Anniversari e Ricorrenze

Etty Hillesum, la libertà oltre il filo spinato

Illustrazione di Giovanna Bossi, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione di Giovanna Bossi, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Tutte le volte che mi mostrai pronta ad accettarle, le prove si trasformarono in bellezza.

Nasceva 110 anni fa, il 15 gennaio del 1914, la scrittrice olandese Etty Hillesum, al secolo Esther. Ma ne aveva appena ventinove quando venne uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz.

Avrebbe avuto la possibilità di salvarsi - la ebbe, in realtà, diverse volte - ma Etty preferì condividere il destino del suo popolo fino all'ultimo, salendo sul treno che la portò fino al campo di transito di Westerbork e poi dritto fino alla neve e al gelo della Polonia.

Diari 1941-1943
Diari 1941-1943 Di Etty Hillesum;

Di Etty ci restano le numerose lettere scritte alle persone care, e il diario, che segna, attimo dopo attimo, un percorso introspettivo e di riflessione, una testimonianza sulla persecuzione ebraica e la guerra. Il linguaggio che Etty utilizza è quello che vuole testimoniare l’orrore, la crudeltà e l’odio nei confronti degli ebrei.

Della sua vita ci rimane però una testimonianza forte, viva e rumorosa: Etty stessa, che prima di partire consegna il suo diario - due lunghissimi anni di riflessione - all'amica Maria Tuinzing, che riuscì dopo diversi anni a farlo pubblicare.

Un resoconto precisissimo della sua vita di giovane laureata in preda a turbamenti emotivi, sentimentali e morali.

Etty nasce in una famiglia russo-olandese di origine ebraica: il padre Levie insegnava lingue classiche, la madre Riva, originaria della Russia, giunge nei Paesi Bassi agli inizi del secolo. Laureata in giurisprudenza ed in lingua e letteratura russa all'università di Amsterdam. Nella capitale olandese conoscese Julius Spier, tedesco studioso di Jung e fondatore della psicochirologia, con cui intesse una fitta relazione intellettula e - si evince dai Diari - una relazione fisica e sentimentale. Ma Spier, ebreo anch'egli, morirà di cause naturali nel 1942, quando Etty era ancora libera, se pur per pochissimo.

Il gelsomino e la pozzanghera
Il gelsomino e la pozzanghera Di Etty Hillesum;

La voce dell'ebrea olandese Etty Hillesum (Deventer 1914 - Auschwitz 1943), sempre più conosciuta e amata nel nostro paese, è una delle più originali e potenti tra quelle che si sono levate dall'inferno della Shoà.

Testimone attenta e partecipe degli eventi storici del Novecento e vittima - consapevole - della Shoah, Etty Hillesum ci ha lasciato degli scritti brillanti, in cui si interroga su religione e psicologia, sui sentimenti che spingono gli uomini a iniziare e finire le guerre e sulla necessità - sempre incessante - di studiare, di conoscere, di comprendere e capire. Per migliorare se stessa e il mondo che la circonda, per non farsi abbruttire dagli avvenimenti della Storia e per far sì che il futuro riserbi qualcosa di migliore, di più bello.

Perché per Etty ogni cosa, bella o brutta, andava vissuta appieno, fino in fondo; con la passione infuocata che l'aveva animata per tutta la vita e che anima ancora le pagine dei suoi scritti.

Prima di salire sul treno che la portava verso Auschwitz, Etty riuscì a scrivere un biglietto, che fu ritrovato lì per terra:

Abbiamo lasciato il campo cantando.

Il talento di vivere tutto
Il talento di vivere tutto Di Etty Hillesum;

Chi ti dirà grazie, o, più chiaramente: chi ti ricompenserà? Dio lo farà, senz'altro, e queste parole mi donano d'un tratto una timida forza. Queste parole, forse - «Dio te ne ringrazierà» - potranno trasformarsi in salvezza.

Tutti i libri di Etty Hillesum

Diario 1941-1943. Ediz. integrale

Di Etty Hillesum | Adelphi, 2015

Lettere (1941-1943). Ediz. integrale

Di Etty Hillesum | Adelphi, 2013

Il gelsomino e la pozzanghera

Di Etty Hillesum | Le Lettere, 2018

Due lettere da Westerbork

Di Etty Hillesum | Castelvecchi, 2014

Il talento di vivere tutto

Di Etty Hillesum | San Paolo Edizioni, 2021

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La posta della redazione

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Etty Hillesum è stata una scrittrice olandese ebrea vittima dell'Olocausto. Il padre insegnava lingue classiche; la madre, russa, arrivò ad Amsterdam in seguito a un pogrom. La coppia si sposò nel 1912 ed ebbe, oltre a Etty, due figli maschi: Michael e Jacob. La famiglia seguì gli spostamenti del padre. Etty si laureò in giurisprudenza all'Università di Amsterdam, l'ultima città dove avrebbe abitato. Si iscrisse anche alla facoltà di Lingue Slave e all'inizio della guerra si interessò alla psicologia junghiana. I suoi studi furono interrotti a causa dalla guerra.Intelligenza precoce e brillante. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, le si offrì anche l'opportunità di salvarsi dalla persecuzione che i nazisti stavano mettendo in atto nei confronti degli ebrei, ma decise di non avvalersi di quell'opportunità, scegliendo di condividere invece la sorte del suo popolo. In seguito avrebbe prestato servizio nel campo di transito di Westerbork, come assistente sociale.I genitori e i fratelli sarebbero stati internati tutti nello stesso campo di Westerbork, e il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne jacob, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Mentre lei, i genitori e il fratello Michael morirono dopo poco tempo dal loro arrivo, l'altro fratello, Jacob, invece avrebbe perso la vita a Lubben, in Germania, dopo la liberazione, il 17 aprile 1945, durante il viaggio di ritorno in Olanda.In Italia sono stati pubblicate le sue lettere degli anni 1941-1943, i Diari dello stesso periodo e le Pagine mistiche.«Tutte le volte che mi mostrai pronta ad accettarle, le prove si trasformarono in bellezza.»

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