

Stand by Me (1986, Rob Reiner)

Quattro adolescenti lungo i binari della ferrovia, alla ricerca del cadavere di un bambino scomparso. La scena con le sanguisughe su Gordie era basata su un episodio vissuto da King che gli avrebbe procurato una cicatrice.

Misery non deve morire (1990, Rob Reiner)

Paul Sheldon (James Caan), novellista di successo, diviene ostaggio di un’infermiera psicopatica che brandisce il martello di Kathy Bates, Premio Oscar come miglior attrice protagonista. King confessò che il personaggio di Annie Wilkes s’ispirava alla sua precedente dipendenza da droghe.

It (1990, Tommy Lee Wallace)

Un gruppo di ragazzini combatte un demone che uccide bambini nelle fattezze di un clown. Trent'anni dopo, adulti, tornano nella città natale per fermare il mostro una volta per tutte. Pare che l’interpretazione di Tim Curry fosse spaventosa a tal punto che, durante le pause sul set, l’attore era costretto ad allontanarsi dal resto del cast.

Le ali della libertà (1994, Frank Darabont)

Andy Dufresne viene condannato nel 1947 a due ergastoli per aver ucciso moglie e amante. Imprigionato nel carcere di Shawshank, stringerà amicizia con il detenuto Red (Morgan Freeman). Per prepararsi al ruolo del protagonista, Tim Robbins ha trascorso un po' di tempo in isolamento.

Il miglio verde (1999, Frank Darabont)

Nel 1935, la vita di un secondino viene sconvolta dall’arrivo di un gigante afroamericano condannato per aver ucciso due bambine. Il miglio verde è il percorso in linoleum verde che i condannati a morte compiono dalla cella alla sedia elettrica. Tom Hanks rimaneva nel personaggio di Paul Edgecomb ogni volta che Stephen King visitava il set.