Una delle più autorevoli e significative interpreti della storia del cinema, nazionale e internazionale. Così si potrebbe definire Claudia Cardinale, all’anagrafe Claude Joséphine Rose Cardinale, che il 15 aprile 2023 spegne la bellezza di 85 candeline.
Nata a Tunisi, che l’ha accompagnata nel suo esordio ufficiale nel mondo dello spettacolo, Cardinale si sposta presto in Italia, dove frequenta per breve tempo il Centro Sperimentale: manterrà sempre un forte legame con il Bel Paese, decidendo di restare cittadina italiana anche nel momento in cui la sua famiglia si trasferisce in Tunisia, come da lei ribadito: «Mi sento italiana, anche se di cultura francese».
Pur non essendosi mai atteggiata a tale è stata considerata una delle donne più belle del mondo, in quelli che sono stati gli anni d’oro per lei e per il cinema.
Nel maggio 1860 dopo lo sbarco di Garibaldi a Marsala, Don Fabrizio assiste con distacco e con malinconia alla fine dell'aristocrazia siciliana e all’ascesa di una nuova classe sociale destinata a prendere in mano le redini del potere.
Una carriera di attrice la sua che vanta centinaia di film, da Il Gattopardo a C’era una volta il West, e la direzione da parte dei più famosi registi italiani.
Il primo vero esordio davanti alla macchina da presa arriva all’età di 18 anni, nel 1956, quando il regista René Vautier, scorgendola fuori da scuola, le propone di partecipare al suo cortometraggio, Les Anneaux d’or, sull’indipendenza tunisina, vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino. Basta una sola inquadratura, un efficace primo piano, per spalancarle le porte del cinema.
L’esordio in un lungometraggio lo ottiene grazie al regista Jacques Baratier per il film I giorni dell’amore con Omar Sharif. Da lì la svolta perché nel 1957 Cardinale vince un viaggio premio alla Mostra del Cinema di Venezia per il concorso La più bella italiana di Tunisi. Al Lido non passa inosservata e inizia, fin da giovanissima, a dare una svolta a un mondo troppo rigido, almeno fino a quel momento.
La diciottenne in laguna è una donna che si propone in modo diverso rispetto alle dive del momento ed è sicuramente una caratteristica apprezzata dai più. Ed è qui che inizia il sodalizio con il giovane produttore Franco Cristaldi, che la trasforma in un vero e proprio mito. Prendendola sotto la propria ala la aiuta, anche nel momento peggiore della sua vita, quando, a soli 20 anni, Claudia Cardinale è vittima di una violenza e rimane incinta di quello che, per anni, spaccia per suo fratello.
Nonostante questo diventa, nel giro di poco tempo, una delle attrici più richieste non solo in Italia, ma anche a Hollywood.
Il disordinato mondo del cinema, formato da commendatori che hanno sempre paura di perdere i soldi che hanno investito in un progetto, da attrici molto sensuali, da intellettuali petulanti, da ragazze squillo, non dà tregua a un regista
Sono troppi i film da citare. Possiamo cercare di sintetizzare la sua immensa carriera tirando in ballo titoli come I soliti ignoti di Mario Monicelli, Il bell’Antonio di Mauro Bolognini, 8½ di Federico Fellini, La ragazza di Bube di Luigi Comencini. E se, come detto, lavora con i più grandi nomi del panorama cinematografico dell’epoca, allora vanta anche alcuni privilegi. Nello stesso anno, il 1963, lavora sia con Fellini sia con Visconti, dividendo spesso la scena con Marcello Mastroianni e dando vita a una splendida amicizia.
Quando ride, i suoi occhi diventano due fessure nere, scintillanti con qualche cosa di monellesco, di scatenato, di intenso, di meridionale
Queste sono le parole usate, prima di un’intervista, da Alberto Moravia per descrivere la bellezza di colei che era diventata un’icona in ogni forma. Nonostante ciò, però, la Cardinale non è mai rimasta ingabbiata in ciò che oggi si definirebbe un sex symbol, anzi. Nel corso della sua carriera ha dato prova, oltre che di rimanere con i piedi per terra, anche di essere versatile in tutto ciò che ha realizzato.
E una dimostrazione, a tal proposito, la si è avuta nel 1968, quando, diretta da Sergio Leone, ha preso parte all’iconico C’era una volta il West, dove, per la prima volta, una donna aveva un ruolo così importante in un film western. La sua Jill è la prima a fare un passo avanti verso la novità. E così la Ginetta di Rocco e i suoi fratelli, la Aida de La ragazza con la valigia e la Barbara de Il bell’Antonio sono eroine e vittime di una nuova epopea; si battono per nuovi diritti e aspirano ad assumere un ruolo paritetico sia nei rapporti affettivi sia in quelli professionali e lavorativi.
Voleva (e così è rimasta anche oggi all’età di 85 anni) essere libera e indipendente, incarnando un tipo di donna battagliera e volitiva. Quel tipo di donna resa con ancor più efficacia dall’interpretazione di Angelica ne Il Gattopardo.
Ha girato più di 150 film in più di 60 anni di carriera. Ha lavorato coi più grandi nomi della storia del cinema ed è stata, sullo schermo, la dolce metà dei divi più ambiti, da Alain Delon a Burt Lancaster, passando per Sean Connery. Tra i premi e i riconoscimenti ha vinto il Leone d’oro alla carriera, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino e 5 David di Donatello.
Anche a 85 anni, e anche se non ha mai voluto esserlo, Claudia Cardinale è ancora una diva.
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